Epistemologia degli studi per la pace: Descartes-Vico-Taoismo e l’Europa – Johan Galtung

Intervento introduttivo, European Peace Research Association – Tromsö, Norvegia, 7 settembre 2015

L’epistemologia è la branca della filosofia che si occupa della conoscenza valida; e il punto focale di questa conferenza è la pace in Europa. Viviamo in un mondo meraviglioso benedetto da molte civiltà, ciascuna delle quali con un’epistemologia, e in un continente con una ricca varietà. Mio compito è attingere a qualcosa di tutto ciò e applicarlo alla politica di pace dell’Europa.

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René Descartes, in Discours de la Méthode, Leiden 1637, aveva quattro regole basilari; accettate, perlopiù inavvedutamente, dalla scienza (nord)occidentale:

1 non accettare mai alcunché per vero che non sia chiaramente noto come tale;

2 suddividere le difficoltà esaminate nel maggior numero di parti possibile;

3 iniziare con la più semplice e la più facile, risalendo alla più complessa, facendo attenzione al rapporto asimmetrico fra antecedenza e sequenza;

4 fare enumerazioni e revisioni per assicurare che nulla sia stato omesso.

Giambattista Vico, in Scienza Nuova, Napoli 1725: anti-Descartes perché rifletteva solo la realtà empirica, non la capacità umana di creare nuova realtà. Vico è un macro-storico, ispiratore di Marx, con tre stadi nella storia umana, divino-eroico-umano, concepito da “poeti” nel senso greco di “creatori”. Divenne il guru degli storici, facendo facilmente l’errore di focalizzarsi solo sulla creatività dei potenti.

Il taoismo, antico migliaia di anni, vede la realtà in termini di olismo e dialettica: per un oggetto di studio, chiedere sempre di che cosa sia una parte, di un holon, e di che cosa esso sia a sua volta parte. In qualunque cosa viva ci sarà dialettica di forze e controforze. Gli esseri umani senza contraddizioni sono dei cadaveri, morti; la realtà è una contraddizione simmetrica sempre in moto di yin e di yang, e dello yin e yang nello yin e yang, e così via.

Il cartesianismo suddivide, seziona gli esseri umani fino alle cellule e oltre, la natura fino agli atomi e oltre, le società in individui. Il taoismo fa giusto il contrario, vede tutto come parte di insiemi sempre più grandi. E Vico vede la realtà mutabile per creazione, immaginazione.

Gli studi per la pace sono ben serviti da tutti e tre, male da uno solo.

Abbiamo bisogno di una grande visione, non solo parti di corpo umano ma menti e spiriti, non solo individui ma con i contesti famigliari e sociali per capire il malessere e il benessere. Ci servono i dettagli minuti di come tutto quanto sia e si rapporti. Ci servono gli obiettivi di chi agisce e di chi è in gioco e di come si rapportino: incompatibili, contraddittori nei conflitti, compatibili nella cooperazione; e come conflitto o cooperazione influiscano da qualche parte sugli stessi oloni cui appartengono per capire la violenza e la pace.

Dobbiamo pensare sia in piccolo sia in grande. Ed essere creativi per un cambiamento, oltre a essere empirici, controllare che cosa è e che cosa nasce dalle nostre visioni creative.

Però, le tre epistemologie diventano facilmente ideologie.

Il cartesianismo può condurre a una Margaret Thatcher di “non esiste una cosa come la società, ma solo individui”, e poi oltre a un costrutto USA, società con un solo abitante, Castro, Kim Il Sung, Khomeini, Saddam Hussein, Putin – interpretando l’ “antecedente” come il leader – e secondo la loro auto-immagine di essere alla guida del mondo di stati in un impero mondiale.

Il taoismo conduce a una visione grandiosa, che può essere così grande da portare all’apatia. Lo era il Regno di Mezzo circondato da barbari del Nord-Est-Sud-Ovest; adesso mutatosi nell’olone della Cina han, in un olone dello “spazio cinese” (chinese pocket) racchiuso dall’Himalaya, dal Gobi, dalla tundra, dal mare, in un olone dove la Cina è esistita solo sulle vie della seta e sull’importante rotta marittima (della seta) dalla Cina orientale all’Africa orientale, fra il 500 e il 1500 d.C. La politica estera cinese oggi ricrea vie e rotte, aggiungendo ferrovie e voli, internet ed energia, infra-strutture; che collegano simmetricamente il mondo in bozzoli di seta; stabilendo ponti fra gli oloni euro-asiatico e afro-asiatico.

Eur-Africa? Le forze: schiavitù, colonialismo, rapina; contro-forza: una Völkerwanderung (migrazione) d’interi popoli da un po’ tutta l’Africa, a milioni, per sistemarsi in Europa.

La creatività può essere a proprio beneficio, con innovazione illimitata, la fissione degli atomi, il sezionamento di cervelli e DNA, le arti in qualunque direzione,

Qui si arriva agli studi per la pace, con la pace come obiettivo, mediante equità creativa, armonia, riconciliazione dei traumi, risoluzione dei conflitti e molto altro.

Tornando all’Europa: il cartesianismo offre la suddivisione in attori statuali e individuali, con stati e individui guida come fatti antecedenti. Le immagini d’Europa e del mondo come sono riflesse dai media; aggiungendo come punto nodale il negativo, il malessere e la morte, la violenza e la guerra. Una tragedia.

