La crisi economica: sette proposte – Johan Galtung

Dialogo delle Civiltà, Forum di Rodi, Grecia, 09.10.11

Seguirò la metodologia della ONG che rappresento, TRANSCEND (www.transcend.org ): diagnosi, prognosi, e terapia.

La diagnosi di base è la crescita patologica della diseguaglianza nelle società, e nel mondo. Nella Madre delle Crisi, Occupiamo WallStreet è ora una Primavera Araba locale, per quanto riguarda la protesta, non ancora per le proposte. “Il 90% più basso” – un’interessante categoria USA – ha un reddito medio annuo familiare attorno ai $31.000, mentre quello dell’uno per mille superiore dev’essere misurato in molti milioni. Di conseguenza, non c’è abbastanza potere d’acquisto disponibile per far girare le ruote dell’economia reale, ma invece liquidità più che sufficiente in cima per rendere surriscaldata l’economia finanziaria. In basso, la gente soffre, addirittura muore di stenti: in tutto il mondo, 37.000 al giorno (erano 25.000). In cima, lo squilibrio fra economia reale e finanziaria distrugge tutta quanta l’economia.

La prognosi base è che stanno per scoppiare tre bolle USA:

*la contraddizione fra un’economia finanziaria galoppante e un’economia reale stagnante,

*la contraddizione entro l’M2 (Money Stock) segreto, valuta circolante immessa stampando denaro ben oltre qualunque valore reale al quale dovrebbe corrispondere,

*e la contraddizione fra il servizio del debito e il servizio alla gente.

Siamo solo all’inizio; il G20 nel 2008 aumentò ulteriormente la diseguaglianza. Un improbabile taglio del 50% agli assurdi bilanci militari USA e greco potrebbe servire. Ma gli USA verranno probabilmente forzati a una forte svalutazione e a una soluzione argentina.

La terapia di base sarebbe un equilibrio molto migliore fra salvataggi e stimoli, e fra le élite e la società civile. Le élite USA sono più reattive alle grandi multinazionali che finanziano le loro campagne che agli elettori che le scelgono. Multinazionalicrazia, non democrazia.  Obama volta le spalle agli elettori e salva il suo donatore principale, Goldman-Sachs. Meglio che “troppo grossa per fallire” sarebbe “troppo grossa per esistere”: non poche grosse banche, ma moltissime piccole. Allora cominciamo da lì.

[1] La Società Civile dovrebbe creare un massimo di piccole casse di risparmio che offrano credito per gli investimenti anche col sostegno del proprio capitale, ma che non speculino. Le Grosse Banche contromanovreranno; quindi ai gruppi serve determinazione, sovente come cooperative. L’investimento è legato ad aziende specifiche, la speculazione rovista in giro in cerca di profitto; dopo un certo tempo l’impegno è sufficiente a far decollare la produzione, non solo per ottenere profitti a breve; c’è una consistente equità, non solo una scommessa. S’impari dal limite che la sharia impone al sistema bancario musulmano: 30% del capitale.

[2] La Società Civile dovrebbe boicottare le banche irresponsabili, non-professionali, che offrono credito ben oltre il loro capitale. È necessario produrre elenchi di banche secondo il livello di irresponsabilità, compresi i bonus come uno degli indicatori. Le peggiori meritano di sprofondare, aprendo la strada a moltissime altre più piccole. L’Islanda è uscita dalla crisi lasciando sprofondare tali banche, e gli elettori hanno rifiutato due volte con un referendum di rendere la popolazione islandese ostaggio dei crediti accumulati da tali banche. Quei creditori devono pagare per la propria mancanza di professionalità avendo creduto in banchieri altrettanto non-professionali.

[3] Moratoria sui banchieri irresponsabili per 3, 10 anni, a vita.

[4] Soccorso al debito, salvataggio, per i debitori in buona fede – quelli non indebitati oltre ogni ragionevole potenziale di restituzione – anziché per le banche in mala fede.  Ciò implicherebbe la cancellazione di molti pignoramenti, da proteggere in modo nonviolento da parte della società civile.

[5] Ci si dovrebbe concentrare sulla sofferenza alla base, spesso costituita da minoranze, donne, vecchi e infermi. Alleviare la miseria è la prima priorità, la crescita economica la seconda. A tale scopo servono cooperative agricole per la produzione alimentare moderna, tri-dimensionale, acquatica, ad alta intensità di mano d’opera – non solchi senza fine che distruggono un suolo intossicato da fertilizzanti artificiali. Con punti di vendita direttamente presso i consumatori, policlinici con medicinali generici, un’istruzione gestita da insegnanti in pensione. Che abbattano i costi per un’istruzione “personalizzata”.

[6] Sollevare il fondo sociale facendo sì che i bisognosi soddisfino i propri bisogni basilari. Sollevare le comunità, non gli individui, mediante la cooperazione del privato, del pubblico, della società civile e del settore tecnico, coordinati da qualche ente (un ministero, un’ONG, una chiesa). Rendere disponibili crediti generosi alle micro-aziende nei settori dei bisogni basilari – cibo, alloggi economici, sanità, istruzione – e impiegando i più bisognosi stessi, negli USA non solo l’aristocrazia AFL-CIO. Sollevandosi, ripagheranno il debito, avranno un potere d’acquisto in aumento, stimolando così in quanto moltitudine la domanda interna e l’economia in generale. S’impari dal capi-comunismo cinese.

[7]  Per governi illuminati: proibire la vendita allo scoperto (e forse l’acquisto allo scoperto?), rendere pubblici i nomi dei compratori-venditori sul mercato, vendere-acquistare derivati finanziari solo quando gli uni e gli altri sanno quel che stanno facendo, prendendo in considerazione la possibilità di proibirli come potenzialmente tossici.

Poi, su tempi più lunghi: Spostare il punto focale dell’intera economia dalla crescita materiale alla sanità, all’istruzione e ai bisogni fondamentali. Siamo stati terrorizzati dal PIL-Prodotto Interno Lordo, una misura del valore aggiunto mediante la manifattura e il commercio, gli oneri addebitati dagli intellettuali, industriali, mercanti e commercianti, alle spese della natura. Comunque lo scopo non è il fatturato e il profitto ma vite umane più ricche! Si passi dal PIL all’ISU-Indice di Sviluppo Umano dell’UNDP-Programmi di Sviluppo ONU. Si promuovano lunghe vite ad alta creatività, affettività e gioia, e a bassa morbilità. E si smetta di cacciare gli anziani in ghetti pensionistici, di lamentarsi della popolazione in via d’invecchiamento, escludendo la saggezza che permette di rendere più equilibrato il rapporto con la gioventù.

In breve, si sollevi il fondo della società mediante stimoli, salvataggi di coloro che sono più colpiti, lasciando affondare le istituzioni incompetenti. Quello che facciamo è il contrario: non solo salvando ma stimolando, premiando l’incompetenza e l’avidità, lasciando che il fondo della società sprofondi ancora di più. Rivolte massicce sono una lettura ottimistica. Una sofferenza massiccia è realistica, ed è già tra noi. E la lettura più pessimistica: la continuazione della stessa catastrofica politica.

17 Oct 2011 – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Sereno Regis

Titolo originale: The Economic Crisis: Seven Proposals

http://www.transcend.org/tms/2011/10/the-economic-crisis-seven-proposals/

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