La mia Sarajevo – Davide Alberico

Torino, 5 giugno ore 5, appuntamento con il gruppo presso l’ Auchan di Corso Giulio Cesare angolo Corso Romania. Destinazione , il Peace Event di Sarajevo “the biggest International Peace Event 2014” , tra gli altri appuntamenti , le commemorazioni del centenario della prima guerra mondiale “innescata” dai colpi di pistola esplosi di un irredentista serbo-bosniaco il 24 giugno 1914( quando pose fine alla vita del principe ereditario d’Austria-Ungheria Ferdinando..) . Nonostante le apparenti tetre premesse l’atmosfera già dal mattino e’ quella colorita della buona compagnia nel minibus pienissimo di Idea solidale . Tra i compagni di viaggio ci sono alcuni storici attivisti del Movimento Internazionale della Riconciliazione (nato anche esso 100 anni fa a Colonia e costituitosi a Cambridge per la prima volta) e c’è anche una delegazione di giovani del Centro Studi Sereno Regis molto preparati e ben motivati.I partecipanti, tutti provenienti dal mondo del volontariato o della cooperazione internazionale : non sono certo turisti , né sono stati reclutati per le loro attività di peace keeping alter-mondialista sensazionalista in quanto -professionisti- del settore, ma sono impegnati nella nonviolenza attiva come stile di vita e come mezzo di cambiamento personale sociale e politico. Ci troviamo assieme per condividere l’interesse comune riguardo Sarajevo e il raggiungimento della pace tra i paesi dei balcani: e come per l’ex jugoslavia (…)o attuale – former jugoslavia- (…da apprezzare la razionalità dell’inglese nell’esposizione dei concetti) affrontare le ritorsioni nazionaliste e separatiste oramai diffuse in molti parti del globo. Per analizzare i fatti parto da wikipedia e da i siti ad hoc , per l’auto-formazione preferisco gli –scaccia pensieri – di una volta e del rigattiere del Baloon,dal quale si può trovare proprio di tutto , anche le citazioni del post-moderno libresco , per l’appunto novecentesco, niente di più e niente di meno :veterani alla glorificazione dopo la liberazione ;luoghi comuni, teoremi , tesi , monumenti e dichiarazioni partigiane ; patrioti entusiasti ; popoli col culto della guerra ; popoli col culto della personalità ; modernismo( al diavolo il realismo della nostra società rurale..) ; spontaneismo ; radicalismo .E umanesimo sociale, con una Spiccata adesione degli individui all’autodeterminazione, spiritualità e libertà di espressione per ognuno,.

Il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, che nel secolo-breve affondava ancora le sue radici nell’Impero Austro-Ungarico degli Asburgo e degli 11 gruppi etnico-linguistici gravitanti attorno alla capitale Vienna (Convivenze difficili dentro il dilemma del globale – locale di allora, e per le difficoltà nel riformulare ipotesi di progetto capaci di contemplare la più vasta gamma di sfumature di grigio e ritrovare categorie di pensiero comuni ) era anche il Luogo del pensiero, dove tedeschi ungheresi cechi polacchi ucraini rumeni croati slovacchi serbi sloveni italiani e serbocroati sperimentavano quel che poi si sarebbe definito il “cosmopolitismo orientale”.E’stata una Mitteleuropa a guida tedesca ma soprattutto divisa e distribuita tra “ regni terre ducati senza religione ”, ma dove lo scontro etnico –religioso è stato sempre dominante. Arciducato d’Austria Inferiore, Arciducato d’Austria Superiore, Regno di Boemia, Margraviato di Moravia, Ducato di Slesia, Regno di Galizia, Ducato di Bucovina, Regno di Dalmazia, Contea di Gorizia e Gradisca, Margraviato d’Istria e Città immediata di Trieste, definiti col nome collettivo di Litorale Austro-Illirico, Ducato di Carniola, Ducato di Stiria, Ducato di Carinzia Ducato di Salisburgo,Principato del Tirolo , terra di Vorarlberg, regno d’Ungheria, incluse la Transilvania e Voivodina, regno di Croazia e Slavonia e la città di Fiume (dove non possiamo dimenticare le comunità italiane).

