Pace in Bici 2016. Manifesto semi-serio per la partenza lomellina

Adriano Arlenghi

Come lo scorso anno, il tridente lomellino, Enrico, Enore ed Adriano il cinque del mese d’agosto, messi a tacere i mal di schiena, gli acciacchi vari, i problemi del quotidiano, sistemate selle e pedali della rispettive bici, recuperato un caschetto e una camera d’aria di riserva, finalmente partiranno. “Pace in bici” li aspetta con un percorso completamente nuovo rispetto al precedente, con in tasca e sul manubrio un paio di storie in più da narrare agli altri partecipanti, agli abitanti dei paesi che incontreranno sul cammino.

Nanni in biciLa prima sarà rappresentata con i trasferelli neri sulla canna della bici di Adriano: ci sarà un nome. Di uno studioso, di uno di quelli che anche se ci ha lasciato da poco, sempre si continua a citarlo nei ragionamenti quando si parla di pace e di nonviolenza: Nanni Salio. Del Sereno Regis. Di Torino. Lui verrà con noi e il suo faccione buono sarà appeso da qualche parte sulla bici o ripiegato dentro lo zaino che avremo sulle spalle, tra il sacco a pelo e la borraccia di acqua bollente.

La seconda novità è che avremo con noi anche l’adesione forte del Comune di Mortara che ha proprio in questi giorni sottoscritto l’appello del giapponese Katzumi Matzui per un coordinamento di Majors di tutto il mondo che nel nome di un antico Sindaco di Firenze chiederà a tutti i governi del mondo di eliminare il terrore dell’atomica dall’immaginario reale e collettivo dell’umanità. Non è poco ma proprio per questo ci battiamo, coscienti di non essere che un grumo di sabbia che spera di fermare gli ingranaggi della guerra. Guerra e terrore facce della stessa medaglia, parole entrambe che non ci appartengono, che vorremmo sostituire volentieri con quelle della collaborazione.

Al realismo di tanti opponiamo come sempre l’utopia dei sogni. Sarà perdente? Non lo sappiamo, noi intanto compriamo i biglietti per Vicenza e cerchiamo di trattare lo sconto per i costi per la sistemazione delle bici. Ci guiderà, guiderà quel centinaio di bici che si snoderà tra il sei e il nove di agosto, anniversario delle esplosioni atomiche, ancora una volta Albino ma anche Lisa che hanno fatto della loro associazione che si richiama ad una frase evangelica uno strumento di coerente e paziente analisi e proposta umana e solidale.

Due date per ricordare l’orrore. Hiroshima e Nagasaki: memoria ancora in carne viva che ci chiede di cambiare e velocemente la nostra storia. Perché?

Perché semplicemente sentiamo forte la sofferenza della Terra, ormai costretta a processi estremi irreversibili per la pervicacia con cui si continua con un sistema di sfruttamento insostenibile per gli interessi e i privilegi di pochi. Perché siamo in difficoltà con tutte le persone che fuggono, anche a rischio vita, dalla guerra e dalla fame e incontrano rifiuti, frontiere, muri e filo spinato. Perché ci stiamo abituando a un’Europa violenta e disumana con i più poveri e disgraziati.
Perché i diritti dei soldi, delle merci e del nostro benessere materiale ci fanno chiudere gli occhi e il cuore ai bisogni elementari di sopravvivenza di tanti disperati e ci abituiamo insensibili e impermeabili alle loro tragedie quotidiane. Perché continuiamo a riempire il mondo di armi e ci lamentiamo perché non ci sono risorse per la pace e per il sociale.
Sono molti coloro che vogliono un’Europa roccaforte dalle frontiere chiuse. Ma siamo ancora molti a non rassegnarci al degrado ambientale e umano, a lottare per un’Europa amica della Terra, delle persone e dei popoli dice il manifesto che dalle prime ore dell’alba ci porterà su strade asfaltate e sterrate fino a perderci nei tramonti, attraversando paesini a noi assolutamente sconosciuti e associazioni cariche di lotta, di storia, di ponti solidali, di desiderio di accoglienza, di voglia di incontro.

