Politica USA contro sfidanti: 10 punti

Johan Galtung

28 settembre 2015 – La giovane repubblica degli Stati Uniti, non disposta a spartire il litorale Atlantico con Londra, emerse vittoriosamente nel 1812 con un forte esercito centrato nel Sud. Il Destino Manifesto puntava a Ovest, poi anche a Sud, e, sostituendosi al morente impero spagnolo nel 1898, al mondo intero. Ci volevano scambi commerciali per la crescita; nel 1853 l’ammiraglio Perry aprì [agli scambi] Tokugawa, Giappone. La sfida giapponese ne fu la chiusura.

La tabella compara la politica USA a 6 sfidanti alla loro egemonia mondiale: Giappone, Germania, Italia, Russia, Cina, Islam. E inoltre, l’Europa occidentale, già potenza coloniale, ora come potenziale sfidante n. 7.

La politica USA si vede come 5 distinti progetti, ben ponderati in proactio e reactio – finiti spesso in guerra o esclusione – rispetto alle 5 actio degli sfidanti.

Ma all’inizio si trattava di latenza frammentata, senza effettiva minaccia.

Negli anni 1860 Giappone, Germania e Italia pervennero a una certa coesione in quanto stati-nazione; e nella Seconda guerra mondiale a un’alleanza. Cina e Russia divennero coese rispettivamente con la rivoluzione nazionale del 1910 e quella bolscevica del 1917; e l’Islam vi giunse in quanto Fratellanza Musulmana nel 1928. C’era una presenza internazionale: le China-town con del capitale, il trotzkismo, l’islam missionario; forti personalità.

La prima politica USA

  • positiva-cooperativa: il trattato Taft-Katsura del 1905 col Giappone (che assegnava le Filippine agli USA, la Corea al Giappone);
  • pro-tedesca finché gli USA s’affiancarono tardivamente ai vincitori della Prima guerra mondiale nel 1917;
  • l’Italia era manovrata dalla mafia su entrambi i versanti dell’Atlantico;
  • investimenti in Russia, Cina;
  • a fianco dell’Egitto nella guerra del 1956 contro Israele-GB-Francia con mire coloniali.

Ma rimbalzarono all’indietro, più coesi, con ideologie di sfida e personalità anche più forti in prima linea. Esigendo tutto quello che l’Occidente aveva: colonie, accesso ai mercati mondiali, parità di potere. E venendo bloccati dalle potenze coloniali, sopra tutte il Regno Unito, e dall’impero USA stesso.

Politica USA

La seconda politica USA fu metterli l’uno contro l’altro, col Giappone come cavia: contro la Cina nel 1894-5, la Russia nel 1904-5, la Germania nella 1^ guerra mondiale; adesso contro la Corea del Nord, la Cina e tutti i nemici degli USA mediante la nuova alleanza del 2015.

La Germania nazista fu contrapposta all’Unione Sovietica, ma sopravvisse; con gli USA unitisi ai vincitori in una seconda fase nella 2^ guerra mondiale. Poi contro la Cina; ma Mosca-Pechino hanno fatto l’alleanza SCO nel 1996-2001. Adesso sono entrambe contrapposte all’Islam. Tuttavia, possiamo immaginare che altri paesi islamici entrino nella SCO?

La terza politica USA, se la seconda non funziona, è la guerra totale.

La 2^ GM fu un successo per gli USA in Europa-Giappone; la “guerra buona”. Ma adesso la SCO funge da deterrente verso gli USA; e lo Stato Islamico sembra più forte di quanto ci si aspettasse.

La quarta e quinta politica USA consolidano la vittoria e l’esclusione, con basi che accerchiano, contengono, di fatto occupano (il Giappone paga perfino per la propria occupazione). Chiamarla “pace” è un abuso di un concetto nobile.

L’onere di contenere Russia-Cina-Islam ora cade sugli USA e su Giappone-Germania-Italia con le basi e i rischi (ombre da 2^GM). Ciononostante, gli USA hanno anche bisogno di combattere gli alleati. Il Giappone, più occupato che la Germania, è stato costretto ad allearsi agli USA. La pressione ora sarà sulla Germania, l’Europa.

Entra in scena l’Europa: Germania-Francia con BeNeLux-Italia, e con l’uscita britannica non cavallo di Troia degli USA. Temere la Russia non è paranoide dati i loro tre attacchi alla Russia. Qui entra il Giappone se la nuova alleanza non funziona. Temere la Cina non è paranoide dati i loro tre attacchi alla Cina.

C’è parecchio su cui possono giocare gli USA. Tuttavia: Russia e Cina sono forti e meno vulnerabili che Europa-Giappone e alleati; con 4 stati islamici nella SCO e un enorme potenziale aggiuntivo di associazione fra i 57 membri OIC.

Risolvere la crisi dell’Ucraina, come federazione neutrale di parti cooperanti con al vertice una Casa Europea, e risolvere il problema delle isole giapponesi con la Russia, le Cine e le Coree mediante una loro proprietà congiunta e una Comunità NordEst-Asiatica cooperativa, potrebbe essere meglio che guerre devastanti? Meglio anche che né guerra né pace, rinunciando al commercio a causa di sanzioni, boicottaggi, TTIP-TPP-TiSA preclusi a Russia-Cina, secondo la politica USA?

Per gli USA ciò vuol dire mega-sfide regionali, non singole macro-sfide statali. La cooperazione renderebbe insignificanti NATO e AMPO. USA senza alleanze né basi sono USA solamente nordamericani; e le infrastrutture della “seta” cinesi connettono solo le contigue EurAsiaAfrica. Visto dagli USA, da evitarsi a tutti i costi. L’Europa, come il Giappone, dev’essere costretta. Le fasi 9 e 10 sono già in atto: Okinawa-Ramstein-Aviano possono venire rivolti contro Giappone-Germania-Italia, i Sistemi di Condivisione Nucleare a doppia chiave per i missili di teatro europei possono essere invertiti. L’occupazione di fatto può diventarlo di diritto imponendo accordi segreti. Si può fare tuto con pochissimi a saperlo. E forse è già stato fatto.

USA: un non-starter. Essendo isolati, impantanati dai costi morali delle uccisioni e dai costi economici delle basi, il lasciare Russia-India-Cina e sempre più una parte dell’Islam, ai disegni della MENA-Eurasia sa di sconfitta. E sia l’Europa sia il Giappone prima o poi si rivolteranno.

È arrivato il momento per una nuova tormentosa valutazione: unirsi a Germania, Giappone e ai loro vicini per fare cooperazione e pace con Russia-Cina-Islam.

Il sistema statuale si sta disfacendo; le macroregioni sono in ascesa. Le si renda pacifiche.

 

Titolo originale: US Policy toward Challengers: 10 Points

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis


 

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