Pillola vestimentaria

Un giorno (almeno quattro anni fa), al mercato di corso Spezia, ho acquistato una giacca – 3 euro in una bancarella dell’usato. Una piccola giacca, tessuto bouclé, diversi colori su uno sfondo scuro, vintage – come si dice oggi, cioè con lo stile e la fattura di almeno trent’anni fa.

È stata molto amata, e molto usata; è stata perfino sul set di una fiction televisiva in cui ho fatto la comparsa (volete sapere quale? «L’onore e il rispetto», la prima serie). Ad ogni estate è stata riposta con le foglie di alloro anti-tarme, ad ogni autunno è stata ri-tirata fuori per affrontare egregiamente la mezza stagione. È stata anche rubata da mio figlio che, indossandola per un po’, ma avendo molte più «spalle» di me, ha finito per strappare la delicata – perché vetusta – fodera grigia. Io l’ho ricucita almeno un paio di volte, ma ogni volta si strappava – questa volta anche se la indossavo io, perché era proprio lisa. Così un giorno mi sono decisa a toglierla.

Ho pensato «Mi arriverà una stoffa adatta per ri-foderarla, ma come farò a tagliarla giusta, e con le maniche poi come si fa? Quando giungerà la stoffa mi consulterò con la mia amica Dolores, che è una sarta sopraffina».

Sapete che si dice che i momenti migliori per comprendere le cose (e/o per porre domande all’universo) siano il momento prima di addormentarsi e quel luogo-nonluogo in cui ci troviamo poco prima del risveglio? Be’, è proprio vero: una mattina («…mi son svegliato, o bella ciao…», no) nel dormiveglia ho avuto l’illuminazione. Ho ricevuto, in uno dei nostri scambi vestiari periodici, una deliziosa giacchina di seta bordeaux, fatta a mano, collo alla coreana, alamari di stoffa, stile cinese-indiano; molto, molto piccola, la indossavo nelle sere d’estate, ma non riuscivo ad allacciarla tanto era piccola. Era perfetta per fare da fodera alla mia giacca vintage! Così ho tagliato via il collo e le due strisce centrali – con gli alamari – che servivano per chiuderla sul davanti, ho rivoltato le maniche, le ho infilate in quelle della giacca da foderare ed ecco fatto. Ora il «diritto» della giacchina di seta è diventato la fodera della giacca vintage, pronta, sagomata, precisa per l’interno, non ho dovuto fare altro che cucire i bordi (tranne quello in basso, lasciato libero per una migliore vestibilità). Non ho buttato via due giacche, non ho speso neanche un soldo, ho recuperato un pezzo di seta (poveri bachi!), ho riutilizzato le maniche della giacchetta di seta, senza scucirle, né adattarle. E infine, ho preso uno degli alamari di stoffa e l’ho cucito alla base del collo della giacca, per appenderla più comodamente.

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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