Il bullismo, un atto di violenza – Recensione di Cinzia Picchioni

Laudemo, Il bullismo. Un atto di violenza, zoolibri, Reggio Emilia 2008, pp. 48, € 11,00, illustrato a colori da Cassandre Guibert, con un racconto di Marie-Sabine Roger

Partiamo dal creare un lessico comune. Perché si dice «bullismo»? Il termine deriva dall’inglese bulliyng che in origine significava vantarsi, fare lo spaccone, ma ora indica per tutti atti di sopraffazione fra coetanei. Perché è diventato un fenomeno di massa, che necessita di libri e convegni? Secondo Francesco Milanese (consigliere onorario presso la Sezione minorenni al tribunale di Trieste), autore della Presentazione, sostiene che

«Viviamo in una continua lotta, nella quale non vince chi è migliore e non è migliore chi è forte; nella quale non è forte chi è giusto, e non è giusto chi rispetta le regole, ma va esattamente al contrario. Chi è più forte è colui che impone le sue regole, che servono solo a far sì che nessuno metta in discussione il suo potere, la sua supremazia: così chi è più forte è anche migliore e vincente, perché furbo. Questa è la logica che presiede a tutti i fenomeni di bullismo, una violenza, una sopraffazione, una prevaricazione costante dell’altro, che soprattutto se debole, se straniero, se donna, se un po’ grasso, se troppo alto, se troppo piccoli, insomma se ‘diverso’, è usato come vittima designata di ogni possibile umiliazione».

Il libro fa parte della collana «Società contemporanea», che annovera fra i suoi titoli Perché si va a scuola?, L’etica e il rispetto. Civiltà e inciviltà e anch’esso cerca di aiutare a riflettere sul problema, fornendo brevi testi, esempi, informazioni sulle leggi e su come difendersi; per esempio informa i lettori sull’esistenza, in Sicilia, di un’associazione che lotta contro la violenza e la sopraffazione; si chiama «Adesso ammazzateci tutti», un nome un po’ «forte», che però la dice lunga sul fatto che per affrontare questi tipi di problemi (come il bullismo, la mafia, il «pizzo» ecc.) una delle prime armi è «mettersi insieme», non tacere, non vergognarsi, non sentirsi soli. Per non sentirsi soli il libro segnala che esiste un «numero verde contro il bullismo», per segnalare le violenze: 800 669696. Molta documentazione si trova invece in un sito dal nome chiaro nelle intenzioni: www.smontailbullo.it.

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