Il taoismo offre un insieme europeo con rapporti-strutture e contraddizioni chiave come la divisione dell’Impero Romano nel 395 in un Occidente cattolico e un Oriente ortodosso. I templari convertiti in Oriente, e due psicopatici occidentali, narcisisti e paranoidi, Napoleone e Hitler, che attaccarono Mosca, il centro ortodosso. Napoleone vi entrò con 600.000 uomini, tornò con 60.000; Hitler perse la 2^ guerra mondiale all’Est.

U-kraina vuol dire al confine; la Grecia è all’Est; con il cristianesimo e l’alfabeto sbagliati, trattata peggio che la più indebitata Italia.

E le linee di faglia Nord-Sud dopo il crollo dell’impero Romano d’Occidente nel 476 e le conquiste visigote, ostrogote e musulmane: un’Europa con un Nordovest protestante e un Sudovest cattolico – parte dei quali sotto dominio musulmano per 800 anni – un Nordest ortodosso e un Sudest musulmano. La prima delle quattro è diventata democratica in casa e colonialista oltremare – la parte tedesca nazista, genocida e colonialista in Russia – la seconda fascista, la terza comunista, e la quarta più o meno musulmana.

La creatività è in grado di stabilire ponti sulle linee di faglia con equità e armonia, di risolvere o trasformare i conflitti – smussando le contraddizioni in modo che i contendenti se le gestiscano da sé senza violenza – di riconciliare i traumi. Ma come?

In generale realizzando 17 Obiettivi di pace sostenibile; l’ovvia sequela ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile che l’ONU sta lanciando dopo il fallimento dei 15 Obiettivi del Millennio. Uno è l’inclusione in una regione: la NATO l’ha fatto militarmente e la CE-UE economicamente-politicamente nei rapporti Nord-Sud. Però, per quelli Est-Ovest, con le crisi greca, ucraina, USA-UE-Russia, c’è solo una debole OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.

Ci vuole una nuova regione, il cui nome proviene da Gorbaciov che pose fine alla guerra fredda: La Casa Europea. Per entrambi, si veda qui di seguito.

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17 Obiettivi di pace sostenibile: l’approccio TRANSCEND

No OBIETTIVO SOSTENIBILITÁ
1 Cooperazione con Equità Indispensabile
2 Armonia con Empatia Indispensabile
3 Istituzionalizzazione Utile se pacifica
4 Fusione in un attore Se attore pacifico
5 Trasmissione ad altri Sostenibilità dopo la nostra vita
6 Soluzione ai conflitti mediante trascendimento Indispensabile
7 Riconciliazione dei traumi con conclusione Indispensabile
8 Rimuovere la motivazione alla violenza strutturale Indispensabile
9 Rimuovere la giustificazione alla violenza culturale Indispensabile
10 Governo mondiale di Diritto-Diritti umani-Democrazia Non come somma di stati
11 Regionalizzazione, Regioni Unite Attraverso i confini di stato
12 Localizzazione, Comunità Unite Attraverso i confini di stato
13 Disarmo verso Stati senza eserciti Mai attaccati
14 Transarmo verso Difesa difensiva Mai attaccanti
15 Educazione alla pace, Giornalismo di pace Rendere visibile la pace
16 Parità di genere e generazione Coinvolgere tutti
17 Dal conflitto alla pratica di cooperazione Collegare le positività

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Una CASA EUROPEA: 5 NO a Ramstein e 5 SÌ all’Europa

Sostengo pienamente:

NO all’utilizzo USA di Ramstein (base USA in Germania, ndt) come base per le loro guerre con i droni;

NO alla stazione ripetitrice satellitare di Ramstein;

NO all’acquisto di droni da combattimento per la Bundeswehr;

NO all’acquisizione di droni da combattimento per uso militare;

NO allo spionaggio illegale della NSA [Nat’l Security Agency] in cooperazione con il BND [Bundes-NachrichtenDienst=Servizio Informativo Federale (tedesco)] da Ramstein.

E inoltre, per una politica estera tedesca verso l’Europa:

SÌ a una Casa Europea dall’Atlantico al Pacifico, a cavallo della profonda linea di faglia/ confine fra l’Europa cattolica-protestante e quella ortodossa: mantenendo dentro Russia, USA e Canada – non europei – ad amichevole distanza, e la Germania né sopra né sotto, ma come tutti gli altri;

SÌ alla neutralità dei paesi al confine, Ucraina e Georgia, magari come federazioni che compongano le differenze linguistico-religiose, con le componenti in efficiente cooperazione reciproca;

SÌ alla riconciliazione della Germania (e altri) per le guerre e il colonialismo, non solo per crimini di guerra, e particolarmente per essere stata la causa principale di 27 milioni di morti nell’Unione Sovietica nella 2^ guerra mondiale e del genocidio del 1904 contro il popolo Herrero nell’ “Africa Tedesca del SudOvest”, oggi Namibia;

SÌ a ridurre le tensioni fra la NATO e la SCO (Shanghai Cooperation Organization) mediante un transarmo, verso armi a breve raggio sempre più non-offensive, non-provocatorie, per una difesa strettamente difensiva del proprio territorio, monitorata dall’ONU;

SÌ a una pace strutturale e culturale nell’Unione Europea, a nessun divario fra membri creditori e debitori; al condono del debito; no ad altre misure di austerità per coloro che sono bisognosi; no a comprare la pace diretta della guerra, essendo impensabile, a spese di violenza strutturale e culturale.

  1. 7 settembre 2015
    Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
  2. Titolo originale: Peace Studies Epistemology: Descartes-Vico-Daoism; And Europe
  3. http://www.transcend.org/tms/2015/09/peace-studies-epistemology-descartes-vico-daoism-and-europe/
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