In giardino e nell’orto con Maria Montessori – Recensione di Cinzia Picchioni

montessorinellorto3Leonardo De Sanctis (a cura di), In giardino e nell’orto con Maria Montessori, Fefè Editore, Roma 2010, pp. 128, euro 9,00

Il libro è stato realizzato con il contributo della Regione Lazio, di Campagna Amica, della Coldiretti e con il patrocinio della Provincia di Roma. Questo occorreva scriverlo; poi secondo me (ma non in ordine di importanza) va scritto anche che i disegni in copertina e nell’interno sono di Elisa Montessori, il cui nonno era cugino primo di Maria Montessori. E che uno degli interventi di cui è composto il libro è stato scritto dal pronipote di Maria Montessori (Christiaan Pieter Henny). Mi sembra carina questa continuità.

Il libro è curato da Leonardo De Sanctis che ha riunito qui alcuni interventi (Carlo Petrini, Gianfranco Zavalloni, Fondazione Campagna Amica, Fulco Pratesi, Maria Montessori stessa e altri/e) “[…] di autori a vario titolo competenti dell’argomento”, l’argomento è “infanzia e natura” il cui legame e le sue potenzialità educative furono messe in evidenza (e messe in pratica) dalla Montessori già un secolo fa.

Per il presente invece il libro narra – con la voce di Carlo Petrini – dell’esperienza dell’“Orto in condotta”, e di Michelle Obama, e di tutte le meravigliose maestre che nelle scuole promuovono un rapporto con la terra e gli alberi (e non solo col legno dei banchi, che poi sono sempre meno di legno, in verità…).

Dunque il libro può essere uno strumento per le scuole (Montessori e non), per le maestre e i maestri, per quei genitori che hanno la fortuna di abitare in campagna con i propri figlioletti, per i coltivatori che magari intendano organizzare un orto didattico nelle loro proprietà, e anche per chi si occupa di pedagogia in generale, per ricordare (perché di certo lo sappiamo già) che si insegna (e si impara) non solo dai/coi/sui libri! Ma come? Questa è la recensione di un libro! Già è vero, ma contiene esperienze, raccontate simpaticamente da chi le ha vissute; ci sono pure delle filastrocche, le istruzioni per degli esperimenti, il racconto di un architetto di giardini, la vicenda degli Orti di pace, con il convegno del 2009 (che si intitolava: “Orti negli ospedali, nei conventi, nelle carceri, nelle città, nelle scuole”, www.ortidipace.org), da cui è scaturito un Manifesto per una rete di Orti di Pace, con frasi come questa: “Chiunque, nel rispetto dell’ambiente, coltivi la terra lavora anche per la pace […] perché permette di optare per un modello economico meno instabile, meno fondato sulla rapina di risorse non rinnovabili e quindi limitate. Coltivare un orto è una piccola azione di pace” (pp. 123-4). Peccato che il libro non sia stato stampato su carta riciclata e/o certificata (o forse lo è, ma non l’hanno scritto?).

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