Anche Serge Latouche…

Questa è in realtà una pre-pillola, in cui desidero attirare l’attenzione di chi legge su un’iniziativa di quelle che piacciono a me: semplice, immediatamente fattibile ed efficace (anche solo per noi). Si chiama «Tu sprechi, io digiuno», e propone una settimana di digiuno per il disarmo. Il digiuno può riguardare il cibo, ma anche la televisione (non guardarla a dimostrazione del disappunto per il silenzio e l’assenza di informazione sul problema). Si può aderire in vari modi e per saperne di più si può guardare www.grillonews.it (o la scorsa «newsletter» del Centro Studi Sereno Regis). Si parte sempre da noi.

Anche Serge Latouche…(1)

La decrescita tuttavia non significa una riduzione del benessere (…) ma rinunciare all’immaginario economico, ovverosia alla credenza che «di più» è uguale a meglio. Il bene e la felicità si possono realizzare a minor prezzo. La riscoperta della vera ricchezza nel dispiegamento delle relazioni sociali conviviali (…) può avvenire con serenità praticando la frugalità, la sobrietà e anche una certa austerità nel consumo materiale, in sostanza quelli che alcuni hanno promosso con lo slogan gandhiano o tolstoiano della «semplicità volontaria». (…) Per concepire la società della decrescita serena e accedervi è necessario uscire, senza mezzi termini, dall’economia. (…) Come dice Vandana Shiva, «sotto la maschera della crescita si dissimula in realtà la creazione della penuria» (2)

1) C. Picchioni, Semplicità volontaria, Anteprima, Torino 2008.
2) V. Shiva, Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali, Derive Approdi, Roma 2001.

(a cura di Cinzia Picchioni – Per contatti: via Bertola, 57 – Torino – 011539170)

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