Le Americhe: Colombia e USA – Johan Galtung

Alcuni anni fa i due paesi erano i leader in ansia mentale nelle Americhe. Ne avevano entrambi buone ragioni: la violenza più persistente in qualunque paese contemporaneo; in Colombia dal 1949 con qualche interruzione, poi di nuovo dal 1964 con le FARC, le famose formazioni guerrigliere. E per gli USA la convinzione che il Male sia dietro ogni angolo, nazionale e globale; meglio avere le armi per trattare a modo quei brutti ceffi.

In entrambi i paesi, la violenza strutturale in quanto distribuzione diseguale della ricchezza economica e controllo delle risorse economiche è fra le più alte al mondo.

C’è una differenza, tuttavia: un paese sottopone i suoi problemi alla mediazione di terzi, fra tutte le sedi a L’Avana, facilitata da Cuba e Norvegia; l’altro non sottopone i suoi problemi ad alcuno, né pare che alcuno offra i propri servizi. La Colombia ammette apertamente al mondo di non avere sufficiente capacità d’auto-regolazione; dagli USA nessuna ammissione del genere è mai stata neppure proposta.

Colombia: Stamattina, 27 maggio 2013, c’erano notizie da L’Avana: un notevole passo avanti nei negoziati di pace su una risorsa economica basilare: la terra, una riforma agraria, intesa come distribuzione di terre, e terre migliori, ai piccoli contadini impoveriti. Ci sono altri quattro problemi in agenda: la partecipazione politica – un problema di democrazia reale – una tregua, le droghe, e i diritti delle vittime e dei nullatenenti in un paese con 4 milioni di sfollati e migliaia di rapiti e uccisi.

Ragioni per celebrare? Calma. Le differenze di classe in un paese governato dai proprietari terrieri, dai militari e dagli ecclesiasti, come tre fratelli in molte famiglie – è l’eredità iberica – ci impongono una triste predizione: ci sarà ancora un altro colpo di stato della serie, sostenuto dal rosario della chiesa. Preghiamo che non sia.

Speriamo nel disarmo delle FARC e degli altri guerriglieri particolarmente dei paramilitari reazionari, e nel controllo dell’esercito perché non si finisca con un altro Nepal: disarmo a sinistra ma non al centro-destra.

Per produrre alimenti, serve non solo terra ma anche acqua, sementi, concime e una certa dose di tecnologia. L’acqua e le sementi possono venir privatizzate — Monsanto. E poi donde può venire il credito? E a quale prezzo?

Con un’intensa democrazia locale – come a Marialeda, presso Siviglia in Spagna – un’agricoltura collettiva, cooperativa su terreno comunitario e democrazia diretta per le decisioni, sì; ma non con corruttibili elezioni nazionali multi-partitiche. Per di più, l’agricoltura può competere con le varie tangenti sulla droga a ogni suo cambio di mano finché raggiunge gli USA in sottomarino? O sulla lunga strada (tanto più lunga quanto più numerose sono le tangenti) per il confine messicano? Le piccole aziende agricole non ce la fanno a competere; le cooperative già meglio. Beh, speriamo.

Si applichino i 5 punti [negoziali] in zone di pace, espandendole e facendo sì che s’intersechino; mirando a tutta quanta l’immensa Colombia, e possiamo dimenticare tutto.[i]

USA: Stamattina non c’erano buone notizie; ma pochi giorni fa: Obama ha concluso di dover ritirarsi con i droni e di dover chiudere la prigione di Guantánamo. Ha il coraggio per farlo, con un ordinanza esecutiva, usando i diritti di veto? Non ci saranno colpi di stato militari negli USA, essendo già permanenti, strutturali, nelle connessioni fra Pentagono, Congress, industria bellica e media, di loro proprietà. Per i media le notizie di pace sono brutte notizie – nel mantenere in funzione l’industria bellica.

