Meditazione di fine estate

Che bella notizia mi aspettava stamattina, alla redazioe della «newsletter» che state (grazie!) leggendo! Il 21 agosto, pochi giorni, l’umanità ha già consumato tutte le risorse che la natura le ha messo a disposizione nel corso dell’anno. Vuol dire che da 5 giorni stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi ecologici.

Il 21 agosto è stato l’Earth Overshoot Day, il giorno del superamento, secondo il Global Footprint Network, l’organizzazione internazionale che misura l’impatto dell’esistenza sulla natura. Questo «prestito» avrà effetti devastanti sugli equilibri della Terra, perché

«dalla capacità di filtraggio dell’anidride carbonica a quella di produrre cibo, chiederemo alla terra di consumare stock di risorse aggiuntive accumulando ulteriori gas a effetto serra in atmosfera».

Il «giorno del superamento» quest’anno è stato il 21 agosto, ma nel 1987 – primo anno in cui fu calcolato l’«Earth Overshoot Day» – il sorpasso avvenne con solo dieci giorni di anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre; nel 1995 il giorno fu il 21 novembre, ma dieci anni dopo la Terra andò «in rosso» il 20 ottobre, e ora, in cinque anni, abbiamo anticipato ancora di due mesi. «Quando si esauriscono in nove mesi le risorse di un anno si dovrebbe essere seriamente preoccupati», afferma Mathis Wackernagel, presidente di Global Footprint Network. «La situazione non è meno urgente sul fronte ecologico: cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e carenza di cibo e acqua sono tutti chiari segnali di come non potremo più continuare a consumare “a credito”».

La notizia l’ho letta su «Il Fatto Quotidiano» del 16 agosto 2010, ma se volete saperne di più basta che digitiate: 21 agosto 2010, fine delle risorse (o qualcosa di simile), o più precismente il sito indicato qui sotto:

http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/ecological_debtors_and_creditors/

Che cosa mi viene in mente di fare? Per esempio far slittare di molto la data in cui accenderò il riscaldamento; rimandare ancora per un po’ il momento in cui ricomincerò ad usare l’acqua calda per lavare me stessa e i piatti (in estate non la uso proprio mai); approfittare per più tempo possibile del fatto che le giornate sono più lunghe e la luce naturale c’è per più ore (in estate cerco di leggere e/o lavorare all’aperto – piscina, mare, balcone – per non dover accendere la luce); continuare per più tempo a lavare in lavatrice con l’acqua fredda (in estate i vestiti si lavano più spesso anche perché si sporcano di meno. A volte si ha solo bisogno di «rinfrescare» una camicetta, e non serve l’acqua calda!); riprendere il più tardi possibile un’alimentazione con prodotti animali (se ne faccio uso): in estate, e finché fa caldo, l’organismo è più contento se lo nutriamo con verdure, frutta e cereali; smettere – immediatamente – di usare l’aria condizionata (sia in casa, sia in auto, e se posso anche in ufficio), che ormai più che un’esigenza reale è diventata un’abitudine (non siamo più capaci di sopportare il caldo! Complici anche i terrorizzanti servizi televisivi con i loro «caldo percepito» e «morsa dell’afa».

Beh, per ora non mi viene in mente nient’altro, semmai continueremo nella prossima «pillola».

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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