Il Dio insaziabile – George Monbiot

Il cieco inseguimento della crescita economica alimenta un ciclo di crisi finanziaria e rovina il nostro mondo.
Un’altra crisi è in arrivo. Tutti noi lo sappiamo, anche David Cameron adesso lo riconosce (1). Le uniche domande sono quale sarà l’immediato catalizzatore e quando comincia.

David Cameron

David Cameron

Potete fare la vostra scelta. Il Financial Times riporta oggi che la Cina ora assomiglia agli Stati Uniti del 2007 (2). I prestiti bancari nazionali sono aumentati del 40% dal 2008, mentre “la capacità di rimborsare il debito è peggiorata drammaticamente”. I prezzi degli immobili sono in calo e le società che gestiscono il sistema bancario ombra della Cina non forniscono “virtualmente nessuna divulgazione” relativa alle loro passività. Appena due giorni fa, i leader del G20 hanno annunciato che la crescita in Cina ” è consistente e sta diventando sempre più sostenibile” (3). Potete giudicare il valore delle loro assicurazioni voi stessi.

Le housing bubbles in diversi paesi, tra cui Gran Bretagna, potrebbero saltare fuori in qualsiasi momento. Un rapporto a settembre ha rivelato che il debito totale mondiale (pubblico e privato), ha raggiunto il 212 % del PIL (4). Nel 2008, quando contribuì a causare l’ultima crisi economica, era pari al 174 %. Il Telegraph osserva che questo rischia di provocare “una nuova crisi finanziaria… e l’eventuale insolvenza di massa” (5). Il sistema bancario ombra è impazzito, i titoli sembrano essere selvaggiamente sopravvalutati, la zona Euro è di nuovo in bancarotta. Quale esploderà prima?

O forse non è preciso descrivere questa situazione come un’altra crisi. Forse è una continuazione dell’ultima, la più recente fase di un ciclo permanente di crisi, inasprito dalle misure (la bolla speculativa, la deregolamentazione, il taglio della spesa pubblica), che avrebbero dovuto garantire una crescita ininterrotta. Il sistema che i governi di tutto il mondo hanno cercato di stabilizzare è intrinsecamente instabile, costruito sul debito, alimentato dalla speculazione, gestito da squali.

Se viene giù presto, come teme Cameron, in un mondo di casse vuote e zoppicanti servizi pubblici, si precipiterà una crisi ideologica più grave del colpo al Keynesianismo degli anni ’70. Il problema che si pone – e che spiega la longevità dell’ideologia screditata che ha causato l’ultima crisi – è che non esiste una politica alternativa che sia accettata dai partiti politici tradizionali, con cui sostituirla. La politica continuerà a fare gli stessi errori sperando risultati diversi.

Per cercare di stabilizzare questo sistema, i governi si comportano come soldati alloggiati in un’antica tenuta, che bruciano i mobili, la pannellatura, i dipinti e le scale per tenersi al caldo per una notte. Essi stanno mancando agli accordi del dopoguerra, i nostri servizi di sanità pubblica e le reti di sicurezza sociale e soprattutto le condizioni di vita, producono scatti effimeri di crescita. Magnifiche dimore, il clima mite e fragile in cui abbiamo prosperato, specie che hanno vissuto sulla terra per milioni di anni… sono tutti impilate sul fuoco, e la loro protezione caratterizzata come un ostacolo alla crescita.

David Cameron si è vantato lunedì che farà rivivere l’economia “riducendo la burocrazia ” (6). Questa ” burocrazia ” consiste in molti casi nelle garanzie che difendono persone e luoghi dalle rapaci multinazionali. Oggi, la Small Business, Enterprise and Employment Bill sta passando alla Camera dei Comuni (7), mollemente supportata, come sempre, dal Partito Laburista. Il disegno di legge mira ad abbattere le regole di protezione per “ridurre i costi per le imprese”, anche se questo significa un aumento dei costi per tutti gli altri, minaccia così la nostra salute e felicità. Ma perché? Come il governo si è vantato la scorsa settimana, il Regno Unito ha già “la regolamentazione meno restrittiva del mercato dei prodotti e il contesto normativo e istituzionale più favorevole per le imprese in tutto il G20”. (8) E anche così non funziona. E quindi bruciamo ciò che resta.

Questo falò di normative è insieme accompagnato da un abbandono sconsiderato dei principi democratici, non di meno pari diritti di fronte alla legge. Nella Camera dei Comuni il lunedì, Cameron ha parlato per la prima volta del Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti(9).

Se questo trattato tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti va avanti, concederà un sistema giuridico separato alle corporation cui nessun altro ha accesso, e attraverso il quale potranno citare in giudizio i governi che passano leggi che potrebbero pregiudicare i loro profitti. Cameron ha insistito che “non devono in alcun modo influenzare il nostro servizio sanitario nazionale” (10). (Notare l’espressione “devono “). Premuto a spiegare questo, ha citato l’ex commissario UE al commercio, che ha sostenuto che “i servizi pubblici sono sempre esonerati” (11).

