La bicicletta che salverà il mondo – Recensione di Nanni Salio

Daniele Scaglione, La bicicletta che salverà il mondo. La lotta alla fame raccontata a cavallo di un sellino, Infinito, Castel Gandolfo (Roma) 2011, pp. 122

Per chi da anni è impegnato nella “lotta alla fame” ci vuole un po’ di ottimismo, come suggerisce il titolo, senza punto interrogativo. I proventi della vendita di questo libro vanno alla Operazione fame promossa da Action Aid.

E’ un modo di raccontare spigliato, attraverso 13 brevi capitoletti, uno per ciascuna delle parti della bicicletta che l’autore ha selezionato e per ognuna delle quali si è inventato un episodio accattivante che gli permette di descrivere le molteplici problematiche connesse con la questione fame.

Vengono descritte in maniera incisiva le principali campagne e lotte in corso: dalle donne in India che lottano per la difesa della terra, ai coltivatori di caffé in Guatemala, alla questione dei biocombustibili, spacciati vergognosamente come soluzione dei problemi climatici globali, al furto della terra, alla crisi dei prezzi dei generi alimentari dovuti alla speculazione. Per ogni settore, una buona bibliografia ragionata suggerisce cosa leggere per approfondire.

A lettura conclusa, resta tuttavia il dubbio se la bicicletta salverà davvero il mondo, oltre a permetterci, se usata a livello di massa, a contribuire a ridurre consumi energetici ed emissioni di gas climalteranti.

Un altro lavoro, che segnaliamo per chi volesse approfondire ulteriormente il tema, questa volta in modo più impegnativo sul piano teorico, è l’insieme di ricerche condotte da Abhijit V. Banerjee e Esther Duflo, L’economia dei poveri. Capire la vera natura della povertà per combatterla (Feltrinelli, Milano 2012): una ricerca sul campo che tenta di capire comportamenti e aspirazioni delle persone più povere, per cercare di rendere più efficaci gli interventi programmati dalle numerose agenzie internazionali evitando il ripetersi di errori e progetti insoddisfacenti.

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