Giocare alla pace – Giochi di simulazione e di ruolo applicati all’educazione alla pace

martedì 1 aprile 2014 – ore 18.15-21.00
sala Gandhi – Centro Studi Sereno Regis – via Garibaldi, 13 – Torino

Hai esperienza come formatore o desideri averne? Ti interessano la nonviolenza e l’educazione alla pace? …se sì, partecipa agli incontri formativi del gruppo EdAP Marilena Cardone del Centro Studi Sereno Regis!

Cosa c’entra l’ educazione alla pace con i giochi di ruolo e di simulazione?

Se l’educazione alla pace è innanzi tutto educazione alla trasformazione nonviolenta dei conflitti, dal micro al macro, il gioco di simulazione o di ruolo permette di costruire un laboratorio nel quale approfondire questioni complesse, globali e controverse, per calarsi in situazioni reali e comprendere i diversi punti di vista degli attori in gioco, senza cadere in futili stereotipi che bloccano la comunicazione, aumentano la tensione sino a favorire l’esplosione della violenza e impediscono la soluzione creativa del conflitto.

Il gioco di ruolo permette a studenti, insegnanti, attivisti dei movimenti per la pace, di vivere in maniera più diretta, ma pur sempre decentrata, le ragioni, le paure, le sofferenze degli uni e degli altri, evitando le contrapposizioni superficiali e banali tipiche del confronto puramente verbale di molti sterili dibattiti, che troppo spesso finiscono di suscitare solo un tifo da stadio.

Facilitazione di Giorgio Barazza e Ilaria Zomer

per ulteriori informazioni tel. 011532824

[email protected]

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Il gruppo di Educazione alla pace Marilena Cardone opera all’interno del Centro Studi Sereno Regis da più di 20 anni proponendo percorsi formativi rivolti a ragazzi, insegnanti ed educatori, genitori, gruppi di base e istituzioni con lo scopo di diffondere competenze e abilità nella trasformazione costruttiva dei conflitti e nella formazione alla nonviolenza. I suoi principi ispiratori sono quelli della nonviolenza attiva. la nonviolenza considera il conflitto come centrale nelle relazioni: una delle sue funzioni, se gestito in modo positivo, è di permettere la costruzione di relazioni giuste, affermando i diritti-doveri di ciascuno; un’altra è quella di riaffermare le regole, come tutela del debole, quando vi sia minaccia di trasgressione. Crescere significa entrare in conflitto ed entrare in conflitto significa crescere, se siamo capaci di convogliare le energie verso uno sbocco costruttivo. partendo da questi presupposti, negli anni il gruppo EdAP ha elaborato una propria impostazione educativa e numerose proposte formative coerenti con essa.

 

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