Tale industria ha uno scopo principale: impedire qualunque iniziativa che si proponga di eliminare lo status speciale del dollaro come “valuta di riserva” mondiale – come quella di Saddam Hussein in Iraq, Gheddafi in Libia, da parte dell’Iran, ora da parte dei BRICS – di modo che gli USA possano pagare stampando moneta, e addirittura indurre gli ingenui a comprare titoli di stato USA, che vuol dire prestare i petro-dollari USA o i dollari della Cina. Ahimè, gli sforzi USA si sconfiggono da sé. Più cresce la guerra contro il terrorismo per la sicurezza USA, più aumentano insicurezza e terrorismo; più si fanno guerre per salvare il dollaro USA, più si avvicina il crollo della moneta di questo paese fallimentare; mediante l’inflazione, mediante crolli borsistici, col servizio ai debiti anziché alla gente. Può ancora durare un paio d’anni, ma la sinergia di questi tre fattori prevarrà sull’economia.

Nel frattempo Monsanto è all’opera, come l’AIPAC (American Israel Public Affairs Committee,Comitato Americano Israeliano di Affari Pubblici), la NRA (National Rifle Association, Associazione Nazionale delle Armi da fuoco) e altre lobby che minacciano di non fare rieleggere chiunque voti in modo contrario ai loro interessi. Il settore finanziario è all’opera forzando l’apparato governativo a ritrarsi passo dopo passo dalle modestissime misure intraprese dopo la Grande Repressione per controllare il settore finanziario.

La Corte Suprema USA ha fatto la sua parte del lavoro inserendo in una categoria innocua il denaro dato ai politici all’insegna della “libertà d’espressione.” E Obama ha fatto il suo lavoro offrendosi di ridurre i requisiti per la Social Security in cambio di un qualche compromesso con i Repubblicani, col che la pensione media negli USA è adesso solo il 40% dello stipendio rispetto al 70% dei paesi sviluppati.

Montesquieu non funziona: separare i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario di modo che si controllino l’un l’altro. Feedback negativo, lo chiamano nella teoria dei sistemi; di fatto, quel feedback negativo è piuttosto positivo, correggendo la rotta quando è sbagliata. Negli USA oggi tutti e tre i poteri sono sulla stessa rotta disposta dal settore finanziario di cui lo status del dollaro è la chiave. I politici vengono comprati e intimiditi e il presidente ancora una volta tradisce quelli che l’hanno eletto.

La democrazia non funziona: questo feedback negativo ultimativo agisce solo ogni due anni. L’elemento critico USA di recente fioritura rivelatosi così positivo, il Movimento Occupy, è stato occupato esso stesso da schiere di agenti FBI. Perfino la piccola Norvegia ha avuto un agente dei servizi segreti vestito da manifestante del movimento per la pace che lanciava sassi alle auto della polizia, per “dimostrare” che il movimento era violento. Così, con tutti i feedback eliminati efficacemente, la rotta può essere stabile. Verso l’abisso.

Tutto ciò e ancor di peggio è stato il destino della Colombia; la risposta è stata le FARC, rivolta armata. Lo sarà negli USA – dove le armi sono ben distribuite? Per la violenza diretta globale anglo-americana sì, come hanno detto, gli attacchi a un musulmano sono attacchi a tutti i musulmani, occhio per occhio. Ma per la violenza strutturale interna, non ancora. Speriamo nel revival di Montesquieu e della democrazia oppure, in caso contrario: sottomissione alla mediazione esterna.

Nota:

[i]. Per la prospettiva TRANSCEND sulla Colombia si veda il cap. [50] in 50 Years: 100 Peace & Conflict Perspectives, Transcend University Press-TUP, 2008.

 

27 maggio 2013

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Sereno Regis

  1. Titolo originale:The Americas: Colombia and the USA

http://www.transcend.org/tms/2013/05/the-americas-colombia-and-the-usa/

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