Cara Bianca, gli obiettori di coscienza ti ricordano e ti ringraziano – Nanni Salio

Cara Bianca, nel pieno delle lotte degli anni 1960-1970, hai fatto parte del gruppo di avvocati (con Giampaolo Zancan, Maria Magnani Noya e Fulvio Gianaria) che hanno difeso alcuni di noi (oltre a me stesso, Domenico Sereno Regis, Alberto Perino, Giannantonio Bottino, Beppe Marasso, Piercarlo Racca e altri ancora ) da molteplici accuse basate sui residui fascisti del codice Rocco, per le nostre azioni a favore dell’obiezione di coscienza.

Ma nella tua lunga e intensa vita (Torino, 19 agosto 1919 – Torino 24 giugno 2014) sei stata capace di condurre molte altre lotte per la difesa di minoranze oppresse e per continuare a operare e sperare in una società più giusta e accogliente (per una bella e ampia biografia, si veda: Bianca Guidetti Serra con Santina Mobiglia, “Bianca la rossa”, Torino, Einaudi, 2009).

 

Bianca Guidetti Serra, la seconda da sinistra. Il primo a sinistra è Alberto Salmoni, l'ultimo a destra è Primo Levi

Bianca Guidetti Serra, la seconda da sinistra.
Il primo a sinistra è Alberto Salmoni, l’ultimo a destra è Primo Levi

Durante la Resistenza sei stata una partigiana che ha agito, come gran parte delle donne, nello spirito della resistenza civile non armata, che allora non si chiamava ancora con questo nome, ma che ora viene messa in luce dagli studi di Anna Bravo ( “La conta dei salvati”, Laterza Bari 2014) e di Ercole Ongaro (“Resistenza nonviolenta 1943-1945”, Emil, Bologna 2013). E’ una nuova Resistenza che, nelle intenzioni di coloro che promuovono la cultura della nonviolenza, purtroppo ancora minoritaria, intende unire vecchi e nuovi “partigiani” nelle lotte contro le pesanti minacce che oggi, come in passato, gravano sull’intera umanità.

Di te, come di un tuo quasi coetaneo, anch’egli avvocato difensore degli obiettori di coscienza, Bruno Segre, si può dire che “non ti sei mai arresa” (Nico Ivaldi, a cura di, “Non mi sono mai arreso”, Lupieri, Torino 2010), né di fronte alle tragedie del comunismo sovietico (Ungheria 1956) , né di fronte all’arroganza del potere che la FIAT ha esercitato nei confronti degli operai con i famigerati “reparti confino”.

Amiche e amici del Centro Studi Sereno Regis ti ricordano e sapranno tramandare la tua memoria alle nuove generazioni nello spirito capitiniano della “compresenza dei morti e dei viventi”.

3 commenti
  1. angela
    angela dice:

    Grazie , Nanni, per questo bel ricordo di Bianca, che abbiamo accompagnato ieri, con commozione, nel suo ultimo viaggio, insieme ai tanti amici di diversi contesti e provenienze, che l'hanno sentita vicina.

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  2. enrico peyretti
    enrico peyretti dice:

    Di Bianca ricordo un momento simpatico, oltre ad alcuni altri impegnati, al Centro Gobetti: una lieta merenda ospiti di Beppe e Angela Marasso, al Matarello di Neive. Poche parole di Bianca e molta umana simpatia.
    Enrico

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