Mettiamoci in cerchio – Recensione di Cinzia Picchioni

Sidney Journò, Enzo Maddaloni (a cura di), Mettiamoci in cerchio, edizioni la meridiana, Molfetta 2012, pp. 56, € 13,50

Come forse ci suggerisce il titolo, il libro ha a che fare con la tradizione dei nativi americani. Anzi «[…] ha come punto di riferimento Manitonquat (Medicine Story), un anziano custode della tradizione della tribù degli Assonet […] cantastorie, filosofo e poeta che ha pubblicato nel 2011 il testo La via del Cerchio. Il dialogo e la democrazia della comunità. […]sarebbe opportuno consultare il libro «[…]» (p. 10).

Pensare con il cuore

La via del Cerchio è la via del cuore; si è visto che non solo il cervello raccoglie informazioni, ma anche il cuore (anzi il campo energetico di quest’ultimo è 5000 volte superiore rispetto al campo del cervello). Partendo dalla forma circolare («sostituire la piramide di dominio con il cerchio dell’uguaglianza e del rispetto», p. 10) tanto cara ai nativi americani, i curatori fanno riferimento anche alla psicologia umanistica: da Rogers a Gordon, senza tralasciare Marshall Rosenberg, ideatore del Linguaggio Giraffa.

Aho!

Che piacere mi ha fatto trovare fra le pagine di questo libro un accenno alla magica parola «Aho!», che ho avuto la fortuna di incontrare nel mio cammino – iniziato dieci anni fa – con un «uomo di medicina» della tradizione Lakota. Durante le cerimonie si dice spesso «Aho!» che è soltanto un segno di approvazione per le cose che dicono gli altri. È quasi l’unica parola che si può dire, perché «nel Cerchio del Council sono vietati “giudizi” e “opinioni” nei confronti delle cose che dicono gli altri», p. 14. «È un segreto che volentieri vi sveliamo e prendetelo come una “benedizione” perché può rappresentare tutto quello che desiderate», p. 14.

Altri strumenti

Il libro è un «manuale» da utilizzare nei gruppi (di ogni entità), nelle coppie, nelle famiglie, fra colleghi di lavoro, e, come ogni buon manuale, indica degli strumenti «facilitatori». Dopo la magica parola «Aho!» il metodo «del Cerchio» suggerisce il «bastone della parola»: piuma, conchiglia, sonaglio, pietra… un oggetto naturale (nella tradizione dello sciamano che conosco si usa una meravigliosa penna d’aquila) che passa da persona a persona, girando nella “direzione del sole”; solo quando si è in possesso del bastone si può parlare, altrimenti è vietato.

Istruzioni per l’uso

Il sottotitolo «Manuale per favorire il dialogo e la democrazia nei gruppi» ci guida passo per passo nel partecipare/condurre un Cerchio/Council: parole da usare, giochi da fare, spunti di riflessione da proporre, consigli pratici, consigli per il conduttore e tutto quello che può servire nella dinamica «del Cerchio» perché «Quando ci ritroviamo insieme in un Cerchio ci sentiamo nel posto giusto e in armonia con la nostra natura» (Manitonquat).

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