Attraverseremo Longare, Tormeno, Arcugnano, Altavilla, Montecchio, Trissino, Castelgomberto, Torreselle, Isola Vicentina, Villaverla, Novoledo, Dueville, Cavazzale, Bolzano Vicentino, San Pietro in Gu, Carmignano del Brenta, Fontaniva, Tombolo, San Martino di Lupari, Castelfranco, Salvatronda, Albaredo, Cavasagra, Ospedaletto, Morgano. Istrana, Porcellengo, Postioma, Varago, Maserada, Cimadolmo, Tezze, Vazzola, Cimetta, Codognè, Bibano, Orsago, Sacile, Pordenone, Vallenoncello.Finiremo ad Aviano con una commemorazione come sempre farà piangere molti.
Dormiremo in palestre e parrocchie, diremo a tutti coloro che incontreremo e che ci saluteranno che per noi questo viaggio non è un ideale, né un progetto, ma una necessità. Concepire il pianeta come patria e l’umanità come popolo che abita una casa comune.

Dovevamo in realtà quest’anno, come carovana di ciclisti, con le nostre certezze e le nostre bandiere della pace attaccate sui parafanghi posteriori dei sellini, andare da Strasburgo a Bruxelles per incontrare l’Europa dei popoli. Una logistica complessa e nemica ci ha costretto a rivedere il percorso.

Riusciranno i tre lomellini a vincere la battaglia dei mal di schiena, delle notti dormite in pavimenti duri e inospitali, riusciranno a non distruggere le loro armature e i loro cavalli di battaglia, riusciranno a regalare nuove idee e nuovi sorrisi? Riusciranno a ritornare a casa senza essere in parte evaporati per il caldo e la fatica? Riusciranno a essere meno sfigati dello scorso anno e a non perdere tutte le coincidenze dei treni e dei bus?

Fino al nove nessuno potrà saperlo con certezza. Intanto coloro che hanno piacere di andarli a salutare e offrire loro un caffè augurale l’appuntamento è alla stazione di Mortara il giorno 5 agosto alle ore 13,15 esatte…


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Da Hiroshima e Nagasaki all’Italia e al mondo: basta armi nucleari

Le date del 6 e 9 agosto, in ricordo dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, possono essere considerate l’inizio dell’anno di attività per la richiesta di messa al bando delle armi nucleari. Anche in Italia con “Pace in Bici” (l’annuale biciclettata organizzata dai “Beati i Costruttori di Pace”) ricorderemo i 71 anni dell’uso delle atomiche in Giappone.
A 71 anni dall’utilizzo delle bombe atomiche sui cieli del Giappone, che hanno portato la capacità distruttiva dell’uomo a livelli inauditi, molte saranno le commemorazioni ufciali, di istituzioni e società civile. E molte saranno anche, in tutto il mondo, le iniziative che – a partire dal ricordo di Hiroshima e
Nagasaki – continueranno la loro mobilitazione per un percorso che porti al disarmo nucleare completo.
Il 6 e il 9 di agosto possono essere considerati l’inizio dell’anno disarmistico nucleare, da cui campagne, organizzazioni, reti nazionali ed internazionali che si occupano della messa al bando definiva delle bombe nucleari prendono slancio ed energia per il proprio lavoro.

In Italia l’appuntamento forte è con “Pace in Bici”, l’iniziativa promossa da “Beati i costruttori di Pace” in alcune province del Nord-Est italiano (i luoghi della Grande Guerra, ma anche del dispiegamento di bombe nucleari sul nostro territorio). Hiroshima e Nagasaki: memoria ancora in carne viva che ci chiede di cambiare e velocemente la nostra storia”, si legge nell’appello di convocazione dell’iniziativa.
“Il nostro lavoro deve essere anche quotidiano con le situazioni che incontriamo. – afferma don Albino Bizzotto presidente di Beati Costruttori di Pace – Ci stiamo abituando a un’Europa violenta e disumana con i più poveri e disgraziati perché i soldi, le merci e il nostro benessere materiale ci fanno chiudere gli occhi e il cuore verso bisogni elementari di sopravvivenza di tanti disperati. Continuiamo a riempire il mondo di armi e ci lamentiamo perché non ci sono risorse per la pace e per il sociale!  Così non va bene”, conclude don Bizzotto.
Per tutti questi motivi una trentina di ciclisti si daranno appuntamento la sera del 5 agosto a Longare (provincia di Vicenza) e la mattina successiva, alle 8.15 si terrà un momento di memoria del bombardamento di Hiroshima presso il Site Pluto. La carovana toccherà le località di Montecchio Maggiore, Trissino, Priabona, Malo, Isola Vicentina, l’Oasi naturalistica di Villaverla, Novoledo, Cittadella, Morgano, Vallenoncello per giungere poi ad Aviano il 9 agosto. Presso la locale base USAF si terrà alle ore 11 la memoria del bombardamento su Nagasaki.
“Nel fare il punto degli sviluppi di quest’ultimo anno di impegno per il disarmo nucleare, prendiamo atto, pur in mezzo ad una situazione mondiale sempre più allarmante” afferma Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace e del direttivo internazionale di International Peace Bureau. “Va notato in particolare il cambio possibile nella dottrina nucleare statunitense, mentre i recenti fatti di Turchia dimostrano l’alta problematicità del dispiegamento degli ordigni in varie zone del mondo”. Il (fallito) colpo di stato in Turchia ha infatti dimostrato la pericolosità della presenza di bombe nucleari nella base di Incirlik coinvolta nelle operazioni del golpe (ordigni peraltro nemmeno utilizzabili dagli aerei di stanza nella struttura! Quindi con ruolo puramente di deterrenza politica, del tutto inutile ad esempio verso i gruppi terroristi). Ciò ha stimolato un forte dibattito sugli aspetti di sicurezza come ha sottolineato Hans Kristensen della Federation of American Scientist “La situazione della sicurezza in Turchia e nella zona della base di Incirlik non rispondono più ai requisiti per la sicurezza che gli Stati Uniti considerano come indispensabili per le armi nucleari. Nella vita non capita di ricevere sempre un chiaro avvertimento prima che avvenga un disastro. L’avvertimento lo abbiamo ricevuto. È arrivato il momento di ritirare quelle armi.
Si apre quindi l’opportunità di riuscire fnalmente a far rimuovere le bombe nucleari statunitensi da quel Paese, e quindi anche dagli altri paesi europei compresa l’Italia: non sarà per rispetto degli impegni del Trattato di Non Proliferazione, ma anche per la paura che quegli ordigni vengano usati come pedine o merce di scambio in azioni terroristiche”.

