Alex Langer: un profeta e un precursore – Recensione di Cinzia Picchioni

Giulia Allegrini, Giuseppina Ciuffreda, Edi Rabini, Gianni Tamino, Una vita più semplice. Biografia e parole di Alexander Langer, altreconomia-Cart’armata, Milano 2005, pp. 168, € 10,00

Per chi, come la sottoscritta, c’era nel 1988, a Città di Castello alla Fiera delle Utopie concrete, e ha ascoltato Ivan Illich parlare dell’acqua e ricorda davvero Alex Langer per averlo visto, leggere questo libretto è difficile.

Lo avevo sentito parlare nel 1988 alla Fiera delle Utopie concrete, e il libro narra anche di quei giorni; poi, nel 1995 mi trovavo a lavorare alla Comunità Aquarius (una delle prime), a San Gimignano, vicino a dove, il 3 luglio, Alex ha deciso di uccidersi. E così leggere questo librino mi ha commosso, mi ha ributtata in quegli anni, quelli – appunto – delle utopie. E mi ricordo bene che Langer mi era sembrato un profeta.

Una chiave per leggere Una vita più semplice è vedere in parallelo la biografia di Alex (quello che «faceva», dove andava, con chi si incontrava) e le parole che scriveva (quello che «pensava»). E non perdetevi le informazioni sulla Fondazione di Bolzano intitolata a Langer nonché la bellissima biografia «ragionata».

Fra quello che «faceva» troviamo la nascita del suo motto:

«Citius, altius e fortius (…) queste tre parole potrebbero essere assunte bene come quintessenza della nostra civiltà e della competizione (…): sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti. (…) Io vi propongo il contrario, io vi propongo il lentius, profundius e soavius, cioè di capovolgere ognuno di questi termini, più lenti invece che più veloci, più in profondità invece che più in alto e più dolcemente o più soavemente invece che più forte, con più energia, con più muscoli (…)»

(dall’intervento al Convegno giovanile di Assisi, Natale 1994, p. 94); poi troviamo la sua partecipazione alla Fiera delle Utopie concrete:

«La prima edizione, nel 1988, era dedicata all’acqua e ospitava un’ampia introduzione di Ivan Illich. La Fiera invitava a una vita semplice e creativa, dagli umori vernacolari evocati da Illich, segnata dalla gioiosa frugalità francescana tanto amata dal raffinato mitteleuropeo Langer. A Città di Castello Langer dà impulso anche all’Alleanza per il clima, che prevedeva tagli alle emissioni inquinanti delle città europee coordinate con i popoli delle foreste tropicali».

E proseguendo nella lettura scopriamo le molte anime di Langer:

Ecologista (…) nel mondo industrializzato si produce troppo, si consuma troppo, si inquina troppo, si spreca troppa energia non rinnovabile, si lasciano troppi rifiuti non riassorbibili senza ferite dalla natura, ci si sposta troppo, si costruisce troppo, si distrugge troppo (p. 85)

Semplice (…) accettare oggi la positiva necessità… di una contrazione di quel “troppo” e di una ragionevole e graduale de-crescita, e rilanciare, di fronte alla gravissima crisi, un’idea positiva di austerità come stile di vita (…) (p. 85) L’austerità di una vita più frugale, meno riempita di merci usa e getta, più ricca di doni, di servizi mutui e reciproci, di condivisioni e di co-usi a titolo gratuito, di ricuperi e riciclaggi, di soddisfazioni senza prezzo. (p. 86)

Economista L’austerità potrà essere vissuta con piacere e come miglioramento della qualità della vita, se ci farà dipendere meno dai soldi, da apparati, da beni e servizi acquistabili sul mercato, ed esigerà (anzi permetterò…)

Buddhista che ognuno ridiventi più interdipendente (…).. Può essere una grande occasione (pp. 86-7)

Filosofa (…) Kant si preoccupava di che tipo di messaggio morale trovare per tutti, credenti e non credenti, cioè che tipo di regola dare o formulare perché fosse valida per tutti, fosse indiscutibile, ha trovato alla fine questa regola: cerca di comportarti in modo tale che i criteri che ispirano la tua azione possano essere gli stessi criteri che ispirano chiunque altro (…) dovremmo (…) cercare di sporcare quanto 5 miliardi (nel 1995, quando scriveva, oggi il moltiplicatore dovrebbe essere 7! NdR) di persone potrebbero permettersi di sporcare, cercate di consumare energia quanto 5 miliardi di persone possono consumare; cercate di deforestare quanto 5 miliardi di persone possono permettersi di deforestare.

Profetica Quindi credo che il primo e fondamentale messaggio ecologico che oggi si possa dare è semplicemente quello di un vita semplice, di una vita che consumi poco, di una vita che abbia grande rispetto di tutto quello con cui abbiamo a che fare, compresi gli animali, comprese le piante, comprese le pietre, compreso il paesaggio cioè tutto quello che ci è stato dato n prestito e che dobbiamo dare agli altri. (pp. 90-1).

Ecco dove è nato il titolo del libro, ed ecco il «messaggio finale»: Una vita più semplice.

Per chi non conosce Alex Langer, per chi lo conosce solo di fama, per chi l’ha conosciuto, il libro è già disponibile presso la Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis.

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