Io però ho letto il mandato di negoziazione dell’UE (12) e non contiene tal esenzione, solo un sacco di chiacchiere e ambiguità su questo tema. Quando il governo scozzese ha chiesto ai funzionari di Cameron una “certezza inequivocabile” che il NHS (National Health Service – Servizio Sanitario Nazionale-N.d.T.) non sarebbe esposto a tale contenzioso, si sono rifiutati di fornirla (13). Questo trattato potrebbe strappare a brandelli i nostri servizi pubblici per il bene di una breve e (studi suggeriscono ( 14,15 )) insignificante rantolo di crescita economica.

Non è già tempo di pensarci sopra? Interrompere il sacrificio della nostra vita lavorativa, le nostre prospettive, e i nostri dintorni a un dio insaziabile (16)? Di prendere in considerazione un modello economico diverso, che non richieda infinito dolore, mentre genera ripetute crisi?

Sorprendentemente, questa considerazione inizia il giovedì. Per la prima volta in 170 anni, il Parlamento discuterà un aspetto del problema: la creazione di denaro (17). Pochi sanno che il 97% della nostra fornitura di denaro viene creata non dal governo (o la banca centrale), ma dalle banche commerciali attraverso prestiti erogati da loro (18). In nessun momento una decisione democratica è stata presa per consentire alle banche di fare questo. Quindi perché abbiamo lasciato che accadesse? Questo, come Martin Wolf ha spiegato nel Financial Times (19), “è la fonte di molta della instabilità nelle nostre economie”. Il dibattito parlamentare non riuscirà a fermare questa pratica, però rappresenta l’apertura a una domanda a lungo trascurata.

Questo, però, è solo l’inizio. Non è anche arrivato il momento per una commissione governativa sull’economia post – crescita? Attingendo al lavoro di pensatori come Herman Daly, Tim Jackson, Peter Victor, Kate Raworth, Rob Dietz e Dan O’Neill, essa potrebbe esaminare la possibilità di muoversi verso un’economia di stato stabile: una che cerca la distribuzione piuttosto che l’espansione cieca; che non richiede una crescita infinita su un pianeta soggetto a limitazioni. Essa farebbe la domanda che non è mai chiesta: perché?

Perché stiamo distruggendo il mondo naturale e quello dei servizi pubblici per generare crescita, quando questa non fornisce soddisfazione, sicurezza o nemmeno e per la maggior parte di noi, una maggiore prosperità? Perché abbiamo esaltato la crescita, a prescindere dalla sua utilità, e soprattutto visti i risultati? Perché, nonostante i fallimenti così grandi e così frequenti, non abbiamo cambiato il modello? Quando arriva la prossima crisi, queste domande saranno ineluttabili.

The Guardian, 18 novembre 2014

Traduzione: Marlene Barmann per il Centro Studi Sereno Regis

Titolo originale: Insatiable God

http://www.monbiot.com/2014/11/18/the-insatiable-god/

Note:

1.http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/nov/16/red-lights-global-economy-david-cameron

2. http://www.ft.com/cms/s/0/e13e2cf8-6e48-11e4-bffb-00144feabdc0.html#ixzz3JP5QF3et

3. G20, November 2014. Brisbane Action Plan. http://bit.ly/1xk6mLR

4. Luigi Buttiglione et al, September 2014. Deleveraging? What Deleveraging? Geneva Reports on the World Economy 16. http://www.voxeu.org/content/deleveraging-what-deleveraging-16th-geneva-report-world-economy

5.http://www.telegraph.co.uk/finance/economics/11129108/Mass-default-looms-as-world-sinks-beneath-a-sea-of-debt.html

6.http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/nov/16/red-lights-global-economy-david-cameron

7. http://services.parliament.uk/bills/2014-15/smallbusinessenterpriseandemployment.html

8. G20, November 2014. Comprehensive Growth Strategy – United Kingdom. http://bit.ly/1yPuIv7

9.http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/nov/04/british-government-leading-gunpowder-plot-democracy-eu-us-trade

10.http://www.publications.parliament.uk/pa/cm201415/cmhansrd/cm141117/debtext/141117-0001.htm#14111713000002

11. http://www.bbc.co.uk/news/health-29181332

12. http://bit.ly/1xYr3L6

13.http://www.scotsman.com/news/uk/scottish-government-demands-nhs-ttip-guarantees-1-3589393

14. http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/jul/15/us-trade-deal-with-europe-hype

15. http://www.newscientist.com/article/mg22429932.800-ttip-beware-the-treatys-empty-economic-promises.html

16. http://pollystreaming.com/South-Park-Season-13-Episode-3-Margaritaville_v5905

17. http://www.positivemoney.org/2014/11/uk-parliament-debate-money-creation-first-time-170-years/

18. http://www.positivemoney.org/wp-content/uploads/2014/11/Backbench-Briefing-Note.pdf

19. http://www.ft.com/cms/s/0/7f000b18-ca44-11e3-bb92-00144feabdc0.html#ixzz2zsutuZis

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