A livello internazionale diverse sono le piste di lavoro e le prospettive aperte per un percorso di disarmo nucleare a partire dai lavori dell’Open Ended Working Group proposto in sede ONU da Ban-ki Moon, grazie alla pressione della campagna internazionale ICAN, con l’idea di una Conferenza mondiale nel 2017, per la prima elaborazione di un trattato. Nel mese di agosto i componenti dell’OEWG si riuniranno per defnire esattamente cosa includere nel documento finale. “I movimenti e le campagne per il disarmo nucleare hanno già presentato le loro richieste – commenta Francesco Vignarca coordinatore di Rete Disarmo –  in gran parte accolte da una maggioranza degli Stati presenti. Anche noi, come parte delle iniziative della società civile mondiale su questo tema, faremo la nostra parte”.

Ma la prospettiva più rilevante dei prossimi mesi è la possibilità di grandi cambiamenti nella dottrina nucleare degli Stati Uniti: è forte la probabilità che il Presidente Obama voglia lasciare un segno tangibile di quella sua visione di un mondo libero da armi nucleari enunciata a Praga nel marzo 2009, ma verso la quale non ha mosso passi concreti. “L’adozione della politica del No First Use (impegno a non usare mai le armi nucleari, come primo colpo), la riduzione dei livelli di allerta, la rimozione delle bombe dai territori di Stati esteri, la riduzione dei fnanziamenti per i progetti di ammodernamento dell’arsenale nucleare statunitense sono tutte possibilità concrete e sarebbero davvero passi molto positivi” conclude in merito Lisa Clark.

E’ possibile, quindi, che per il 6 agosto 2017 potremo celebrare l’inizio di quel percorso internazionale verso la defnizione e adozione di un Trattato che metta al bando gli ordigni nucleari, uniche armi di distruzione di massa non ancora considerate fuori legge.

Pace in Bici Percorso 2016

Ritrovo a Longare, sera del 5 agosto. Memoria di Hiroshima, ore 8.15, davanti al Site Pluto.
6 agosto: Longare – Montecchio M. – Trissino – Priabona – Malo – Isola V. – Oasi naturalistica di Villaverla – Novoledo. Temi della giornata: inquinamento dell’acqua, devastazione del territorio con la Pedemontana, responsabilità e cura dell’acqua bene comune.
7 agosto: Novoledo – Cittadella – Morgano (TV). Temi della giornata: accoglienza e rifiuto dei più poveri, testimonianze.
8 agosto: Morgano – Vallenoncello (PN). Temi della giornata: atomiche, territorio, rifugiati.
9 agosto: Vallenoncello – Aviano. Ore 11 Memoria di Nagasaki, davanti alla Base USAF.

Storia delle precedenti edizioni nel libretto, http://www.disarmo.org/ican/docs/4901.pdf alle pagine 44-47

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Per contatti stampa
Rete Italiana per il Disarmo: [email protected] – 328/3399267

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