Torino, Milano, Verona, Monfalcone la A4 e l’ A27e siamo presto incanalati verso i Corridoi Transeuropei (il Corridoio 5 verso l’Ucraina ad esempio ), cioè le solenni grandi opere di “modernità e comodità” che contraddistinguono l’ epoca/civiltà delle merci e del capitale. Anche quella dei corridoi di trasporto è una storia che prende avvio direttamente dalla caduta del muro di Berlino e dalla fine della ex-Unione Sovietica , la “fine” dell’ordine bipolare e l’inizio delle guerre balcaniche . Scavando istmi nel passato e nel presente, si traforano montagne, si colmano le valli , si collegano stretti e si creano/cancellano confini ma franano i terreni e non solo ; proprio in questi giorni c’è stata una disastrosa alluvione ,nei balcani, sono stati segnalati dai media locali 77 morti accertati tra Serbia, Croazia e Bosnia e 9.400 campi con 120mila mine inesplose , pesanti smottamenti idrogeologici in corso, Riaffiorate le mine anti-uomo dell’ultima guerra. Pochi minuti di mare, e si intravede la frontiera. l’Unione Europea. Il passaggio a due corsie è “stretto” : AVVERTIMENTO-AVVERTIMENTO-DOGANA-DOGANA.Dopo averci fermato, le guardie iniziano a ridere e dato l’atteggiamento divertito sembrano parlare dell’ubriacatura della sera precedente ( a modo di vedere di alcuni compagni..) e con il loro strano idioma, ci fanno passare velocemente senza eccessivi controlli. Il punto di vista unitario del gruppo prende forma con il dialogo sulle impressioni di ognuno: excursi letterari compresi: “ la quiete dopo la tempesta “ “quale quiete?”quale tempesta?” “ogni punto di vista è relativo” “domani è un altro giorno, si vedrà” citando l’ottantenne Ornella Vanoni..qualcosa mi sfugge, ma se è vero che l’immaginario collettivo di un popolo è fonte di conoscenza condivisa anche questi momenti di confronto sono importanti , la capacità di non prendersi troppo sul serio a volte..

Le imponenti infrastrutture attraversano le pianure ondulate slovene, i pianori carsici circondano tutt’attorno la via autostradale, e i parchi nazionali si alternano facendo riflettere su quanto il verde pubblico sembri curato e rispettato, almeno i giacigli immediatamente visibili sono quasi di un altro colore rispetto ai nostri italiani. Il tesoro inestimabile di foreste (e degli ampi spazi disabitati) ha storicamente influenzato le comunicazioni interne con il risultato che le vie e i mezzi sono stati trascurati e le diseguaglianze tra centro e periferia si sono accentuati . Spuntano qua’ e la’ avamposti di un ‘ economia primitiva , ma ancora vitale.

L’aria frizzantina del pomeriggio di sole pranzando all’autogrill fa sembrare di essere quasi al mare, e queste aree meno densamente industrializzate del sud fanno pensare alla Eastern Europe pre-1989 , a quanto in fondo la Socialist Federal Republic of Yugoslavia abbia goduto degli aiuti economici provenienti dall’Occidente (perché non si spiega altrimenti) volti a tenerla staccata dalla sfera di influenza sovietica. Il Paese-guida del Movimento dei non allineati, crogiuolo della miglior esperienza di socialismo ancora visibile prima che intervenissero le deflagrazioni della guerra civile.Negli ambienti rurali non è visibile il provincialismo che ti aspetti, ma le trasformazioni psicologiche dopo i traumi bellici si , e sono sicuramente più lente ad avvenire rispetto a quelle tecnologiche, forse aggravate dalla povertà e dalla mancanza di opportunità per i cittadini. Le stesse ragioni che hanno spinto la guerra ai simboli e alle tradizioni, hanno fatto tornare indietro il paese di cento anni , cioè lontano da quella percezione collettiva (anche a livello internazionale) “positiva” transitoria dei «Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Tito» Qualcuno spieghi all’Aja come si è dissolta la Jugoslavia.Così, -predicando la conversione e la riconciliazione la mediazione dell’Unione Europea non ha fatto cambiare il moderno di “ guerrieri” che questi popoli portano con sé dalla storia, anzi la nuova rappresentazione dei media è in continua evoluzione e oggi le storie di “guerra ed eroismo” si spostano direttamente sugli spalti degli stadi ; allo Stadio Marassi di Genova Ivan Bogdanov “Ivan Il terribile” di 2 metri e 10 per 120 kg è rimasto impresso a tutti (compreso al nostro corpo di sicurezza che non seppe come intervenire o non volle vista mole dell’individuo ) e le altre recenti manifestazioni calcistiche anche sono vivamente ricordate da ognuno (sospendere lo sport più bello del mondo per qualche anno no?). Il calcio , poi è al centro delle polemiche per la produzione di violenza( e le leghe calcistiche non aiutano, la sublimazione perfetta della società dello spettacolo, il pesce puzza dalla testa come si dice..è un po’ volgare “ u pisci feti da testa” in dialetto siciliano!) .

