Dove sta andando l’economia mondiale? – Johan Galtung

Washington DC: Difficile dire. E in quest’articolo devo ammettere che il caso greco e la caduta dell’euro sono stati una sorpresa, a differenza della caduta dell’indice DOW e della disoccupazione rampante in entrambe le regioni [EU e USA].

Storia dell’euro: 19.11.09 – 1€ = $1.49, sei mesi dopo = 1.24; rispetto alla sterlina, da Lst 0.89 a 0,86; rispetto al franco svizzero, da 1.51 a 1.40.

Grecia: deficit 14% del PNL, debito 115% del PNL.

Portogallo: deficit 9% del PNL, debito 77% del PNL

Spagna: deficit 11% del PNL, debito 53% del PNL

Perché? Banale: reddito troppo basso, spesa troppo alta. Popolazione in invecchiamento (ultra65enni: 18% nel 2005, 25% nel 2030), che produce meno, paga meno imposte e costa di più in sanità. Rimedi? Banali: tagli alle pensioni dell’11%, agli stipendi del settore pubblico del 14%, aumento dell’IVA da 21 a 23%, per ottenere in cambio prestiti-salvataggio massicci. Risultato: vasti scioperi, ribellioni. Ridimensionare uno stato sociale è far scorrere la storia a ritroso.

Rimedi migliori: lasciare che si lavori finché si vuole, fare una intensa propaganda per uno stile di vita salutare; e magari comunità, non solo stati, sociali? Forse che qualcuno ha citato il zakat musulmano, la solidarietà, la condivisione? Vediamo come si può manifestare tutto ciò.

Non legati all’euro, che hanno munto così bene, [i greci] avrebbero potuto svalutare la dracma. Peraltro, se la UE non avesse solo una valuta per 16 dei suoi 27 paesi membri ma anche un tesoro, una sola politica economica applicata, la Grecia non avrebbe potuto farsi cucinare la contabilità da Goldman Sachs e i cambiamenti avrebbero potuto farsi prima ed essere meno drammatici. Ne risulta che la UE debba avvicinarsi sempre più a una federazione. O distaccarsene del tutto.

Il debito del Giappone è 200% del PNL, ma al 95% giapponese a tassi bassissimi d’interesse, anziché di investitori stranieri assillanti. In quanto agli USA il deficit è 14% e il debito 60% [del PNL], ma con il dollaro come valuta mondiale, possono sottrarsi a molte conseguenze stampandone e inflazionandolo quanto basta.

Davvero? E’ difficile credere che continuando non ci sia un crollo del dollaro e facile credere che gli USA combattano l’euro con tutti i mezzi necessari, compresa la vendita senza copertura. Teoria cospirativa? No, gli USA sono sotto pressione, stanno perdendo tre guerre e hanno Goldman Sachs nella finanza e BP nell’economia reale che sputano rispettivamente derivati e petrolio causando crisi finanziarie e ambientali. E, altro che essere al guinzaglio corto, sono loro la coda che agita il cane del governo.

Il giro d’affari quotidiano dei derivati in aprile era 4.2 trilioni di $ e lo scambio estero 3.2 trilioni di $. Ma i CDSwaps (sostituti di crediti inesigibili) non vengono trattati nelle borse dove è visibile chi fa che cosa a chi, bensì sono sostanzialmente scommesse con denaro altrui sulla salute di aziende (swap azionari) e governi (swap obbligazionari). Scommettere col proprio denaro o quello di famiglia è roba da casinò. Chiunque come la IKB tedesca accetti accordi intesi contro di loro merita di sprofondare.

Immaginate di essere malati. Un’agenzia di valutazione sanitaria, chiamiamola Moody & Poor, pubblica la vostra valutazione. Qualcuno scommette sulla vostra morte; altri ritirano il proprio sostegno vitale. Quanto avrebbe potuto essere una profezia auto-smentita diventa una profezia che si auto-avvera e demoralizzante. L’azienda scommettitrice incassa “un po’ di denaro serio” (espressione usata da Goldman Sachs alla celebrazione della caduta del mercato immobiliare USA – Washington Post del 24 aprile 2010). Rimedio: metterne la gran parte fuori legge, rendere trasparente la valutazione dei crediti – teleconferenze con 5 esperti che votano. Sono pagate da chi emette i debiti da valutare.

