Studi per la pace a livello universitario – Dietrich Fischer

logo world-peace-academyAl mondo c’è un gran bisogno di persone con competenze di trasformazione nonviolenta e creativa dei conflitti e nel lavoro per la pace in generale. Risolvendo i conflitti in modi pacifici, si può rilasciare energia creativa a livello personale, sociale e mondiale evitando distruzioni materiali e immateriali. Gli studi per la pace, come la medicina, sono chiaramente orientati a valori: salvare e promuovere la vita per tutti, soddisfare i bisogni fondamentali di sicurezza, benessere, libertà, identità e un ambiente vivibile.
Alcuni obiettano che la ricerca per la pace sia “advocacy (uno sforzo promozionale)”, non una vera scienza, perché ritrae il mondo come desideriamo che sia, non com’è realmente. Ma non c’è nulla di male in scienze applicate, finalistiche, come l’ingegneria, la medicina o la ricerca per la pace. Per raggiungere i propri obiettivi, devono essere rigorosamente scientifiche. Se un ricercatore medico – com’è avvenuto – dipinge chiazzoline nere microscopiche su campioni di tessuto di topo per tentare di “provare” la sua ipotesi di origine del cancro, non fa progredire la sanità umana, ma le nuoce! Per conseguire un obiettivo è necessario essere rigorosamente scientifici. Asserire che perseguire uno scopo desiderabile è non-scientifico è come dire che un architetto è non-scientifico se cerca di progettare un edificio che sia bello e non crolli.
Lo scopo degli studi per la pace è formare non solo teorici, ma praticanti in grado di applicare quel che hanno imparato. Imparare sulla pace senza mettere in uso tale conoscenza sarebbe irresponsabile come studiare medicina senza usare le cognizioni acquisite per alleviare le sofferenze dei malati. Johan Galtung ha usato un’analogia per esporre l’assurdità della nozione che la scienza debba essere “libera da valori”. Immaginate di essere malati e di andare da un medico. Vi esamina e dice “ha una malattia molto interessante, ne scriverò nel mio prossimo documento scientifico.” Voi chiedete “ma non ha una cura per me?” Il dottore protesta “Oh no, io sono libero da valori, osservo semplicemente senza intervenire.”
Nel 1996, Johan Galtung e George Kent progettarono un curriculum onnicomprensivo e sistematico per un “Diploma di Master in Pace e Risoluzione dei Conflitti” all’ Università delle Hawai’i. Lo stato delle Hawai’i non l’adottò, ma è servito da modello per i curricula offerti da molti odierni programmi universitari di studi per la pace, ivi compreso il più recente, il “Master of Advanced Studies in Peace and Conflict Transformation” offerto dall’Università di Basilea, in Svizzera, in cooperazione con la World Peace Academy (Accademia Mondiale per la Pace), recentemente fondata da Pierre e Catherine Brunner. Tale programma comincia a marzo 2010 ed è previsto con un decorso annuale sempre da marzo a novembre.
Il curriculum è progettato per fornire agli studenti teoria, pratica e valori. Cerca di sviluppare la competenza intellettuale per analizzare i conflitti e le loro cause sottostanti (diagnosi), per proiettare verosimili sviluppi futuri se non vi si applicano rimedi (prognosi) e progettare interventi creativi per ottenere soluzioni reciprocamente accettabili e sostenibili (terapia).
Addestra gli studenti in abilità pratiche per trasformare pacificamente i conflitti, usando studi di casi, giochi di ruolo, esercizi di dialogo, negoziazione e mediazione, e tirocinio pratico per completare l’apprendimento accademico con esperienze di vita vissuta. Infine, cerca di sviluppare le competenze personali degli studenti  come operatori di pace, quali la responsabilità, l’empatia e la creatività, e di motivarli a fare tutto quanto è loro possibile per contribuire a creare un mondo migliore, più pacifico in cui i bisogni basilari di ognuno siano soddisfatti.
Il programma è rivolto a studenti provenienti da qualunque disciplina interessati alla pace e risoluzione dei conflitti, compresi giovani diplomatici, funzionari governativi, membri di ONG, insegnanti, giornalisti, avvocati, operatori sociali, ufficiali, psicologi. Gli studenti e gli insegnanti vengono da ogni parte del mondo.
Il programma tratta di conflitti a ogni livello:
micro-conflitti interiori e fra persone – come superare conflitti domestici e lavorativi su base quotidiana, particolarmente utile a coppie, genitori, insegnanti, operatori sociali e molti altri;
meso-conflitti con tematiche di genere e di generazione, razza o classe, datori di lavoro vs dipendenti, in sostanza gruppi di persone in contraddizione fra loro;
macro-conflitti, fra stati e nazioni, come anche i numerosi conflitti fra nazionalità entro gli stati per l’indipendenza o l’autonomia;
infine, mega-conflitti, che riguardano contraddizioni fra Est-Ovest, Nord-Sud e fra civiltà come Cristianità-Islam.
I conflitti a tutti questi livelli della società umana mostrano alcune analogie, e le acquisizioni introspettive a un livello possono spesso applicarsi ad altri livelli. Ci sono molti modi diversi per trovare soluzione ai conflitti. Se l’unico attrezzo che abbiamo è un martello, ogni problema ha l’aspetto di un chiodo. Un bravo medico ha un vasto bauletto di medicine, con una varietà di cure per malattie diverse.
Oltre ai corsi, gli studenti imparano anche mediante seminari dove presentano il loro lavoro e ricevono commenti dal corpo insegnanti e da compagni studenti. Film, serate culturali, escursioni a luoghi d’interesse, letture, ricerca bibliografica, compiti scritti, dialoghi con membri di facoltà e altri studenti, e l’immersione in una cultura e società in pace completano il processo di formazione; con un effetto al di là del mero apprendimento libresco.
E’ ad esempio notevole che Alexander Yakovlev, consulente più stretto di Gorbachev e architetto chiave di perestroika, glasnost e democratizzazione, fosse un membro della prima delegazione di trenta studenti sovietici che studiarono un anno negli Stati Uniti con una borsa di studio Fulbright nel 1958. Non c’è dubbio che questa borsa di studio abbia contribuito di più alla fine della guerra fredda che i miliardi spesi per le armi, che esacerbarono solo le tensioni.

Dietrich Fischer è direttore accademico della World Peace Academy (www.world-peace-academy.ch) a Basilea, Svizzera, e direttore della TRANSCEND University Press (www.transcend.org/tup).

09 novembre 2009
Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
Titolo originale: PEACE STUDIES AT THE UNIVERSITY LEVEL
http://www.transcend.org/tms/article_detail.php?article_id=2070

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