Sovranità alimentare e agroecologia per la pace, la giustizia alimentare e il diritto al cibo

giovedi 25.09
ore 17.30 – sala Gandhi

Breve introduzione di Giorgio Cingolani
Discussione con i partecipanti che invitiamo a leggere i due brevi articoli annessi:

Francis Moore Lappè, La Democrazia nel piatto (Scarica in formato pdf)
Cinzia Scaffidi, Giusto, altrimenti non è cibo (Scarica in formato pdf)

Si prevede una breve interruzione alle 19,30 per mangiare assieme una sobria cena a cui i partecipanti sono invitati a contribuire con proprie preparazioni.

I temi relativi al cibo sono all’ordine del giorno non solo per il ricorrente e ogni volta più grave problema della fame nel Sud del mondo e della cattiva nutrizione nello stesso Nord industrializzato ma anche perché sono previsti in Italia due eventi internazionali, Terra Madre con sede a Torino (Ottobre 2014) e EXPO 2015 a Milano nel 2° semestre del 2015 dedicati al tema del cibo.
I due eventi, accomunati dal tema, hanno peraltro obiettivi, attività e Attori solo apparentemente simili. L’incontro che proponiamo ha l’obiettivo di darci qualche strumento aggiuntivo per potersi orientare sulla grande massa di messaggi che saranno presenti sui media italiani.
E’ questa inoltre una buona occasione per riflettere assieme sugli stili di consumo alimentare che sono stati trasmessi dalla storia familiare e vengono proposti dalla pubblicità, televisiva e non, dell’industria alimentare e dalla grande distribuzione.
L’attuale modalità di produzione/trasformazione e distribuzione dei prodotti agricoli destinati all’alimentazione umana è molto complessa ed è il risultato storico dell’interazione fra fattori naturali, tecnici, economici e sociali. Negli ultimi due secoli è stata realizzata una crescita esponenziale di produzione complessiva alimentare, dietro la spinta dell’incremento della popolazione mondiale e del miglioramento della dieta della parte più ricca della stessa. Tale crescita è stato il risultato dell’applicazione di conoscenze scientifiche sul piano del miglioramento genetico di alcune specie vegetali ed animali e sull’uso massiccio di energia di origine fossile.
Nonostante tale crescita complessiva, restano insoluti i problemi della fame per quasi un miliardo di persone e di cattiva alimentazione per un altro miliardo di persone. Il sistema agroalimentare si è rivelato insostenibile su molteplici aspetti dello stesso: tecnico, economico, finanziario, ambientale e soprattutto sociale.
L’insostenibilità del sistema è stata segnalata già da vari decenni e soluzioni sono state cercate ed in alcuni casi anche praticate. In prevalenza le soluzioni sono state di tipo tecnologico e/o economico/finanziario seguendo lo stesso paradigma del sistema insostenibile e quindi talvolta aggravando la stessa crisi. In alternativa sono state applicate soluzioni che, cambiando il paradigma tecnico (agroecologia) e politico (sovranità alimentare ) hanno dati risultati molto incoraggianti. Tuttavia per una loro diffusione su larga scala permangono forti resistenze in particolare da parte di grossi interessi economici finanziari che sul sistema insostenibile si rafforzano.
* Ultimo seminario in preparazione del Convegno annuale “Cent’anni di guerra, cent’anni di pace” del CSSR che si terrà il 3-4 ottobre 2014

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