Blackout dei media sulla perdurante protesta nonviolenta alla centrale nucleare di Koodankulam – Antonio C. S. Rosa

La lotta nonviolenta del People’s Movement Against Nuclear Energy (PMANE, Movimento Popolare Contro l’Energia Nucleare) per fermare la costruzione della centrale nucleare di Koodankulam in India si sta dimostrando uno dei segreti meglio custoditi in quanto non se ne dice o scrive una parola finora sui media occidentali corporativi, alternativi, su Internet o tradizionali che siano. Come mai? Un po’ di retroscena (fornito da PMANE):

I residenti dei distretti meridionali del Tamil Nadu e del Kerala lottano contro il progetto di centrale nucleare di Koodankulam Nuclear Power Project Koodankulam (KKNPP, progetto di centrale nucleare di Koodankulam) fin dal suo inizio negli anni 1980. Si stanno allestendo i reattori del KKNPP, già obsoleti, senza che il governo abbia presentato alla gente, ai loro rappresentanti, o alla stampa, la necessaria Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), né lo Studio di Valutazione del Sito, né l’Analisi di Sicurezza. Dopo una lotta di 23 anni il PMANE ha ottenuto qualche mese fa una copia di una VIA scaduta e incompleta. Né si è tenuta per i due primi reattori alcuna udienza pubblica.

* Lo tsunami del dicembre 2004 ha allagato le installazioni del KKNPP.

* C’è stato un lieve terremoto nei villaggi attorno a Koodankulam il 19 marzo 2006.

* Il 12 agosto 2011 ci sono state scosse in sette distretti del Tamil Nadu.

* Tre milioni di persone vivono entro 30 kilometri (18 miglia), e alcuni a neppure mezzo miglio dal sito KKNPP, cosa che supera le norme previste dall’AERB (Atomic Energy Regulatory Board, Ente Regolatore dell’Energia Atomica).

* Sarebbe impossibile evacuare in fretta ed efficacemente tale popolazione in caso d’incidente nucleare o di disastro al KKNPP.

Il 18 marzo 2012 quindici fra i contestatori hanno iniziato uno sciopero della fame, ponendo una serie di richieste al governo del Tamil Nadu quali assicurazioni di responsabilità civile e di sicurezza alla centrale, prove campionarie alla popolazione, il rilascio delle oltre 200 persone arrestate finora, e altro. 10.000 persone si sono assembrate nel villaggio di Idinthakarai nello spazio delle dimensioni di uno stadio di fronte alla chiesa di St. Lourdes, preparando pasti alla buona per tutti e pernottando per lo più lì per timore di avventurarsi all’esterno.

L’operazione militare “Koodankulam“ il 19 marzo si è tradotta nell’arresto di 203 contestatori e nel blocco di tutte le strade per i villaggi costieri attorno alla centrale nucleare, compreso l’afflusso di generi alimentari; e nella detenzione di 185 uomini tra cui il parroco, padre Suseelan, al villaggio di Kottupuli. La protesta travalica confini religiosi, politici, sociali e di casta; la polizia tenta di presentarli come un gruppo violento sforzandosi di forgiare prove di connessioni con i Naxaliti (maoisti). Stanno avvenendo molte altre atrocità, per descrivere le quali non è sufficiente lo spazio di questo articolo.

Uno dei capi del movimento è il Coordinatore della Rete TRANSCEND per l’Asia del Sud, dr. S.P. Udayakumar. Kumar, come lo chiamiamo noi, si è ritrovato con la scuola che aveva costruito, il Centro Comunitatio Sud Asiatico per ll’Istruzione, la Ricerca e l’Azione (SACCER), del tutto vandalizzata da malviventi prezzolati nell’ apparente acquiescenza della polizia, rinviata a casa prima dell’attacco. La situazione è davvero brutta. Kumar scrive: “Il 29 marzo 2012, un manipolo di funzionari del Ministero del’Interno provenienti da New Delhi è calato sulla mia casa di famiglia a Nagercoil a ispezionare il nostro conto della Fondazione SACCER per ben 12 ore, sia in casa che alla Foresteria Governativa di Nagercoil. La nostra piccola Fondazione con ben pochi soldi gestisce una minuscola scuola di 217 bambini.

