Uova… transitorie

Magari siamo in una fase di transizione, ci stiamo ancora informando per un’alimentazine autenticamente nonviolenta (cioè senza cibi né prodotti animali), insomma abbiamo già rinunciato a nutrirci di cadaveri, ma il formaggio ci piace e le frittate con le erbette di primavera ci attirano, soprattutto a primavera!

Bè, c’è qualcosa che possiamo fare per praticare la nonviolenza e per boicottare gli allevamenti intensivi di galline ovaiole: se comperate le uova dai contadini potete informarvi se il loro pollaio ha il gallo, e preferire un agricoltore che abbia solo galline (così sarete sicuri che le uova non siano fecondate e che non stiate mangiando un potenziale pulcino). Le uova vendute dai contadini di solito non sono timbrate, tutte le altre invece hanno un timbro (chissà come fanno? Ci saranno dei timbri molli, che seguono la forma dell’uovo?) che ci fornisce informazioni interessanti: la data ma soprattutto la provenienza dell’uovo. 0= allevamento biologico; 1= allevamento all’aperto; 2=allevamento a terra in capannone; 3=allevamento in gabbia con 25 galline per metro quadro (!). Indovinate un po’ quali uova comprare per una scelta nonviolenta lungo la strada verso il veganesimo?

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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