Pillol’Astro del ciel… 2

(Rileggi la prima parte)

…Passò il tempo e, in una notte piena di stelle, una coppia di sposi che non riusciva a trovare un rifugio dovette passare la notte nella stalla costruita con il legno del primo albero. La moglie gemeva in preda ai dolori del parto e finì per dare alla luce lì stesso suo figlio, che adagiò tra il fieno, nella mangiatoia di legno. In quel momento, il primo albero capì che il suo sogno era stato esaudito: il bambino che era nato lì era il più grande di tutti i re mai apparsi sulla Terra.

Anni più tardi, in una casa modesta, vari uomini si sedettero attorno al tavolo costruito con il legno del secondo albero. Uno di loro, prima che tutti cominciassero a mangiare, disse alcune parole sul pane e sul vino che aveva davanti a sé. E il secondo albero comprese che, in quel momento, non sosteneva solo un calice e un pezzo di pane, ma l’Alleanza tra l’uomo e la Divinità.

Il giorno seguente prelevarono dal magazzino due pezzi del terzo cedro e li unirono a forma di croce. Lasciarono la croce buttata in un angolo e alcune ore dopo portarono un uomo barbaramente ferito e lo inchiodarono al suo legno. Preso dall’orrore, il cedro pianse la barbara eredità che la vita gli aveva lasciato.

Prima che fossero trascorsi tre giorni, tuttavia, il terzo albero capì il suo destino: l’uomo che era inchiodato al suo legno era ora la Luce che illuminava ogni cosa. La croce che era stata costruita con il suo legno non era più un simbolo di tortura, ma si era trasformata in un simbolo di vittoria.

Come sempre avviene con i sogni, i tre cedri del Libano avevano visto compiersi il destino in cui speravano, anche se in modo diverso da come avevano immaginato.

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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