Pillole alfabetiche. Z come Zanzare (e affini)

Come «alfabetiche»?

Significa che mi sono ripromessa di scrivere ogni settimana, a partire da questa, una Pillola su «Come si comporterebbe un “volontariamente semplice” in questo caso?»; e il «caso» sarà in ordine alfabetico. Ma naturalmente, essendo un’amante di Fabrizio De Andrè, e citando la sua bellissima raccolta intitolata In direzione ostinata e contraria parto dalla fine dell’alfabeto (comprendendovi anche le lettere di quello anglosassone). Quindi

z come Zanzare (e affini)

Non solo per via della nonviolenza (di gandhiana e yogica memoria) è bene cercare di non uccidere nessuno (e per chi voglia fare il cattolico praticante, nei Dieci comandamenti non c’è «Non uccidere gli esseri umani», c’è solo «Non uccidere»).

Quindi si cercheranno tutti gli espedienti per prevenire l’ingresso delle zanzare in casa: luci spente nelle notti d’estate, gerani e menta fra le piante sul balcone, niente profumi sulla pelle (che le attirano) e semmai citronella, sottoforma di candele e/o da spalmare sul corpo. Poi zanzariere (lo dice il nome), e non è necessario farsi installare costose e ipertecnologiche zanzariere a telaio (che po rgolarmente si rompono, il meccanismo che le alza e le abbassa s’inceppa, il telaio si incastra e/o si imbarca…). Possono bastare delle tende a retina, tipo quelle che vendono al mercato, fissate all’esterno delle finestre con semplici puntine. L’importante è toglierle solo per il tempo che ci serve sbattere le lenzuola o far prendere aria ai cuscini e poi ri-fissarle, ben prima del tramonto. E poi – già detto – non accendere la luce nella stanza quando fuori è buio!

Con le formiche (questo è il periodo in cui si risvegliano anche loro e cominciano a cercare cibo da immagazzinare per il prossimo inverno) per prima cosa non mi faccio prendere dal panico se ne vedo un po’ sul tavolo e/o sul pavimento, cerco di pensare fortemente che «anche loro sono creature viventi, che hanno un ruolo eccetera»; poi le osservo per individuare il percorso che compiono (di solito è sempre uguale, in fila indiana, da un posto all’esterno a un luogo – dove probabilmente hanno trovato qualcosa di interessante – interno a casa nostra. Dopo aver individuato la strada la cospargo di sale grosso (e vicino al luogo di ingresso posiziono un mezzo limone ammuffito), di solito se ne vanno, infastidite dal sale e dalla muffa. Se non dovesse succedere (ma bisogna aspettare un po’ di ore, la reazione non è immediata, prima devono accorgersene, poi comunicarlo e comunicarlo a tutte…) utilizzo un altro stratagemma che consiste nel mettere appositamente del cibo lungo il loro cammino. Così almeno non se ne vanno in giro ovunque e fanno anche prima a «riempire i – loro – granai». Perché questo è certo, negli anni l’ho sempre visto succedere. Le formiche arrivano più o meno in questo periodo e, dopo un mesetto o poco più spariscono come sono venute per tornare solo l’anno successivo a primavera. Quindi: niente panico, un po’ di pazienza, i danni sono pochi e temporanei; e soprattutto – smentitemi se sbaglio – anche chi usa i veleni (che se lo sono per le formiche lo sono anche per noi), le polveri, gli spray, le vede tornare. Le formiche sono tantissime! Sono testarde, sono decise, sono motivate, sono ineliminabili, sono disposte a tutto per fare le scorte per l’inverno, ne va della loro vita e della sopravvivenza di tutto il formicaio, perciò…

Scarafaggi: no, quelli no, quelli li schiaccio senza pietà. Quell’insetto (ci credete che mi fa effetto perfino scriverne il nome?) non mi piace, cerco di evitare il confronto, ma se ne vedo uno provo una repulsione senza possibilità di guarigione; non riesco a fare diversamente, mi fa proprio schifo… e non è culturale è più… epidermico! Sapete, ci sono le persone che non possono sopportare i ragni, o i piccioni, o i vermi, o le cimici…. io detesto solo gli scarafaggi. E lì, non c’è animalismo che tenga!

 

 

5 commenti
  1. Marcello
    Marcello dice:

    Ma scusa, prima fai tutto un discorso sulla nonviolenza, sulle zanzare, sulle formiche, e poi concludi scrivendo che gli scarafaggi li schiacci senza pietà? Ma questo è allora soltanto un relativismo personale, allora non possiamo condannare chi sgozza gli agnelli, chi va a caccia e via discorrendo, perché ognuno avrà sempre una giustificazione personale a proposito dei propri comportamenti.

    Io credo che sia meglio non uccidere nessuno, punto e basta. Agnelli e scarafaggi.

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  2. Valeria
    Valeria dice:

    Cara Cinzia,

    Peccato, sembrava quasi vero.

    Poi, il finale ha tolto credibilità a tutto il bel discorso.

    Purtroppo le manca un pezzo: deve ancora realizzare che non si può parlare di non violenza staccando il concetto di specie. Le due cose vanno insieme.

    Saluti,

    Rispondi
  3. Silvia Cotto
    Silvia Cotto dice:

    Ciao, Cinzia!

    Sono una tua affezionata lettrice e anche vecchi(ssima) conoscenza, perché ho fatto parte del Gruppo Amico. Grazie per le tue pillole: talvolta non le condivido, ma mi fa piacere leggerle e …ingoiarle.

    Sugli scarafaggi: ho letto con sollievo del tuo ribrezzo, che condivido: allora anche tu sei umana!!!

    Un abbraccio digitale.

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