Dialogo sullo spreco, per cominciare a non sprecare – Recensione di Cinzia Picchioni

Andrea Segrè e Massimo Cirri, Dialogo sullo –Spr+Eco, Corvino Meda Editore, 2010 pp. 176, euro 14,00

Il libro nasce da –Spr+Eco. Formule per non alimentare lo spreco, uno spettacolo teatrale al festival Lagunamovies nel 2010 (www.promomusic.it).

Il libro è illustrato da Altan e consta di una prima parte in cui gli autori dialogano sulla grande distribuzione organizzata e sulle distorsioni dell’economia globale che conducono agli sprechi. La seconda parte del libro guarda allo spreco con una lente d’ingrandimento, diventando una piccola guida per non sprecare.

Last Minute Market (LMM)

Recuperando gli alimenti invenduti negli ipermercati si garantiscono, 4-500 pasti giornalieri alla mensa per i poveri. Questo è il Last Minute Market, 40 progetti in 12 regioni italiane ma anche in Sudamerica; le linee-guida coincidono con i capisaldi della riduzione degli sprechi: sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale, strategia win-win, logica della sufficienza (ottima spiegazione del progetto alle pp. 123 e ss. Più queste parole di Andrea Segrè: «[…] “donare” non è altro che l’anagrama di “denaro”. Insomma Last Minute Market è un mercato alla rovescia, dove domanda e offerta mutano di segno, da negativo a positivo, dove non esiste più prezzo […], p. 69). E ricordiamoci che esiste anche un Last Minute Market Book, per non sprecare libri, 40mila ogni anno finiscono al macero!

www.lastminutemarket.org

Per raccogliere dati sui prodotti recuperati si può visitare il sito indicato qui sopra. Possiamo già sapere che si potrebbero recuperare 250mila tonnellate di cibo all’anno, cioè 25mila TIR , si potrebbero fornire tre pasti al giorno a 640.000 persone, evitando la produzione di 290mila tonnellate di CO2 per smaltire la quale occorrerebbe un rimboschimento pari a 120mila campi di calcio. E per evitare noi stessi di creare rifiuti conviene scoprire come leggere le etichette che riportano la data di scadenza (la vera scadenza) degli alimenti (p. 111); per molti prodotti la data di scadenza è solo una formalità (aceto, zucchero, sale, pasta e altri) e possiamo tranquillamente comprare alimenti che altrimenti finiscono in discarica.

Lo spreco è un fallimento del mercato

Questo il koan da ripetere di fronte a 130-150 tonnellate di cibo invenduto nel corso dell’anno (e in un solo ipermercato!!!) e a proposito di ipermercati, ecco come Segrè descrive la nostra avventura nel tempio dell’acquisto (e dello spreco):

«La logica si può così riassumere: indurre il consumatore a riempire il carrello vuoto con beni che mai avrebbe pensato di portare a casa, farlo restare all’interno del supermercato più tempo possibile, percorrendone tutta la superficie ala ricerca di prodotti come sale e zucchero, sapientemente imboscati, oppure di generi di prima necessità, come latte e pane, collocati lontani dall’ingresso e distanti fra di loro. E ancora, giocattoli e patatine sono generalmente sistemati in isole centrali, impossibili da evitare, spazi facilmente accessibili ai bambini, (…). L’acqua minerale, così pesante e ingombrante da riempire subito il carrello, la troviamo sempre alla fine del nostro percorso: prenderla prima significherebbe occupare troppo spazio utile agli altri prodotti. E quando, arrivati alla cassa, ingenuamente pensiamo di aver esaurito il nostro compito, scopriamo di non aver fatto i conti con l’inesauribile astuzia della mente di chi ha organizzato la disposizione delle merci. Anche se il carrello è già al culmine della sua capienza c’è sempre un buchetto libero in cui infilare prodotti di piccolo formato che, guarda caso, troviamo proprio sotto il naso, mentre siamo in fila per il conto. E non è finita. Come non farsi tentare da un bel pacchetto di caramelle o di gomme americane per allietare l’attesa? Perché non acquistare due pile di cui non abbiamo bisogno (…)? E un bel rasoio di riserva (…)?» (pp. 34-5)

Ma quanto sprechiamo?

Negli Stati Uniti un quarto degli alimenti consumabili viene invece incenerito; per un spesa di 42 dollari, 14 sono per prodotti non necessari. In Italia ogni giorno finiscono in discarica 4mila tonnellate di alimenti (all’anno un milione e mezzo di tonnellate, pari a 4 miliardi di euro). Il 15% del pane acquistato ogni giorno finisce buttato via, con il 18% della carne e il 12% di frutta e verdura. A parte tutto buttiamo in pattumiera 584 euro all’anno, ogni nucleo familiare! E, non è finita, questo spreco ha anche un impatto ambientale che aumenta il suo costo: nel 2009 si sono sprecate 244.250 tonnellate di cibo perfettamente consumabile, ma per smaltirlo si sono prodotte 291.393 tonnellate di CO2 , per neutralizzare la quale sarebbero necessari 586.205.532 mq di area boschiva! Come fare?

Le otto R della decrescita di Serge Latouche …

Rivalutare, riconcettualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, redistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare, a cui aggiungere una nona R: ri-diventare cittadini e non solo consumatori..

e «l’industria non dovrebbe produrlo»

Prima di queste parole – che concludono la frase-guida – ce ne sono altre: «se non possiamo riutilizzarlo, riciclarlo o compostarlo, l’industria non dovrebbe produrlo». E sulla scia di questo concetto il capitolo «Zero rifiuti in 10 mosse» (p. 138) fornisce utili suggerimenti anche alle industrie, e ci informa di iniziative in altri paesi: migliore design industriale, separazione alla fonte, incentivi economici (o al contrario, si paga per quanti rifiuti si producono, si pagano i sacchetti di plastica…), creazione di «centri di ricerca rifiuti zero»… e per produrre zero rifiuti un’idea è anche l’orto urbano (www.ortourbano.it) e la creazione di gruppi d’acquisto (Anastasia Scotto, Gruppi di acquisto solidale, www.ilgiornaledelcibo.it) che potranno acquistare direttamente nei «farmer’smarket» (www.terranatura.it).

Gli autori

Andrea Segrè insegna Politica agraria all’Università di Bologna. Ha ideato il progetto «Last Minute Market», per recuperare e riutilizzare i prodotti alimentari invenduti.

Massimo Cirri psicologo, giornalista, autore teatrale, televisivo e radiofonico, è la voce – e l’ideatore – del programma di Radio 2 Caterpillar.

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