10 occasioni per diventare nonviolenti

Giorgio Barazza

10 OCCASIONI PER DIVENTARE NONVIOLENTI, prodotto dal Comitato italiano Decennio per l’educazione alla nonviolenza ed alla pace per i bambini del mondo, edizioni EMI, € 12, pagine 167, disegni di Mirco Maselli, postfazione di Daniele Novara, con una piccola bibliografia di riferimento.

Ancora una volta il Comitato per il decennio ci mette a disposizione un prodotto1 molto semplice con cui possiamo affrontare questioni quotidiane con i nostri interlocutori.

Ci sono a disposizione 10 situazioni (scenari): vicini di casa rumorosi, colleghi di lavoro pretenziosi, campagna apprezzata da altri, parrucchiere inadeguato, il cane e suoi bisogni, un figlio che porta agli estremi, le vacanze rovinate da inquinamento, una figlia poco disponibile a fare prestiti, tamponamenti nel traffico, allievi che litigano.

Forse queste situazioni non le abbiamo vissute tutte, ma dove sono state sperimentate ognuno di noi ha la possibilità, in modo molto semplice, di poter capire se, e come si discosta, il proprio modo di affrontare il confitto da quello che propone il fumetto.

Possiamo individuare per ogni scenario iniziale tre passi:

1. PRESENTAZIONE DELLO SCENARIO BASE (step 0). È solo un evento senza storia. Certo che sarebbe opportuno poter capire a che punto della storia del ciclo del conflitto ci troviamo. Siamo prima, durante o dopo lo scoppio della violenza. Non disponendo di una diagnosi in cui per ogni attore, visibile o non visibile, sono disponibili obbiettivi (legittimi, illegittimi) e contraddizioni, possiamo cercare di costruire uno scenario più preciso a realizzare una analisi strutturale del conflitto con l’aiuto di chi conduce la lettura del fumetto per poter utilizzare meglio il fumetto nei passi successivi.

2. LA DINAMICA DELLE POSSIBILITÀ. Dopo la presentazione dell’evento di partenza, la dinamica che il fumetto offre è costituita da 3 possibili percorsi (scelta 1). A dimostrazione che in ogni situazione, anche in quelle che sembra non abbiano vie d’uscita c’è sempre possibilità di scelta, solo che vanno assunte le conseguenze di ognuna (responsabilità sui risultati). Abbiamo, come persone una discrezionalitàpotere personale a cui non possiamo abdicare. Per ognuna di queste prime scelte ci sono delle conseguenze. Possiamo ancora fare una scelta tra 2 opzioni nel passo successivo (scelta 2), e poi si arriva ad una soluzione in modo univoco e senza scampo – non sono più possibili altre scelte. Non si può tornare indietro se ci si accorge di qualche errore, la reversibilità non è prevista, non c’è la possibilità di riconciliarci con chi è stato coinvolto nel conflitto per ricostruire una relazione ferita (trauma). Ma questo non significa che non sia possibile. Sarà cura del facilitatore, di chi presenta, e aiuta a utilizzare il fumetto in termini di pedagogia della nonviolenza a fare emergere queste altre possibilità e, di conseguenza, ampliare le possibilità che sono offerte dalle diverse situazioni. Qui entra in gioco la creatività. La ricerca di tutte le possibili soluzioni al conflitto che arrivano da tutti i punti di vista di tutti gli attori coinvolti nel conflitto, senza dimenticare gli avversari e le parti esterne (quasi mai presenti). Questo è compito dei lettori, i produttori non potevano sostituirsi a loro. Forza allora produciamo nuove pagine di nuove soluzioni possibili. Seguiamole, vediamo cosa potrebbe succedere se …, e valutiamo come era possibile “fare diverso per fare meglio”. Il fumetto non può offrire nel numero limitato di pagine (167) questa ricchezza di possibilità che la realtà offre se opportunamente stimolata attraverso il lavoro dei peaceworker (una nuova professione). Dopo un anno di sperimentazioni si potrebbe arrivare a una seconda edizione arricchita da tutte le altre possibili soluzioni che sono state individuate.

3. SI ARRIVA ALLA FINE DEL PERCORSO SCELTO. Se le nostre scelte (1 e 2) hanno portato a soluzioni non ritenute idonee per una personalità nonviolenta si ricevono dei suggerimenti. Che ci orientano verso cosa sarebbe meglio apprendere per migliorare le nostre competenze quando si affrontano questi conflitti. Se si arriva alla fine del percorso utilizzando le competenze sociali con pieno successo della nonviolenza si riceve i complimenti dei produttori del fumetto: “Bravo hai gestito bene il conflitto”.

Alla fine della lettura guidata potrebbe emergere una domanda interessante su cui lavorare:

COSA SIGNIFICA, QUANDO, LA NONVIOLENZA HA SUCCESSO?

Un amico che lo ha letto mi faceva notare che il fumetto è rigido, troppo elementare, quasi banale, alcune soluzioni possono anche essere discutibili, non è automatico che se ti comporti così avrai quei risultati, forse alcune cose non centrano con la nonviolenza.

Sono tutte osservazioni che possono essere prese in considerazione per lavorare insieme e con il metodo del consenso e arrivare a identificare cosa significa violenza e nonviolenza nelle diverse situazioni.

Il suggerimento che dò è di non leggere il fumetto e basta. Ma con l’aiuto di animatori, facilitatori, guide alla lettura, di esplorare altri percorsi, oltre quelli offerti dal fumetto, e quindi costruire un altro fumetto, perché un altro fumetto è auspicabile.

Non fermiamoci al punto di vista dei produttori (spiazziamoli), l’arte dello spiazzamento è un potente mezzo per uscire dagli schemi, usciamo dai loro confini, cerchiamo delle nuove cornici dove anche noi consumatori-lettori siamo consum-attori e le parti esterne (animatori, facilitatori, guide alla lettura) siano incluse.

POSSIAMO CAMBIARE LA STORIA? YES WE CAN

Buona lettura.

Scheda a cura di Giorgio Barazza (gruppo EDAP – educazione alla pace “Marilena Cardone” del Centro Studi Sereno Regis)

1 Il precedente prodotto è “Mattoni di pace”, un CD dove possiamo esplorare diversi aspetti della nonviolenza attraverso 10 aree tematiche: atlante, personaggi, azioni, educazione, musica, guerre dimenticate, mostra, puzzle, video, giochi. Entrambi i prodotti sono disponibile presso il Centro Studi Sereno Regis