[È interessante notare che le squadre ispettive del governo centrale e dello stato locale hanno scandagliato la centrale nucleare di Koodankulam per forse un paio d’ore, altro che per 12 ore di seguito.]

Il 30 marzo ho ricevuto una lettera dall’Ufficio Passaporti di Madurai che mi richiede indietro il passaporto in quanto soggetto a imputazioni criminali. Mi chiedo se tutti i politici, burocrati, scienziati, capi militari e uomini d’affari con pendenze criminali abbiano ricevuto lo stesso trattamento e sto andando al tribunale per verificarlo.]”

Comunicato Stampa – 1 aprile 2012

Il Movimento Popolare Contro l’Energia Nucleare (PMANE) ha intrapreso un negoziato con funzionari statali del Tamil Nadu il 27 marzo 2012 con l’assistenza di alcuni credibili e rispettabili mediatori. Grazie a tale mediazione, il governo statale del Tamil Nadu ha assicurato il rilascio di tutti gli incarcerati secondo le dovute procedure e di ritirare tutte le imputazioni registrate contro di noi.

Tuttavia, la procedura di libertà provvisoria viene ritardata da parecchi ostacoli quali la compilazione di fogli d’accusa in casi aggiuntivi, che richiedono una doppia sicurezza, e l’essere condizionata alla comparizione quotidiana dei soggetti presso una lontana stazione di polizia.

Non sono ancora stati ritirati i casi falsi e gravi quali la ‘sedizione’ e il ‘condurre guerra allo Stato Indiano”. Si usano invece tutti questi casi, che riguardano presumibilmente oltre 3.000 persone per intimidire i locali. Sicché la gente qui vive con la paura, anche di avventurarsi fuori casa o comunque dal proprio villaggio. Sentiamo resoconti secondo cui il governo del Tamil Nadu starebbe ancora cercando di arrestare tutti i capi e funzionari importanti del movimento di protesta appena possibile.

Inoltre, si perpetrano vendette personali da parte di enti statali e federali contro singole persone e ONG. I funzionari del Ministero dell’Interno hanno frugato per circa 12 ore la casa di S. P. Udayakumar il 29 marzo 2012; e l’Ufficio Passaporti di Madurai ha giusto chiesto a Udayakumar di restituire il passaporto entro 15 giorni con una lettera datata 30-03-2012.

Il governo del Tamil Nadu ha inviato funzionari e poliziotti locali da Koodankulam e Idinthakarai ecc. ai rispettivi villaggi in missione ufficiale per dividere le comunità locali istigando l’odio di casta e religioso e scontri fra vari gruppi. Questi poliziotti passano tutto il tempo a parlare con parenti e amici nei villaggi facendo circolare voci tendenziose e seminando timori e preoccupazioni fra la gente.

Il governo del Tamil Nadu sta anche usando il pacchetto da 500 crore (5.000 milioni) di rupie (75 milioni di euro) per condizionare gli elementi corrotti e senza scrupoli dei villaggi locali, dividere le comunità e mobilitare falso sostegno al progetto della centrale nucleare di Koodankulam.

Vorremmo anche sottolineare che il KKNPP è stato ricominciato senza alcun tipo di consenso e cooperazione della popolazione locale e che viola sfacciatamente l’Articolo 32 della Costituzione Indiana. Le paure e le preoccupazioni della gente non sono state considerate in alcun modo sensato dalle Squadre di Esperti nominate sia dal governo statale sia federale. Tali governi stanno vistosamente violando i diritti naturali e conferiti dei locali in modo arrogante e autoritario.

Il PMANE ha concluso il proprio sciopero della fame di 9 giorni per riprenderlo a staffetta su base quotidiana dal 28 marzo 2012. Non è vero che sia rientrata la nostra protesta solo perché abbiamo deciso di riprendere la pesca, riaprire i negozi locali e rimandare a scuola i bambini di Idinthakarai.

L’Avvocato della Corte Suprema Shri Prashant Bhushan ci ha fatto visita il 31 marzo 2012 e l’ex-primo ministro del Kerala ed è prevista una visita dell’attuale leader d’opposizione Shri V.S. Achuthanandan il 12 aprile 2012.

Il Comitato di Lotta, ? Movimento Popolare Contro l’Energia Nucleare (PMANE)

Idinthakarai & P. O. 627 104

?Tirunelveli District, Tamil Nadu?

