In Paradiso ad attenderci – Recensione di Cinzia Picchioni

cop_in paradiso ad attenderci fnmPaolo De Benedetti con Maurizio Scordino, In Paradiso ad attenderci, Sonda, Casale Monferrato 2013, pp. 144, € 14,00

Aggiungerei che il libro è stampato su carta FSC (carta da fonti gestite in maniera responsabile) e che vanta l’Introduzione di Vito Mancuso, il teologo non tanto amato dagli animalisti per le sue posizioni circa l’anima e gli animali…; ma ecco qua le sue parole, che ho scelto per aprire questa piccola segnalazione:
«[…] fino a qualche tempo ero convinto di no. Poi, però mi sono domandato: “Tu, Vito, quali esperienze hai avuto – veramente – con gli animali?”. “Ben poche”, mi sono risposto. “Hai mai visto gli occhi di un animale che ti guardino in una certa maniera, li hai mai visti?”, mi sono chiesto ancora. E, di nuovo, mi sono detto di no. “E allora come puoi essere sicuro – questa, la domanda finale che mi sono rivolto – che gli occhi di un cane, a loro volta non contengano, seppur alla loro maniera, quel: E tu chi sei? A significare di poter disporre, anche loro, di una scintilla di quello spirito? Anzi, magari proprio di quello spirito già docile, già buono, già posato, quello spirito che la teologia cristiana chiama ‘santo’? Ossia lo Spirito Santo, che è proprio quella condizione della libertà che giunge a essere riposata, fedele, quieta, a volere solo il bene e la giustizia. Perché questo è lo Spirito Santo.: lo spirito che vuole solo il bene, la libertà totalmente conciliante, giunta a casa”. Già: cosa ne so io? Semplicemente mi limito a fare mia la visione di un grande biblista e teologo: “Alla fine, quello che conta è la sostanza in sé”. E se un grande uomo come Paolo De Benedetti giunge a pensare la possibilità di questa cosa, a concepirla, io mi fido: e dico di sì, anche a questa visione», p. 10.

Se poi invece siamo degli animalisti convinti e non abbiamo alcun bisogno delle riflessioni di Vito Mancuso bene! Leggiamolo ugualmente questo libro, che è un po’ la storia del cammino di Paolo De Benedetti (sì, un altro «paolo» che lungo il cammino realizza qualcosa che lo cambia…) da teologo a teologo animalista che «[…] come in un viaggio in nel mondo del dolore, accompagnato dal pensiero di altri filosofi e scrittori, […] affronta alcuni delicatissimi temi legati al concetto di Shoah e di macellazione, contrapposti all’eticità della scelta vegetariana», p. 55. Attraverso i suoi libri e grazie ai discorsi fatti con Maurizio Scordino (che si occupa proprio di diritti animali) riflettiamo anche noi che leggiamo. Per chi voglia occuparsi seriamente (o anche solo conoscere) della questione animalista questo è «[…]il resoconto affettuoso di molte e mai troppe ore di lunga conversazione tra amici […], avvenute tra il novembre 2012 e il giugno del 2013 presso la casa astigiana di Pdb.», p. 15 (e Pdb sta per Paolo De Benedetti).

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