Che cos’è successo alla sinistra occidentale?

Johan Galtung

Il 41° Convegno di St.Gallen, versione accademica del Forum Economico Mondiale di Davos, ha avuto luogo la settimana scorsa, organizzato dagli studenti di quella scuola di amministrazione aziendale. Roba tipo “Leader di oggi incontrano leader di domani”, fatto con competenza.

Era facilmente identificabile una mentalità di destra occidentale:

* Il primato del libero mercato; rispetto allo stato e alla società civile (San Mercato è più adatto di St. Gallen che rimanda a Gallus, il monaco irlandese);

* Il primato nel mercato delle libere aziende in concorrenza per le quote di mercato, rispetto ai consumatori-clienti, alle comunità, alla natura;

* Il primato in ambito aziendale dei liberi presidenti-amministratori delegati (AD), dei leader, degli imprenditori, rispetto ai lavoratori e anche agli azionisti stessi;

* Il ruolo di sostegno dello stato per garantire tali libertà;

* Il ruolo di sostegno della democrazia per produrre legittimità;

* Il ruolo di sostegno della polizia per proteggere aziende e AD;

* Il ruolo di sostegno dell’apparato militare per proteggere i liberi mercati;

* Il ruolo di sostegno della religione-cultura per produrre legittimità.

Conseguenza: insensibilità verso la sofferenza presente alla base delle aziende, delle società, del mondo; ignorare le uccisioni USA a sostegno delle dittature e della privatizzazione per limitare la responsabilità giuridica nell’ economia.

Questo è più che solo una preferenza ideologica per il capitalismo. C’è anche il culto dell’individuo forte, il Gründer [fondatore, ndt], imprenditore e soprattutto leader, con le relative infinite esplorazioni della natura della magia della leadership. Il leader guida dando ai seguaci buone ragioni per seguire. Il che non esclude il dialogo, ma il paesaggio degli individui non è piatto. Si dovrebbe identificare in età precoce il talento per la leadership per tutti i percorsi di vita. Ma dato il primato del mercato, dell’azienda dentro il mercato, e del leader dentro l’azienda, l’AD acquisisce un’aura magica. Ci si aspetta molto, le retribuzioni sono elevate, la caduta è profonda, il paracadute è d’oro.

I “leader” nella scienza, nelle arti, nella religione concorderebbero sul potersi esprimere nel modo migliore quando sono liberi di perseguire le loro intuizioni. Ma i loro obiettivi sono principalmente immateriali; non sono compresi beni materiali scarsi – quelli sono per gli AD. Le loro decisioni hanno effetto sulle condizioni di vita materiali di milioni, miliardi di persone. E tanto più quando la politica, l’apparato di polizia e militare, e la cultura non materiale sono strumentali al primato del libero mercato. Sicché i diritti umani si possono considerare come liberare il massimo numero di persone affinché trovino il proprio posto nel mercato, come produttori o consumatori, fornitori o lavoratori. La scelta di prodotti e di partiti politici è vista come libertà che si auto-rafforza. E il quasi indiscutibile sostegno USA è quello del maggior fautore del libero mercato, che interviene militarmente quando sospetta che certi stati non facciano altrettanto.

Si tratta quindi di un pacchetto di destra che combina tra loro elementi secolari di “capitale al di sopra dello stato” e di modi di “capitalizzare sui lavoratori” con una geopolitica contemporanea.  Domanda: c’è un pacchetto di sinistra?

No. la sinistra in Occidente è divenuta un’ombra flebile di quel che era solo una generazione fa; segmentata, frammentata, marginalizzata. Ovviamente ci sono opposizioni a tutti i nove punti di cui sopra, vale a dire:

* Il primato della vita umana, dei bisogni fondamentali, della vita stessa, della natura;

* Il primato della società civile – i clan tradizionali, le moderne ONG;

* Il primato dei processi decisionali collettivi, del dialogo e del consenso;

* Il ruolo dello stato e del capitale che cooperano per garantire quanto sopra;

* Il ruolo della democrazia in quanto trasparenza, dialogo e consenso, dibattito ed elezioni, in famiglia, sul posto di lavoro, localmente, nazionalmente, globalmente;

* Una maggior capacità di trattare conflitti nazionali senza polizia;

* Una maggior capacità di trattare conflitti globali senza militari;

* Una cultura di pace, di risoluzione dei conflitti; più “noi”, meno “solo io”.

Ciò è anti-imperialista, e gli imperi USA-israeliano sono oggi i latori di quella ingiustizia economica-politica-culturale-militare.

Tutto ciò è compatibile con gli affari [i], cooperativi più che competitivi, d’ammorbidimento del pacchetto di destra, con la sua fede nell’individuo se abbastanza forte, e nel mercato se abbastanza forte. La destra ha fatto scelte drammatiche e anti-umane, ma c’è anche bellezza nella sua fede nell’individuo creativo e laborioso. Tuttavia, è presente qualcosa di fascista nel culto del capo.

Ovviamente c’è la vecchia sinistra, social-democratica, industriale; che oggi abbraccia il mercato e l’azienda, cercando di ammorbidire il potere dell’AD, in Europa occidentale; ma incapace di sviluoppare alternative alla politica USA, e di distinguere fra impero USA e repubblica USA. Assorbita, co-optata come i Democratici in generale negli USA.

E ovviamente c’è la nuova sinistra, verde, a difesa della natura, locale, ma incapace di sviluppare un’economia alternativa, amichevole verso la natura e senza disuguaglianze flagranti nelle aziende, nei vari paesi, nel mondo. Così il Forum Sociale Mondiale è un forum, nulla più.

Perché questo vuoto?  Forse perché la Sinistra era più marxista e ispirata al sovietismo di quanto ammettesse e crollò con esso? Mai in grado di colmare il divario fra il duro materialismo marxista e gli approcci spirituali più morbidi che provenivano in ordine sparso dall’Oriente?  Insensibile ai lati bui dell’esperimento sovietico con l’umanità?

Oggi la destra occidentale non è sfidata dalla sinistra, bensì dalla sottigliezza del capital-comunismo e dello yin-yang cinese, ben aldilà del pensiero occidentale, di destra o sinistra che sia. E dal terrorismo islamista, contrastato dal duro destrorso terrorismo di stato cristianista e giudaista. La sinistra non riesce a capire il primo, respinge il secondo e non è in grado di essere arricchita dal meglio dei modelli buddhista, musulmano, giapponese e cinese, impantanata nella sua occidentalità mentre la destra assapora una globalizzazione della propria immagine.

La sinistra occidentale deve aprirsi, non solo limitarsi a recitare “Globalizzazione NO!”  Un No porta da nessuna parte. C’è bisogno di qualche Sì. E di creatività.

Nota

[i].  Si veda Peace Business, TRANSCEND University Press, 2009; www.transcend.org/tup.


16.05.11, da St.Gallen – Svizzera

Titolo originale: What Happened to the Western Left?

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Sereno Regis


 

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