India

 

Documentazione: Ecco i punti problematici identificati dagli esperti del PMANE nel progetto KKNPP

1.      Il sito di Koodankulam è non solo soggetto a eruzioni vulcaniche di modesta entità, ma anche a mega-tsunami di altezza superiore ai 30 m, dovute a due ampie “depressioni” del fondo marino del Golfo di Mannar a meno di 100 km dall’impianto. Uno studio del 1982 su una rivista professionale rinomata documenta la presenza di due depressioni — quella Est-Comorina e quella di Colombo — nelle vicinanze del sito di Koodankulam. Il secondo rapporto del Gruppo d’Esperti del Governo Centrale ha recepito la presenza delle depressioni e la possibilità di uno Tsunami di Prossimità per frana. Ciò è contrario alla loro precedente posizione nonché alla posizione dell’AERB per cui tsunami di prossimità non sarebbero possibili in India. Tuttavia, essi obiettano sull’altezza delle onde di tsunami. Pur apprezzando tale mutata posizione nell’accettare la possibilità di tsunami di prossimità, la Squadra Esperti del PMANE desidera affermare che dopo lo studio del 1982 è effettivamente avvenuto uno tsunami nel dicembre 2006 e può aver mutato la struttura delle Depressioni. Pertanto la sola risposta alla questione posta nel testo del 1982 non è sufficiente.

2.      La squadra esperti del PMANE è allarmata perché la NPCIL (Nuclear Power Corporation of India, Azienda energetica nucleare dell’India) ha permesso l’ubicazione della centrale in un’area caratterizzata da intrusioni sub-vulcaniche – indicazione di vulcanismo in prossimità della centrale stessa. La presenza d’intrusioni sub-vulcaniche del tipo rilevato nel KKNPP è appunto la ragione per cui il governo USA ha abbandonato il sito di Yucca Mountain come possibile deposito scorie per timori sull’integrità strutturale. Inoltre, dal 1998 sono avvenute eruzioni vulcaniche di piccolo volume in prossimità del sito KKNPP.

3.      Studi della Commissione per il Petrolio e il Gas Naturale (ONGC), dell’Istituto di Rilevamento Geologico dell’India (GSI) e numerosi altri geologi terrestri e marini confermano la presenza d’intrusioni basaltiche nella crosta del fondo marino del Golfo di Mannar. I loro reperti ci dicono che a causa di ciò il fondo marino del Golfo di Mannar si è assottigliato. Il suo spessore è di soli 1.000-5.000 metri invece dei 40.000 medi della crosta continentale.

4.      Scienziati di vari istituti nazionali hanno pubblicato ancora nel 2010 che lo spessore di crosta al sito di Koodankulam è molto più sottile che la crosta del Golfo di Mannar a causa di analoghe intrusioni sub-vulcaniche. Indagini pedologiche magnetiche da loro effettuate suggeriscono che lo spessore di crosta a Koodankulam sia di soli 150-200 metri.

5.      Tutta la regione di Koodankulam è nota per le sue formazioni calcaree. Le quali sono note in generale per la formazione di cavità di sprofondamento e caverne sotterranee. Gli avvenimenti del 26 novembre 2011 a Pannaiyarkulam, del 2008 a Radhapuram (entrambe località a 10 km dal sito KKNPP), e del 1998 a Maruthankulam (a 25 km) hanno suggerito che questa sia una regione carsica. Le norme di sicurezza AERB dispongono chiaramente che si debba fare uno studio dettagliato ove si sospetti un terreno carsico. Un tale studio non è stato intrapreso dalla NPCIL.

6.      Durante lo tsunami del 2004 il mare si ritirò per 4-5 km da riva. Ogni anno da allora in qualche luogo costiero del Tamil Nadu si è verificato un ritiro delle acque marine almeno 3 volte all’anno. Il manuale sui rischi da tsunami rilasciato dall’USNRC [Ente di Salvataggio nazionale USA, ndt] nel marzo 2009 dice che se si verificano con una certa regolarità ritiri delle acque marine, bisogna valutare a fondo il rischio di una possibile immissione secca (a vuoto) di acqua in un reattore. Un’immissione a vuoto può causare danni alle turbine e ai reattori. Ogni minuto un reattore ha bisogno di 5.000 metri cubi di acqua marina. Quindi uno studio dettagliato di rischio vulcanico, da tsunami e da terreno carsico è un imperativo.

