Pillola sartoriale

Dice: «È primavera, si mette una giacca leggera, le gonne si accorciano…» ecco, «si accorciano». Non è che si accorciano da sole, vanno accorciate. Siamo capaci? Direi che il cucito è una capacità molto importante per l’applicazione della semplicità volontria. Molte delle mie gonne non sono altro che un pezzo di stoffa comprato su una bancarella del mercato «tutto a 1 euro» e cucito, orlato e «elasticato» (più semplice di «cernierato» e/o «bottonato»: ricordate il bellissimo film The Witness con Harrison Ford, di Peter Weir – lo stesso regista dell’altrettanto fantastico L’attimo fuggente? Vi si narra della vita in una comunità Amish e la protagonista femminile spiega al poliziotto – Ford – che gli abiti sono chiusi con dei laccetti perché i bottoni sono «pretenziosi», o una parola simile che sta ad indicare che il bottone è molto meno semplice di una strisciolina di stoffa da annodare per tenere chiusa una gonna…).

Per tornare al cucito io ho avuto la grande fortuna di una madre nata nel 1918, vissuta durante la seconda guerra mondiale e che ha potuto capire subito che cuci(na)re e cucire (sarà un caso che i due verbi siano così simili?) sono vitali per la sopravvivenza. In effetti i bisogni primari sono la fame e il freddo e i bisogni non indotti sono mangiare/bere e coprirsi no?

Tutto questo lungo discorso per dire «impariamo a cucire», facciamoci «passare il testimone» da zie e nonne disponibili e a nostra volta trasmettiamo questo SAPERE alle giovani ragazze e donne con cui entriamo in contatto. Il risultato sarà un risparmio di tempo e di soldi e la soddisfazione di indossare qualcosa «fatto con le mani», le nostre.

E ancora, sempre proposito di verbi (sartoriali questa volta), «orlando» non è solo il nome dell’eroe che andò sulla Luna a cercare il proprio senno, è anche il gerundio del verbo orlare. Proprio su questo «gioco» ha scommesso Elena Varini, psicologa (consulente della cooperativa Altra Mente): «Orlando Furioso», è un atelier di moda dove una decina di donne inviate dai Centri di Salute mentale dell’Asl Torino 2, guidate da sarte e stiliste, creano capi unici. Ma non solo, la sede di via Le Chiuse 6, a Torino, è anche una boutique aperta al pubblico.

Senno e orli, camicia di forza come il nome del primo capo uscito dall’atelier, donne che ritrovano la voglia di mettersi in gioco e di uscire dalla comunità (o da casa), scambi di competenze facendo, chiacchierando e «orlando» www.lorlandofurioso.it

 

 

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