Global Media Monitoring Project. La rappresentazione di genere nei mezzi di comunicazione – Simona Defilippi

gmmp-logoPer tutto il mese di novembre 127 paesi in tutto il mondo, dall’Argentina all’Etiopia, dall’India alla Giordania, dalle Barbados alla Papua Nuova Guinea, dall’Australia alla Giorgia, partecipano all’edizione 2009/2010 del “Global Media Monitoring Project” (GMPP), un progetto di monitoraggio dei mezzi di comunicazione a livello mondiale, che ha lo scopo di vedere se e come, all’interno dei diversi paesi, giornali, televisioni, radio e siti di notizie online rispettino l’uguaglianza di genere all’interno delle notizie.
Gruppi di volontari vi prendono parte controllando migliaia di storie e valutando se uomini e donne siano rappresentati in modo giusto ed egualitario. Questo progetto è la più grande iniziativa a livello mondiale per quanto riguarda l’uguaglianza di genere all’interno del giornalismo e dei mezzi di comunicazione. E’ coordinata da un’associazione canadese di Toronto, la World Association for Christian Communication (Associazione Mondiale per la Comunicazione Cristiana, WACC), ed è supportata in ogni paese da coordinatori nazionali e regionali. Il progetto sottolinea la necessità di avere un ritratto giusto ed equo della rappresentazione di genere, quale elemento fondamentale di un giornalismo che si possa definire etico e professionale. Se, come si dice, le notizie sono lo specchio della realtà, lo scopo della ricerca è quello di fare qualche passo in avanti nell’ambito della giustizia di genere, promovendola e incoraggiandola nelle e attraverso le notizie.
L’iniziativa, che è quest’anno alla quarta edizione (le precedenti si sono tenute nel 1995, 2000 e 2005), è supportata del Fondo delle Nazioni Unite per lo Sviluppo delle Donne (UNIFEM) e coinvolge anche la Federazione Internazionale dei Giornalisti e molte associazioni nazionali.
I risultati della precedente edizione, nel 2005, hanno evidenziato come le donne siano praticamente invisibili all’interno delle notizie: solo il 10% avevano protagoniste femminili. I dati raccolti dallo studio ora in corso dimostreranno se e quanto questo sia cambiato nei vari paesi del mondo.
I volontari, che sono, tra gli altri,  ricercatori, insegnanti, giornalisti professionisti, studenti, associazioni, analizzano diversi esempi su come le normali pratiche di giornalismo rinforzino stereotipi di genere, e cercano allo stesso tempo di mettere in evidenza esempi di modi di realizzare un’informazione sensibile alle tematiche di genere. Gli organizzatori della ricerca hanno lo scopo di originare, attraverso i dati raccolti, una solida base per una trasformazione futura.
I risultati saranno analizzati dalla WACC insieme a Media Monitoring Africa e Gender Link, entrambe con sede in Sud Africa. Un rapporto dettagliato verrà pubblicato in tempo per l’incontro di verifica degli obiettivi del millennio nel 2010.
Per quanto riguarda l’Italia, il coordinatore del progetto è l’ Osservatorio di Pavia, che collabora in quest’occasione con l’Università degli studi di Padova. L’osservatorio è anche  promotore di un progetto pilota sulle TV locali di quattro regioni italiane: Abruzzo, Calabria, Lombardia e Veneto. Denominato Glocal Media Monitoring Project, questa ricerca intende studiare la rappresentazione femminile nell’emittenza televisiva locale italiana per un approfondimento su una realtà importante e per un confronto di contenuti con la TV nazionale.
Sul sito www.waccglobal.org vengono registrati gli aggiornamenti quotidiani dell’iniziativa e gli interventi dei coordinatori dei diversi paesi. Se si vuole invece conoscere il progetto a livello più approfondito si può visitare la pagina www.whomakesthenews.org oppure contattare il responsabile della comunicazione, Terry Mutuku, all’indirizzo  [email protected]

Simona Defilippi è laureata in filosofia e sta terminando un master in giornalismo e comunicazione. Presso il Centro Studi Sereno Regis svolge un tirocinio e una ricerca sul giornalismo di pace. (sperando di poter diventare un giorno giornalista anche lei giornalista di pace ovviamente!).

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