Il Futuro della Mediazione – Johan Galtung

Ludwigsburg, Congresso Tedesco sulla Mediazione

Cari Colleghi; il futuro della mediazione è nel renderci superflui diffondendo una cultura della soluzione del conflitto a tutti i livelli dell’organizzazione sociale, permettendo alle persone di trattare esse stesse i conflitti. Ci saranno contro-forze da parte di mediatori professionisti per monopolizzare l’attività e contro-contro-forze da altri per diventare ancor migliori, per essere avanti. Questi vinceranno.

Modello: le professioni sanitarie. Si sono fatti incredibili avanzamenti nella sanità umana che permettono di prendersi meglio cura del proprio corpo: protezione contro malattie contagiose con l’igiene – lavarsi le mani, i denti; mantenersi in forma con un’alimentazione adeguata, acqua, movimento – camminare, ma attenzione al jogging, innaturale, in direzione di un ospedale; contro il clima con un abbigliamento e abitazioni adeguate; contro la sepsi nelle ferite con un’adeguata disinfezione: un minimo di educazione sanitaria. Che ci ha dato oltre 25 anni in più di vita, più che le complessità della chirurgia.

Per bambini e adolescenti: osservare gli elementi patogeni che recano malattie da fuori come micro-organismi ed incontri violenti, shock, calore e freddo eccessivi, il fuoco. Dopodiché vengono le malattie strutturali – tumori maligni, carenze cardiovascolari, disturbi mentali – radicati anche all’interno, con predisposizioni genetiche. Troppo poco cibo adeguato ed esercizio; troppo fumo, alcol e altre droghe/sostanze alteranti si possono trattare con un po’ di volontà per star meglio. Ugualmente importante: un sovraccarico di sollecitazioni e tensioni, problemi e conflitti non trattati: compito nostro. I medici hanno esteso alle persone comuni il lavarsi mani e denti come misura d’igiene; è compito nostro estendere con tutti l’igiene del conflitto.

Tuttavia, che succede quando si ha 80 o più anni con corpo e mente sani? Regresso all’infanzia: nessuno shock con l’ambiente; soprattutto, non cadere. Il che condurrà all’ospedale: dove trattano bene le ossa ma in compenso possono attaccarvi nuove malattie, l’ospedalite. Ripeto: non cadere. In complesso una storia molto positiva. Benvenuti agli 80.

In Norvegia TRANSCEND, la nostra ONG di mediazione, lavora sui conflitti nel quotidiano, in famiglia, a scuola (anche materna), al lavoro. Lo chiamiamo SABONA, in lingua zulu, ‘ti accolgo’.

Una bimba di 5 anni piange disperata. Sopraggiunge un’altra bimba di 5 anni e le chiede: “Perché piangi?” “Mi manca la mamma, non c’è”. L’altra: “Ma pensa com’è bello quando viene a prenderti e sarete di nuovo insieme!” Il pianto cessa.

Che cos’è successo? Il nostro consiglio a K: quando ci sono pianto, grida, litigi, non rimproverare; digli di smettere, chiedi qual è il problema, poi indica e pratica qualche soluzione. Una soluzione: pensare positivamente. Com’è giunto a una bimbetta nell’aiutarne un’altra. I bambini imparano svelti: abbiamo avuto bimbetti del corso SABONA che si rivolgevano la sera ai genitori in aspra discussione con: “Papà, mamma, credo di vedere una soluzione”.

Dove sbagliano gli adulti oltre a un padre che picchia e non solo a tavola, e una madre che piange, e bambini che lo trovano normale? Troppi adulti vogliono aver ragione, aver Diritto, vincere, non risolvere. Molti hanno vite matrimoniali centrate su quel che è sbagliato nel/la loro partner; non buone vite. Focalizzarsi su quel che è buono/valido, costruire progetti sul positivo di entrambi, quando sia solido aprire a garbati dialoghi su che cosa potrebbe esser meglio.