Viaggiare in Diagonale verso il profondo sud – est, (meridionale), il gioco dell’ immaginazione si spreca per questo piccolo mondo sotto questo piccolo angolo di cielo , la contrapposizione spesso frontale fra queste popolazioni, immagino la brutalità , quelli delle fasce urbane contro le genti delle aree rurali e montane, l’obliO, la discriminazione e l’esclusione. a Madre terra così generosa che in questa ci chiarisce, e con le sue manifestazioni naturali ribadisce, non ci sono stati , confini, etnie o religioni che si possano sentire diversi o migliori o più libere e autentiche di altre; mi viene in mente l’uomo apollineo e l’uomo dionisiaco, e se la bellezza dell’Ambiente influenzasse i nativi di ogni provenienza?

Le domande si accavallano ma le rappresentazioni di questa particolare realtà si sublimano multiformi e sono in fondo ineffabili rispetto anche alla semplice comprensione. La geografia variabile e le mappe in continuo movimento dell’Unione Europea , che con un percorso tortuoso ma inclusivo ha portato ad uno status di transizione infinita per l’ex-Jugoslavia, con niente mai di definitivo, in continua ed inesorabile evoluzione penserei, e altrettanto costante è il pericolo della ripresa dei conflitti. La speranza che il “dialogo” di oggi possa ricreare da solo cultura materiale e spirituale necessaria alla pace, sembra improbabile, neanche avessimo la forza dei nostri antenati a livello atavico e la consapevolezza storica di un dèmone onnisciente, la domanda: dove hanno puntato ora gli obiettivi – i signori della guerra???Altrettanto chiara e comprensibile dovrebbe essere larisposta Ma non è. il MAE per la cooperazione internazionale quanto stanziano e con che modalità, e soprattutto come e da chi viene controllato ? E l ’opera dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, della Commissione, l’Ocse e dei migliaia di cooperatori? Adempiuto o menoal compimentodelle azioni necessarie , parliamo sempre di guerre reali o di guerre virtuali , di certo non è un macabro videogame..

“Sarà forse un disordine organizzato ? o forse è un’organizzazione precisamente disordinata?” i Discorsi ritornano al nostro paese, la mafia è un crimine contro l’umanità , vediamo in Italia.

In quel 1992 per la teoria comparatista, con la Croazia coinvolta pienamente nella guerra in Bosnia ed Erzegovina (aprile del 1992), in Italia iniziava la stagione degli attentati ai giudici, ricordiamo la strage di Capaci del 25 Maggio 1992, e i funerali alla Cattedrale di Palermo di Giovanni Falcone, cioè quando si vide il popolo palermitano finalmente reagire contro le istituzioni di allora coinvolte, “ il sangue dei giusti è seme “ si dirà in seguito , ma la brace è ancora accesa sotto la polvere, e le ingiustizie non aiutano la convivenza civile e soprattutto non si può più continuare a scrivere la storia con le mani legate, ma bisogna consentire invece alla storia di avvenire.. L’intero Mar Mediterraneo si capisce, è rassegnato ai problemi sociali diffusi , piange i suoi morti quotidianamente e non è più un luogo aperto e tantomeno accessibile, soprattutto laddove su quella terra si creino conflitti in nome di simboli volti a tutelare poteri finanziari per antonomasia e nell’oscurità come da prassi.

