Sviluppo come modo di vita – Johan Galtung

Il modo in cui lo sviluppo è concepito in questo libro (1) va ben oltre un confronto di paesi nei loro risultati economici. Si considerano tutti i tipi di dimensioni: economiche, militari, politiche, culturali, e sociali in senso sia strutturale che culturale. Ci sono tutti gli ambiti: naturale, umano, sociale, mondiale. E una semplicissima filosofia: lo sviluppo come svolgersi della cultura profonda; guidato da diversità, simbiosi, equità.

E tutto ciò si traduce in un programma di sviluppo come modo di vivere. C’è un messaggio che vale la pena considerare: se tu stesso vuoi svilupparti, dispiegarti, allora coltiva vari potenziali diversi in te stesso; i tuoi sé. Non seguirne solo uno per tutta la vita, ma parecchi, anche se non necessariamente tutti alla volta. Non considerarli compartimenti stagni in te, ma aprine le intercapedini, fa’ che fluiscano attraverso le pareti ispirandosi reciprocamente. Se ami la natura e la corsa, corri nella natura. Se sei un sociologo e ti piace scrivere qualcosa di letterario, scrivi dell’umano e del sociale come dramma. Se ti piace viaggiare e ami la storia, costruisci i tuoi viaggi attorno a temi storici.

Pratica l’equità nella tua mente. Concepisci i tuoi potenziali non in modo competitivo, ma cooperativo. Cerca di evitare di considerarne uno qualunque come il solo, l’asse attorno al quale gravitare, anche se la società ti avesse definito in quel modo. Piuttosto, valorizzali, sentiti benedetto dai tuoi potenziali, anche se ti guadagni il pane con solo uno o due di essi. Vedi il tuo sviluppo come un potenziale in dispiegamento, come meta, non come mezzo.

Facendo così la vita ti giungerà come un frutto maturo. Inoltre, i suoi semi si spanderanno ad altri attorno a te. Più sei arricchito, più puoi arricchire altri. Competi, ma con te stesso, per migliorarti, non con altri per batterli. Soprattutto, coopera.

Dovresti cercare di arricchire altri, e se essi diverranno tuoi soci l’arricchimento sarà reciproco. Vi arricchirete l’un l’altro, ed entrambi ne riceverete dieci volte tanto. Ovviamente i profili dei vostri potenziali avranno somiglianze e differenze, pertanto cerca una base per una simbiosi equa attraverso le diversità, in te stesso e fra te e gli altri.

A questo punto la grammatica è utile. In questo contesto, “sviluppare” non è transitivo, ma intransitivo, riflessivo, reciproco. Io “sviluppo te”, significa che sono la causa di qualche effetto su di te, è influenza, potere, mi innesto su di te; non uno sviluppo come se tu ti dischiudessi. “Io sviluppo” ha senso, precisa il fatto che sta sbocciando qualcosa. “Io sviluppo me stesso” è persino meglio, con il mio sé che entra in entrambi i modi , come soggetto e oggetto, vale a dire che lavoro su me stesso, identificando i miei potenziali, facendo sì che si dispieghino, tralasciandone alcuni e migliorandone altri.

Ma meglio ancora, in assoluto, è “ci sviluppiamo reciprocamente”, che significa mutualità, reciprocità. “Sento in te qualche potenziale trascurato; faccio appello a esso e lo vedrò sbocciare. E tu vedi qualcosa in me?” Bene, forse potrebbe esserci più generosità, più spiritualità, più attenzione alla forma e non solo al contenuto nel linguggio, sia verbale sia corporeo. C’è un effetto benefico per entrambi nell’arricchirsi reciprocamente nel modo più uguale possibile.

Fai questo nel tuo ambito di genere, di generazione, etnia, classe, nazione e stato, e svilupperai l’amicizia. Attraversa la linea di genere e puoi trovare l’amore o approfondire un’amicizia. Attraversa la linea di generazione e costruisci una famiglia. Fa’ tutto ciò e costruirai una comunità umanamente e socialmente ricca. Più si è equi e reciproci, più facilmente fluiranno risorse arricchenti fra le persone. Accettare di essere ispirati da altri è più facile quando tu stesso sei ben accetto come fonte d’ispirazione. La mutualità può diventare molto contagiosa e creare assuefazione.

Lo sviluppo delle persone e delle comunità vale anche per i paesi e le loro relazioni. Se si pratica uno sviluppo in se stessi e in relazione con altre persone significative, può essere più facile capire cosa funziona e cosa no. Così, l’aiuto o l’assistenza a senso unico per recuperare il ritardo dovrà cedere il passo all’assistenza allo sviluppo in entrambe le direzioni. Tutti i paesi hanno deficit e potenziali, tutti possono avvantaggiarsi di consigli e aiuto dagli altri. Il momento per cominciare è subito, in entrambe le direzioni, equamente.

Plasmare le menti altrui implica la disponibilità a essere plasmati da essi; un po’ come lasciar fluire in entrambe le direzioni i modelli di sviluppo – buddhista, islamico, liberale occidentale, marxista occidentale, giapponese, cinese. Usare altre persone mettendosi in relazione solo per un aspetto – potere muscolare, sicurezza, profitto, servizi di manovalanza, sesso – senza ampliamento della relazione, vuol dire anti-sviluppo per le persone. Come preparare i paesi del Terzo Mondo a fornire risorse solo a qualità sempre più alte rispetto al prezzo, mettendoli in concorrenza l’uno contro l’altro, ricompensandoli perchè stiano al proprio posto nel mondo e punendoli con interventi militari se non lo fanno.

Quindi, i paralleli sono molti. L’isomorfismo è ricco. E la morale della storia è ovvia: se siete così impazienti di sviluppare qualcosa, perché non cominciare da voi stessi, rendendo lo sviluppo il vostro modo di vivere? Come imparare ad ascoltare i vari potenziali desiderosi di sbocciare al vostro interno, e arricchirli tra loro. E procedere dallo sviluppo del proprio sé a quello di coloro che ci stanno attorno, come minimo senza ostacolarli nelle loro aspirazioni analoghe. Se volete porvi in relazione con altri attraverso le vostre migliori intuizioni, anche gli altri potrebbero voler fare lo stesso, non limitandosi solo all’ascolto.

Sei modelli di sviluppo, senza pretese di essere universali, in mutuo ed equo apprendimento, renderebbero il mondo più vario, simbiotico e pacifico. Una buona alternativa all’attuale modello a senso unico, condannato a fallire.

(1) A Theory of Development, TRANSCEND University Press, 2010; imminente questa primavera. Questo editoriale è tratto dall’Epilogo.

22 febbraio 2010

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Titolo originale: DEVELOPMENT AS A WAY OF LIFE

http://www.transcend.org/tms/article_detail.php?article_id=2732

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