Olof Palme e gli interessi del mondo – Johan Galtung

Conferenza commemorativa per Olof Palme Sala Comunale di Leeds, UK – 23 gennaio 2011

Signor Sindaco, Signore e Signori, sono molto onorato di partecipare a questa 25^ conferenza su Olof Palme quasi 25 anni dopo che venne assassinato, il 19 febbraio 1986. Persona straordinaria, brillante, carismatica, con una visione mondiale, per la Terza Via, né pro-sovietico né pro-USA, già quando era presidente dell’Unione Nazionale Svedese degli Studenti nel 1950. Come vice-presidente internazionale dell’omologa norvegese, lo incontrai, cooperammo, lo incontrai nuovamente, fino a quando non fu ucciso, con il proiettile di un assassino.

Che venne identificato dalla moglie di Palme, Lisbeth, ma il caso fu archiviato per mancanza di prove. Oppure, perché il caso non poteva essere sottoposto a un’inchiesta? Forse si trattava di una pedina, come Oswald nell’assassinio di Kennedy, al servizio di forze oscure: l’ala destra dei servizi di sicurezza svedesi, la Säpo, e pensionati FBI-CIA. Tutto ciò che l’assassino, piuttosto derelitto e misterioso, frattanto morto da tempo ma parte della storia svedese, dovette fare fu lasciar intendere al giudice di raccontare tutta la storia in aula, innescando conflitti che la la Svezia non era disposta a trattare.

In tanti avevano un odio profondo per Palme. Gli svedesi perché egli, di classe superiore e appartenente alla nobiltà baltico-svedese, era un traditore nei confronti della classe da cui proveniva a causa della sua politica di stato assistenziale e perché rifiutava di adeguarsi all’antisovietismo che la Säpo – d’orientamento nazista tedesco durante la seconda guerra mondiale – considerava essere d’interesse nazionale svedese. E gli americani perché Palme, criticando entrambe le superpotenze per le loro politiche in Europa Orientale, e nella guerra del Viêt Nam (lo s’immagini vivente oggi!), e per la loro corsa alle armi nucleari, metteva sullo stesso piano sia i due paesi sia i loro sistemi d’arma, rifiutando di considerarne uno buono e l’altro cattivo. Veniva accusato di offrire consigli non richiesti come se fosse al di sopra delle parti.

Lo era. Per Palme le due superpotenze e le loro odiose armi erano più che un problema reciproco. Insieme costituivano un problema mondiale ed era nell’interesse di tutta l’umanità risolverlo.

Attraverso la sua figura si possono richiamare i due periodi espansivi della storia svedese, L’Era Vikinga (ca. 800-1050) e L’Era della Grandezza (17° secolo). Durante la prima Era, i vichinghi svedesi usarono principalmente “la rotta orientale”, che si estendeva in Russia fino al mar Nero e al mar Caspio. Si crearono insediamenti di coloni nel Baltico e nella Finlandia Sud-Occidentale. E poi l’espansione crollò non per una sconfitta, ma perché troppo estesa, “attorno al 1050 cessò il rapporto politico fra Svezia e Russia” e “alla fine del secolo, si riaprì il Mediterraneo al commercio orientale con la Prima Crociata”.

L’espansione venne chiamata dominium maris baltici.

L’Era della Grandezza fu brillante e breve, basata sulla dinastia dei re Vasa e la creazione e il consolidamento dello stato svedese. Gustavus Adolphus (al trono dal 1611 al 1632, ucciso a Lützen, in Germania), e Carlo XII (1697-1718, ucciso a Halden, in Norvegia) ne sono gli apici. Dopo la sconfitta di Carlo XII da parte dello zar russo Pietro I a Poltava, il 29 giugno 1709, seguì la cessione della Finlandia ai Russi nel 1809, e la dissoluzione dell’Unione con la Norvegia nel 1905. Declino e caduta di un impero, quale il prossimo?

La Svezia prima d’allora era entrata in una “sala d’aspetto”; che aveva anche un nome, neutralità, come dalla dichiarazione di Carlo IV Johan del 4 giugno 1834 sul “mio sistema di rigorosa e indipendente neutralità”, praticata nella guerra di Crimea, nella guerra danese-prussiana (con difficoltà), nella guerra franco-prussiana e nelle due guerre mondiali del secolo scorso – ivi compreso il libero passaggio accordato alle truppe tedesche per/da Narvik attraverso la Svezia. E, quanto mai importante in questo contesto: la Svezia era non-allineata durante la guerra fredda fra il 1949 e il 1989 – ufficialmente, pur se in pratica tendente pesantemente verso l’Occidente. La Svezia era però abbastanza non-allineata ufficialmente da irritare gli USA con “consigli non richiesti”.

Il crimine, o addirittura tradimento, di Olof Palme fu molto chiaro e imperdonabile: definì normalità la sala d’aspetto e di ripresa nazionale, creando un nuovo concetto di Svezia come Grande Potenza, basata sullo stato sociale e la neutralità. Andò in URSS non per dimostrare un predominio svedese o per esprimere un diritto di dominium maris baltici, ma per arruolare un compagno nella lotta contro la corsa agli armamenti nucleari. Sollecitò il loro aiuto invece che aspettare che fossero più deboli della Svezia, da sola o insieme ad altri, costringendo l’Unione Sovietica o la Russia a richiedere assistenza svedese, in un qualunque campo. Al tempo stesso fu tiepido in una contesa su sottomarini costruita dall’apparato militare svedese e dai media suoi coadiutori come espansione sovietica da dominium maris baltici nelle acque territoriali svedesi.[i]

In breve, infranse il copione cercando d’introdurne uno nuovo, non-espansionista, cooperativo. Così facendo respingeva il subconscio collettivo di espansione verso Est come programma normale-naturale per la politica estera svedese, proponendo una rotta alternativa. La sua Svezia non era rinata; la sua Svezia era un Nuovo Inizio. Rese preistoria il Grande Periodo. E la sua uccisione impedì al suo Nuovo Inizio di realizzarsi e Olof Palme stesso fu una parentesi, prima paralizzando la Svezia, poi lanciandola fermamente sulla pista UE-NATO in Europa Orientale-Croazia-Bosnia-Kosovo-Afghanistan. La politica svedese nei confronti della Jugoslavia nel 1999 non fu un rapporto con la Jugoslavia, ma con la UE-NATO in quanto candidato membro. Lo stesso vale per la politica in Afghanistan.

Conclusione: focalizzate su Palme erano concentrate forti contraddizioni. La posta in gioco era alta quando lanciò la sua iniziativa delle Cinque Potenze per aiutare il mondo a liberarsi dagli armamenti nucleari. Possano esserci molti come lui a porre gli interessi mondiali al di sopra di anguste preoccupazioni nazionali e regionali.

Nota:

[i]. “La Commissione dei Cittadini è stata in grado di dimostrare che c’è stata manomissione di prove (come nella manipolazione di bollettini meteorologici) e addirittura casi di sottomarini svedesi utilizzati per provocare erroneamente falsi ‘avvistamenti’”. Lars Bergström e Klas åmark eds., Ubåtsfrågan, Uppsala: Verdandi Debatt, 1999, p. 193.

24.01.11 – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Titolo originale: Olof Palme and World Interests

http://www.transcend.org/tms/2011/01/olof-palme-and-world-interests/

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