Le forze in conflitto sono in attesa di rientrare nella negoziazione e (alla luce del sole o meno) con il fine di bloccare il processo di sviluppo, e ulteriormente le risorse limitate (e limitanti) dei cittadini costringono questi ultimi a dover assistere costantemente al fatto compiuto D’altro canto le grandi religioni non sono mai state promotrici di alcun processo di emancipazione e crescita per l’uomo, anzi, il dover costantemente distinguersi per appartenenza , non porta certo al Dialogo (auspicato da tutti, non ultimo recentemente Bauman al Teatro Regio per l’inaugurazione di Torino Spiritualità) e d’altronde siamo decisamente su pianeti diversi quando la posta in gioco da una parte sono il mantenimento della ricchezza dei beni e dei privilegi del singolo e dall’altra l’unione degli interessi della moltitudine.

Le azioni diplomatiche (illegittime e pretenziose) da parte degli interessati di alcune entità politiche e religiose (anche esterne), hanno accompagnato il -governo- su questa posizione di apartheid di garanzia -in pace e collaborazione- con la popolazione locale, inaccettabile per le minoranze ma il business-core lo conosciamo : l’educazione imposta dall’alto e gli accordi commerciali che sono frutto della peggiore anarchia capitalistica, a rigor di logica sembra di rivedere scenari già visti, da impero decaduto: da -divide et impera..-

Non so quanto sia utile e costruttivo vedere il –diverso- come fumo negli occhi, e osservare con il microscopio le convenzioni e gli stili di vita di questi gruppi sociali espressione di vecchie e polverose gerontocrazie , soprattutto senza conoscere nel complesso la realtà dei fatti, , ma visto che la complessità della situazione in cui ci troviamo non consente espressioni ambigue nè tantomeno intrise di pregiudizio immotivato, ci resta(solo) in definitiva a mio parere, esaminare gli effetti di queste politiche devastanti con cognizione di causa e contare i danni, sperando che questo ci pòssa obiettivamente consentire di lavorare con prevenzione e chiara visione del/sul futuro, pure considerando i limiti della raccolta delle informazioni sugli avvenimenti e la poca autorevolezza delle fonti. Come diceva Giulio Andreotti in senso non poco ironico, “pensare male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca”, e oltre all’ossessiva ricerca sempre di nuovi armamenti iper-tecnologizzati con i sodali dipartimenti di ricerca, la produzione di armi a livello mondiale, la militarizzazione e l’approvvigionamento illegale delle risorse naturali, Vediamo sempre l’egemonia delle logiche da “Stato Nazione” ; e il Mainstream di oggi legge le notizie da “Teorie del Complotto” in mezzo alle notizie di pubblica utilità in prima serata. In definitiva la necessità di penetrare nei mercati internazionali e la comparsa sulla scena del capitalismo finanziario, ha” finalmente “così trovato un complemento perfetto nelle politiche espansionistiche promosse da parte dei governi. Ufficialmente o noD’altro canto dove sono coinvolti i nostri soldati con le -missioni di pace- il fuoco incrociato continua , per gli atti di terrorismo globale sono presi nel mirino i paesi di tutte le latitudini, potenzialmente , e tutti i simboli della nostra –civiltà- che sono stati messi in discussione per l’unidirezionalità e il monolitismo, e sono al centro del dibattito internazionale per l’intensificarsi delle interconnessioni globali, economiche, militari e culturali. E’ la globalizzazione, baby.

Purtroppo non ci arrivano segnali né chiari e né diretti, ma il –cuore nero- dei governi pulsa, e oggi come ieri durante il periodo coloniale con – il nuovo Ordine mondiale- (tanto caro ai Teorici del c.) per arginare la ribellione dei popoli “conquistati “vede generandosi attorno a sè – Paura diffusa con l’industria del terrore, ogni mezzo necessario è lecito, e che dire che dalla prima guerra in Iraq del 1991 ad oggi ne hanno fatti di passi avanti i nuovi media. Provo un profondo disgusto nell’assistere all’abuso quotidiano e permanente di questi strumenti propri del marketing della propaganda e dell’amnesia collettiva. Il sabotaggio al senso comune è ormai avvenuto e lo stravolgimento della morale individuale e dell’etica collettiva ha raggiunto un tal punto di non ritorno, che la corsa all’iper-tecnologizzazione e la irrinunciabile dimensione privata delle abitazioni sono l’ultimo baluardo.