Dal Libro dei Fatti del Mondo, CIA, ecco il bilancio di conto corrente, il pagamento netto a trasferimenti a qualunque titolo per 190 stati verso l’estero:

11 più positivi: Cina (296 miliardi di $),Giappone, Germania, Svizzera, Norvegia, Russia, Paesi Bassi, Taiwan, Corea del Sud, Hong Kong, Malesia.

6 Est Asiatici, 5 Europei (2 per gas-petrolio).

11 più negativi: USA (380 miliardi di $), Spagna, Italia, Francia, Canada, Gracia, Australia, Regno Unito, Iraq, Belgio, Portogallo.

5 mediterranei, 4 anglo-americani. Cina 1°, USA 190°.

Uno spostamento del baricentro economico dall’Anglo-America all’Asia dell’Est e dal Sud al Nord Europa.

Anche qui, gli USA possono stampare e inflazionare [il $] ma la crescita di domanda internazionale è bassa e le esportazioni possono essere battute dalla concorrenza. Cambiare il tasso $/yuan? I clienti USA apprezzano molto i prodotti accessibili “made in China” da Walmart. Il debito e i costi per servizi sanitari saliranno, benché il 16% del PNL [USA] per la sanità valga meno in termini di aspettativa di vita dell’8% del tuttora stato sociale Finlandia.

Riassumendo, ecco le tre maggiori arene economiche mondiali.

C’è l’economia reale con la Natura come protagonista. La partita di Copenhagen è stata uno scandalo, con la BP che aggiunge visibilmente altro petrolio all’ecocidio da gas-serra, a danno della Natura (“Madre Terra è adirata”, dice Evo Morales). Lo stato sociale era basato in parte sullo sfruttamento del Sud, il Sud Est ci ha messo parecchio ad arrivare. Walmart sopravviverà. Predizione: in Occidente ci saranno mutamenti verso i modelli locale-spirituale buddhista e consociativo-condivisorio musulmano, miranti prima di tutto ai bisogni essenziali. EconomiaVerde: effettivamente più facile per i più multiformi USA che per l’uniforme Europa.

C’è l’economia finanziaria, con prodotti sempre più esotici, molto simili ai ricchi decaduti in cerca di rifarsi delle perdite giocando d’azzardo, e perdendo dato che i dadi sono truccati dalle banche. Predizione: un ritorno al sistema bancario classico basato sul risparmio, anche in stile islamico.

C’è un divario fra economia reale e finanziaria, come il divario fra la crescita del PNL e quella del Dow Jones. Una crescita reale a due decimali potrebbe dare sistemazione all’impennata dell’Indice DJ da 7.609 nel primo trimestre 2009 a 10.857 un anno dopo. Qualche giorno fa l’indice DJ è scivolato mica male, evaporando qualche investimento; nulla del genere del tonfo da 12.000 a 6.000 del settembre 2008, ma pur sempre indicatore di volatilità. Predizione: crollo. Rimedio: stimolazione anziché salvataggi, grosso modo come fa la Cina.

Gli europei vivono al di sopra dei propri mezzi, gli americani giocano d’azzardo e attaccano, l’ Asia dell’Est lavora sodo – avanzando verso l’Europa-America? L’islam? Il 4% del PNL USA dedicato al militare– 42% della spesa militare mondiale – mantiene la guerra con sei paesi musulmani. Ci aggiungeranno l’Iran usando una guerra mondiale per tirarsi fuori dall’insolvenza, come hanno fatto nella seconda Guerra Mondiale?

31.05.10

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Titolo originale: Where Is the World Economy Heading?

http://www.transcend.org/tms/2010/05/where-is-the-world-economy-heading/

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