Per il miglioramento di sé competere con se stessi, non con altri, per una società di vincitori e sconfitti. Se s’impara il baricentro positivo, auto-miglioramento, buoni rapporti con equità e armonia, capacità di riconciliazione dei traumi e soluzione dei conflitti, si sarà ampiamente ricompensati con felicità e benessere. Sette Strade per la Felicità è il titolo del mio libro [in merito] – in norvegese. Problematico in Germania dove “Das Glück ist wo ich nicht bin“ = La felicità è dove non sono. Chiederei chiarificazioni per questa stramberia.

Quando la fine bussa alla porta: focalizzarsi sul buono, il meraviglioso dell’amato/a scomparso/a. Lo stesso per se stessi: focalizzarsi sulle gioie che la vita ha offerto – esser vivi fra queste! – e cercando di lasciarsi dietro buoni ricordi, inspirazione. Il punto focale è nostra scelta.

Facciamo un salto all’IS, Stato Islamico, e all’IP, Israele-Palestina.

Domanda d’apertura alle parti in conflitto: In quale Medio Oriente, Israele, Palestina, vi piacerebbe vivere? Per giungere agli obiettivi: sedute in successione con mediatori che pongono domande, a quattr’occhi e uno alla volta.

Risposte: disfare gli orrori inflitti dal[l’accordo] Sykes-Picot al mondo arabo e all’islam, disfare le loro colonie Siria e Iraq come stati, creare un califfato sunnita modellato su quello ottomano, senza Istanbul, e rappresaglia per e uccisioni della Coalizione USA in Iraq e in Siria; per Israele confini sicuri e riconosciuti; per la Palestina lo stesso come uno stato sovrano.

Il metodo è il dialogo, mutua ricerca di soluzioni accettabili e sostenibill. Se i contendenti si gestiscono da soli c’è un senso di padronanza. Ma molto sovente non scorgono una Nuova Realtà dove siano soddisfatti obiettivi legittimi e diritti umani, per mancanza di conoscenza e creatività. Un mediatore dovrebbe possedere l’una e l’altra; e proporre garbatamente, con ?? e al congiuntivo, mai imporre, alcune visioni.

Per IS e IP dai dialoghi, basati sul [principio] positivo = legittimo:

* uso difensivo dei militari per proteggere le vittime della brutalità ISIS; sgombrare il passato con una commissione internazionale sul Sykes-Picot che dia a Inghilterra-Franccia un’opportunità di spiegare e prenderne le distanze; chiarire che cosa voglia dire un futuro Stato del Califfato Islamico (SIC). Bombardare l’IS può distruggere quello attuale ma ne verranno su altri 10 nuovi. Le ombre della storia, e i loro sogni, sono molto forti. Inoltre, decapitare 2, 3, 5 persone non è peggio che ucciderne 2, 3, 500.000 bombardando.

* Israele non otterrà la pace mediante la sicurezza con la conquista, occupazione, colonizzazione, ma la “sicurezza mediante la pace” con la formula 1-2-6-20: 1 Palestina sovrana riconosciuta (l’ha appena fatto la Svezia, membro EU); 2 stati che aggiungano ai confini del 4 giugno 1967 alcuni scambi territoriali – cantoni israeliani in Cisgiordania vs cantoni palestinesi nel nordovest d’Israele; 6 stati, Israele e i confinanti, in una Comunità del Medio Orientey modellata sulla CEE del 1-1-1958; 20 (o giù di lì) in un’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Asia Occidentale modellata sull’OSCE. Successi costruiti su legittimità-creatività. Né anti- né filo-semitismo patologici riguardo agli “ebrei in quanto tali”.

Il metodo? Superare dualismo-manicheismo-Armageddon con olismo, totalità nello spazio-tempo, con la storia; dialettica yin/yang positiva e negativa; Trascendimento, far da ponte costruttivamente, concretamente, creativamente con un sia-sia che dia legittimità a tutto, come il diritto ad esistere d’Israele.

Un giorno questo può funzionare: mai invece le uccisioni USA e israeliane prossime al genocidio.

17 novembre 2014
Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
Titolo originale:
The Future of Mediation
http://www.transcend.org/tms/2014/11/the-future-of-mediation/

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