Forse per ricucire il telo , che questo processo di degenerazione ha profondamente sgualcito, la rigenerazione naturale non basta, infatti non basta diffondere i contenuti di un buon libro, non basta recensire un buon film , avere fede nella rivoluzione o in buon esempio non basta per un evento un eroe solo e assoluto non basta più e non serve nemmeno diffondere questo tipo di comunicazione massificata e inflazionata (…) , ritorniamo indietro.

February 2014, worked unemployed and young people on Tuzla took the streets , setting of a wave of protests all over the country , within a few hours , the protests spread to other cities such as Sarajevo, Mostar, Bihac, the reasons for the people discontent , among other things are the high numbers of unemployment , criminal privatizations, corruption as well as structural societal problems “

Dalle ” Conferenze internazionali ai Trattati“ , vedi tra gli altri quello fondativo dell’UNIONE Europea di Maastricht, che fissava le regole politiche e i parametri economici necessari per l’ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione ma per affrontare il difficoltoso esercizio dei quotidiani diritti fondamentali , si deve passare dall’integrazione economica e sociale, ingeneroso, ma al cittadino che dell’unificazione politica e monetaria non importa niente , e non capisce gli” innumerevoli vantaggi “che le tutele europee dovrebbero servire gli appartenenti degli stati aderenti, attivamente che può fare? Venire verso la nostra, in una logica di -think globally act locally- si sarebbe potuto/dovuto prevedere questo degenero del contesto sociale post-industriale, invece continuiamo a sorprenderci che lo stipendio in nero non basta più, il carovita e le famiglie per arrivare alla fine del mese hanno bisogno dell’aiuto dei centri di ascolto, poca differenza se vai da san vincenzo o da santa croce !”.

Quando non sono in atto i processi di trasformazione economica a portarci verso la povertà, provvede la frammentazione sociale, la quale ,portando le persone alla competizione disumana e alla degenerazione delle relazioni,si indeboliscono fino all’ annullamento estremo degli sforzi individuali per un’agognata normalizzazione del sistema.

Quale morale individuale ? Quale etica collettiva? Ripeto.

Cittadini lavoratori studenti disoccupati collettivamente riuniti in Plenum, hanno deciso di iniziare a costruire un futuro sostenibile e per poter incidere meglio, una forte iniezione di empatia nonviolenta e creatività,…- si sono schierati contro le privatizzazioni e la corruzione ormai diventate problema strutturale . Trasformazione del conflitto , mediazione con i corpi medi dell’informazione, giornalismo di pace, perseveranza

“In genere le ONG possono organizzare coalizioni più velocemente dei governi, possono oltrepassare i confini del conflitto, costruendo le società civili , questo ovviamente ha portato molti governi a operare mediante ONG, che allora diventano OGNG ambigue, organizzazioni governative /non-governative”

Mi piace citare Johan Galtung, ricercatore per la Pace fondatore della Rete Transcend per la risoluzione dei conflitti, perchè afferma in quanto norvegese più pragmatico di un francese o dei tedeschi che gli sembra naturale prendere una cosa qui, un’altra là, e mescolarle” “applichiamo i modelli di mappatura e trasformazione nonviolenta “ “da dove passiamo? La cartina indica questa strada , forse tagliamo qualche km! “ Parlano tra di loro alcuni passeggeri apparentemente non contenti della scelta fatta dal precedente conducente… è notte e non si vede più niente, seduto i minareti luci ad intermittenza sulle colline ed un infinito guard-rail che ci ripara dallo strapiombo di uno spavento di diga sottostante, i tir che fischiano i loro clacson a un metro , i primi zoom. ” Cerchiamo qualche canto, qualche giochetto rabdomante per non dormire (o tutti o nessuno).“Siamo quasi arrivati” ripete la giovane ragazza da poco ritornata alla guida del minibus .“Ok mi fido non ti preoccupare “, ore 00.00 entriamo nella conca dove si trova la Città di Sarajevo.

(continua…)

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