Il conflitto siriano è una guerra che ha come obiettivo l’Iran – RT intervista Tariq Ali

L’aumento della violenza tra sette religiose  e il recente bombardamento di Israele, indicano che il vero scopo della guerra civile siriana è quello di indebolire la posizione dell’Iran nella regione, ha detto l’esperto di Medio Oriente, Tariq Ali in un’intervista a RT.

I militanti di Hezbollah combattono a fianco delle truppe governative siriane, per riprendere la città strategica di Qusair ai ribelli. Essa è considerata una via fondamentale per contrabbandare le armi per le forze di opposizione vicino  al confine libanese.

La battaglia per la città nella provincia contestata di Homs è considerata da entrambe le parti come una svolta che potrebbe dimostrarsi cruciale  per decidere il conflitto.

Tariq Ali crede che Hezbollah sia entrato nel conflitto allo scopo di proteggere le vie del contrabbando delle loro  armi, quelle che arrivano dal vicino Iran.

In quanto al popolo siriano, Tariq Ali dice che la maggior parte vuole che finisca la guerra nel paese, indipendentemente da quale parte avrà la meglio.

RT: Hezbollah sciita si è unita alla lotta contro i ribelli per lo più sunniti.  Il conflitto sta diventando un conflitto tra sette religiose?

Tariq Ali: Penso che, effettivamente, che quello che sta diventando sempre di più questa guerra è una guerra che ha come obiettivo l’Iran e che tenta di spodestare l’unico alleato arabo dell’Iran. E’ diventato molto chiaro dal modo in cui il settarismo è stato usato. Sunniti contro Sciiti, Sciiti verso Sunniti. Intendo dire che, senza dargliene  la colpa o la responsabilità,  è questo ciò  che accade ora, sia in Iraq che in Siria. In Iraq c’era una situazione in cui i Sunniti costituivano una minoranza, ma guidavano il regime precedente -gli Stati Uniti sono intervenuti e hanno di fatto consegnato il potere ai partiti religiosi sciiti di un tipo o di un altro. Poi hanno effettuato vaste pulizie etniche a Baghdad e in altre città, e ora vediamo la reazione a quei fatti in un periodo in cui gli Stati Uniti stessi hanno pochissimi soldati – seppure ci sono – che sono rimasti in Iraq.

In Siria avveniva  il contrario. C’era una vasta maggioranza sunnita governata da un regime Alauita, legato strettamente all’Iran. E l’insurrezione araba che è avvenuta, ha destabilizzato ulteriormente la situazione. Secondo me, ci sono minoranze che appoggiano il governo siriano, minoranze che appoggiano i ribelli islamisti, e una grande proporzione della popolazione che aspetta che la guerra finisca e che spera che qualche cosa accada che porti la guerra alla conclusione.

RT: Israele potrebbe ora attaccare la Siria fingendo di difendere se stesso, dato che i loro vecchi nemici  Hezbollah si trovano in quel paese?

TA: Sai, un motivo per cui Hezbollah sta attivamente difendendo le forze di governo in Siria è che temono che il loro collegamento con l’Iran si interromperà  e il loro desiderio di ottenere le armi per difendersi verrà  interrotto. Gli israeliani hanno già bombardato la Siria incontrando pochissima opposizione – quasi nulla – dalla cosiddetta comunità internazionale, che è costituita da Stati Uniti e Unione Europea. Infatti gli sraeliani hanno bombardato la Siria senza avere un qualche assenso dagli Stati Uniti. Se dovessero farlo di nuovo, la cosa  causerebbe  un caos ancora maggiore.

Per molto tempo gli israeliani non sono stati minacciati dalla Siria. Infatti il governo siriano del presidente [Bashar] Assad e di suo padre [l’ex presidente Hafez Assad] ha di fatto collaborato con gli Israeliani in passato. Quindi dove vedono la minaccia non è la Siria, ma l’Iran che è l’ossessione di Israele. E per indebolire ulteriormente l’Iran, potrebbero effettuare attacchi contro Damasco, ma poi dovrebbero essere pronti a alle conseguenze.

RT: L’analista di  questioni strategiche Salam Harba dice che i militanti usano la gente nella città di Qusayr come scudi umani. Potremmo vedere il governo siriano incolpato per le morti dei civili?

TA: Ebbene, potrebbe essere. La situazione è così confusa. Non sappiamo ancora nulla delle armi chimiche. L’unico rapporto  delle Nazioni Unite ha incolpato i ribelli. I ribelli hanno dato la colpa al governo siriano. Il governo siriano dice: ‘Perché ci dovremmo preoccupare di usarle quando abbiamo i MIG-29 per aria che possono fare più danni?’

Effettivamente, secondo me, entrambe la parti stanno commettendo atrocità. Non ci sono dubbi al riguardo. In una guerra civile è inevitabile. Succede. E quindi il fatto che abbiamo visto di recente  dei siriani o degli islamisti radicali che mangiano gli organi estratti  dal corpo di un soldato siriano, è, naturalmente orrendo. E penso che abbia danneggiato molto i ribelli. Penso che stiano diventando isolati rispetto al popolo siriano. Non penso che ci sia alcun dubbio al riguardo. La gente è disperata. Non hanno idea di che cosa accadrà quando la guerra arriverà alla fine.

 

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte:http://http://www.zcommunications.org/syrian-conflict-is-a-war-targeting-iran-by-tariq-ali

Originale: RT.com

http://znetitaly.altervista.org/art/10962 24 maggio 2013

 

Traduzione di Maria Chiara Starace

 

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