In ricordo di Anna Maria Bruzzone

Angela Dogliotti, Enrico Peyretti

“A mano a mano che parlavamo con queste partigiane cadevano, come cade un velo davanti agli occhi, certi pregiudizi che anche noi avevamo. Le interviste furono un lavoro straordinario. Avevo già raccolto in un’altra occasione storie di vita e altre ne raccolsi in seguito: ogni raccolta fu un’esperienza eccezionale e singolare: questa ci fece cambiare completamente opinione sulla Resistenza. L’immagine di una Resistenza completamente maschile e completamente armata cadde per noi e io spero sia caduta anche per altri. Noi la chiamammo resistenza taciuta, perché in effetti fu veramente nascosta….Oggi Resistenza taciuta indica per noi due distinte forme di silenzio: silenzio perché erano donne, ma silenzio anche –e forse soprattutto- perché avevano attuato una Resistenza disarmata”1

Con queste parole Anna Maria Bruzzone ricordava, in un convegno svoltosi a Torino il 29 marzo 2004, l’appassionato lavoro di ricerca che la impegnò, insieme a Rachele Farina, e che ebbe come risultato il libro La resistenza taciuta. Dodici vite di partigiane piemontesi.

Pubblicato per la prima volta da Bollati Boringhieri nel 1976, il testo rappresentò, come scrive Anna Bravo nella prefazione alla riedizione del 2003, il debutto degli studi di storia orale della Resistenza, con le donne come protagoniste, che, raccontando le loro esperienze, portavano alla luce forme di lotta in gran parte non armate, contribuendo così a connotare la Resistenza in modo più ricco, articolato, popolare.

Il concetto di resistenza civile fu poi pienamente utilizzato in una altro fondamentale testo scritto da Anna Maria Bruzzone insieme ad Anna Bravo, In guerra senza armi. Storia di donne 1943-1945, pubblicato da Laterza nel 1995.

La conobbi grazie a questo libro, che insieme ad Anna Bravo venne a presentare a Ivrea.

Da allora abbiamo mantenuto un contatto, non frequente ma intenso, e trovato occasioni di scambio, confronto, incontro.

Ricordo con affetto e riconoscenza il suo rigore intellettuale , che ci ha insegnato molto, la sua modestia e la sua grande, discreta umanità.

Nota

1 Dall’intervento di A.M.Bruzzone, in LN Libri Nuovi , rivista indipendente di attualità librarie, n. 30, pag. 77

Angela Dogliotti

Cercate i suoi libri, per onorarla. È stata tra le prime storiche a raccogliere memoria della partecipazione delle donne alla Resistenza.

Ha scoperto e disegnato figure significative di partigiane, salvandole dall’oblio e dall’immagine preponderante di una Resistenza tutta militare e maschile. Così, insieme ad altre studiose, ha avviato una ricerca tuttora crescente delle forme nonviolente di resistenza popolare a dittature e tirannie militari o politiche.

Questo filone di studi continua a contribuire alla cultura della nonviolenza attiva, più importante del semplice pacifismo, perché più positiva e costruttiva, perciò più promettente. In questa passione siamo diventati amici.

Negli ultimi anni Anna Maria ha sofferto la debolezza fisica, l’impossibilità di partecipare alle attività, e la solitudine conseguente. La rimpiangiamo con pena, ma anche la custodiamo viva nella memoria del cuore e della cultura.

Noi confidiamo, per lei e per tutti, che, se la nostra memoria amicale e civile ha questo valore, tanto più potrà la memoria di Dio che tutti e tutto raccoglie e custodisce.

Enrico Peyretti

5 commenti
  1. Aldo zappala
    Aldo zappala dice:

    Buongiornsono Aldo Zappala, autore e produttore televisivo, vorrei avere un contatto con la famiglia di anna maria bruzzone. Vi sarei grato dell’aiuto.

    Aldo zappala

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  2. Silvia Calamai
    Silvia Calamai dice:

    Mi chiamo Silvia Calamai e sono una linguista presso l'Università degli Studi di Siena. Se possibile, vorrei poter entrare in contatto con la famiglia di Anna Maria Bruzzone.
    Vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi.

    Rispondi
  3. MICHELE LACERENZA
    MICHELE LACERENZA dice:

    Sono un ex alunno di Anna Maria Bruzzone. Sono stato un suo allievo nella scuola serale lavoratori studenti all'istituto Alfieri per geometri, ed é stata per me, meridionale immigrato in Piemonte lavoratore studente un faro che ha cambiato la mia vita. Ho appreso con dispiacere della sua dipartita e vorrei, se fosse possibile visitare il luogo di sua sepoltura. Mi sapete indicare dove posso andare a visitare i suoi resti. Grazie. cordialmente

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  4. MICHELE LACERENZA
    MICHELE LACERENZA dice:

    Sono un ex alunno di Anna Maria Bruzzone. Essa é stata la persona che ha cambiato il modi di pensare e di vivere. Sono un immigrato in Piemonte proveniente dalla Puglia e sono stato un lavoratore studente suo allievo nell'istituto tecnico per geometri serale Alfieri. Vorrei, per ció, renderle omaggio. per cui vorrei sapere dove é stata tumulata per omaggiarla. Grazie. Ossequi.

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