7.      Un’altra deficienza cruciale della NPCIL è che all’impianto si sia assicurato rifornimento d’acqua dolce per sole 36 ore e 25 minuti. La dipendenza da una singola fonte, cioè gli impianti di desalinizzazione, riduce ulteriormente l’affidabilità di questa fonte d’acqua perché tali impianti si basano a loro volta sul mare e l’elettricità, e ne può essere inficiata la funzionalità da disturbi nella fornitura d’elettricità, da cicloni ed eventi meteorologici estremi in mare, come pure da intrusioni di meduse. In tali situazioni, i reattori devono essere disattivati immediatamente potendo avere giusto abbastanza acqua per mantenere i sistemi di sicurezza per non più di 10 giorni. La riserva d’acqua potabile per la municipalità del KKNPP è sufficiente per soli 2 giorni. La condotta di captazione d’acqua marina dell’impianto di desalizzazione Minjur nel distretto di Thiruvallur è stata divelta durante il ciclone Nisha nel 2008. La riparazione della condotta richiese l’intervento di tecnici dai Pesi bassi e ci vollero più di 45 giorni per portare a termine i lavori.

8.      Lo studio del dr. Manjula Datta finanziato dal Dipartimento dell’Energia Atomica (DAE) ha rilevato che il carico di morbilità nei villaggi vicini di Kalpakkam è 400% più alto che in villaggi distanti. Le malattie comprendono cancro, ritardo mentale, problemi alla tiroide, infertilità, cisti, colpi apoplettici, cataratta, TBC, ulcera e diabete. Un altro studio condotto dal dr. V. Pugazhendhi et. al. ha mostrato un tasso notevolmente più alto di malattie tiroidee auto-immuni fra le donne residenti in un raggio di 40 km dal sito di Kalpakkam rispetto a quelle che abitano a 500 km di distanza. In un altro studio del 2003 svolto dallo stesso medico fra i dipendenti di Kalpakkam e i loro famigliari mostrava un tasso di mortalità statisticamente significativo dovuto a miloma multiplo (un tumore del midollo osseo). Studi basati su dati forniti dalla NPCIL evidenziano che la prevalenza del cancro fra i lavoratori al BARC (Centro di Ricerca Atomica di Bhaba) e alla TAPS (Centrale Atomica di Tarapur) e le loro mogli è notevolmente superiore a quello riscontrato alla MAPS (Centrale Atomica di Madras). I primi due reattori sono divenuti critici [funzionali, ndt] negli anni 1960-70 mentre la MAPS risale al 1984-85. E un ulteriore studio mostra deviazioni significative nel rapporto dei sessi fra i bimbi nati da dipendenti BARC e TAPS, indicativo di mutazioni genetiche

*****

Mi appello a voi affinché diffondiate questo scritto fra i media sociali e Internet. Se siete in qualche modo coinvolti con dei media di ogni tipo, adoperatevi perché si tratti di queste vicende, di modo che quanti più possibile sappiano di questa lotta del XXI secolo per la salute pubblica, la giustizia sociale, la trasparenza, la democrazia, e contro la presa in carico della nostra vita e dei nostri mezzi di sostentamento da parte delle multinazionali. Grazie!

Per saperne di più:

The largest, most important, anti-nuclear protest you don’t know about is in southern India

La maggiore e più importante protesta anti-nucleare di cui non sapete è in India del sud

In defense of the Nonviolent Protest at Koodankulam Nuclear Power Plant

In difesa della protesta nonviolenta alla centrale nucleare di Koodankulam

Thousands of Anti-Nuclear Protesters Face Police in India: 212 Arrested, 15 on Hunger Strike

Migliaia di contestatori anti-nucleari di fronte alla polizia in India: 212 arrestati, 15 in sciopero della fame

 

2 aprile 2012

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
Titolo originale:
Media Blackout of the Ongoing Nonviolent Protest at Koodankulam Nuclear Power Plant

http://www.transcend.org/tms/2012/04/india-the-ongoing-nonviolent-protest-at-koodankulam-nuclear-power-plant/

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