Bullismo in famiglia, a scuola, al lavoro: che succede? – Johan Galtung

Si fa un gran parlare di riscaldamento globale e di finanza surriscaldata. Ma anche la società è surriscaldata, solo che i sociologi non hanno presentato dati precisi di riscaldamento, fusione e crescita negativa.
I tre pilastri delle nostre società, la Famiglia che manda a Scuola bambini ragionevolmente socializzati, la quale a sua volta manda persone ragionevolmente istruite al Lavoro, che infine li sbatte nella discarica per cittadini inutili chiamata Pensionamento, sono infettati di violenza. Dappertutto un gran picchiare mogli e figli – la Spagna è scossa dal livello di uccisioni di mogli nelle famiglie– bullismo alla grande a scuola in tutto il mondo, e via via anche sul posto di lavoro insieme a un massiccio assenteismo. C’è la violenza fisica del maschio, di solito del più forte sul più debole, e l’isolamento verbale e sociale del bullismo femminile. Ci sono dappertutto segni di insoddisfazione verso famiglia, scuola e lavoro. Come mai?
Perché stiamo lasciandoci dietro una formazione sociale, la società moderna, e stiamo entrando in un’altra, la società post-moderna, caratterizzata dalla massiccia dissoluzione di un tessuto sociale vincolante e di norme sociali persuasive. Una violenza inimmaginabile ancora poco tempo fa diventa normale, anzi perfino la norma. Se la violenza è vista come un monumento sopra un conflitto irrisolto, ci dobbiamo chiedere quali siano i conflitti soggiacenti.
La modernità ci aveva dato tre nuove logiche, norme basilari cui attenerci: la logica dello stato, del capitale e quella razionale. Poteva essere una buona cosa che lo stato acquisisse più potere, il capitale altro capitale, la scienza più scienza per servire entrambi anziché il Principe, la Proprietà e la Provvidenza – e che la scuola servisse tutti e tre. Il messaggio in famiglia era il potere degli uomini sulle donne e degli adulti sui bambini; la disciplina era il messaggio della scuola, che selezionava i bambini per genere ed età nello spazio e nel tempo, come per il lavoro. Razza e nazione aggiungevano uno strato più in profondità.
La stratificazione feudale per genere, generazione e razza sopravvisse alla modernità, con l’aggiunta del ceto sociale per i maschi adulti bianchi. Fra tali strati divenne possibile una qualche mobilità, facilitata da idee come i diritti umani e l’uguaglianza di opportunità. Funzionò, letteralmente.
Ma poi l’intera costruzione fu scossa, in termini liberali dai valori dell’uguaglianza e dell’individualismo, e in termini marxisti da un nuovo mezzo di produzione, il computer, non il mostro aziendale, né il PC, ma il portatile o il cellulare-computer, come il BlackBerry o l’SMS, disponibili ovunque e in qualsiasi momento. Questa doppia rivoluzione si sta svolgendo sotto i nostri occhi; la viviamo tutti, volenti o nolenti.
La ragazzina che sguscia dal letto dopo la buona notte per navigare in rete con il computer secondo i suoi desideri, incorpora tutti questi aspetti. Un ragazzo col computer sulle ginocchia sotto il banco di scuola fa lo stesso. Così l’operaio che verifica la correttezza delle “Procedure Operative Standard” della sua azienda, e che le trova carenti di qualunque cosa possa vedere su google. Il computer è privo di genere-generazione-razza-nazione, un veicolo principale di uguaglianza. E anche, data la sua enorme difformità in contenuti e funzionamento, fatto su misura per coloro egualmente desiderosi di costruirsi il proprio spazio individuale.
Con queste condizioni, come si conformeranno nel corso del tempo Famiglia-Scuola-Lavoro?
Famiglia: prevedibile un’ulteriore erosione della monogamia, anche quella seriale, e l’amore e la sessualità troveranno probabilmente forme triangolari e quadrangolari. Ci saranno bambini, ma probabilmente allevati in modo più collettivo, più come nelle famiglie allargate secondo legami di sangue del secolo scorso, meno da famiglie nucleari. I legami saranno flessibili, compresa la sistemazione della famiglia nucleare degli anni passati. I pensionati saranno reintegrati, come nella famiglia allargata di un tempo, in una qualche forma di comune all’insegna dell’uguaglianza e dell’individualismo, dell’orizzontalità e diversità; ci sarà spazio individuale e comunitario, proprietà ed eredità; un gran numero di strutture intrecciate.
Scuola: l’ Internet caffé sarà meno rock e più ricco di libri e una modalità apprezzata sarà un miglior servizio: venire, cercare, dialogare, stare insieme. L’aula di ieri sarà sostituita, anche per la classe dello stesso genere, da aule destinate a un progetto e a un tema. Gli studenti comporranno il proprio curriculum del giorno, della settimana, dell’annata, del periodo scolastico – che si sovrapporrà al lavoro, con meno linee nette di separazione.
Lavoro: sempre più definito dall’auto-impiego, basato sul computer, e sempre più a casa. Verrà superata la tensione mattutina dell’intera famiglia per sbrigarsi ad andare a scuola o al lavoro, lasciando vuota la loro proprietà più preziosa. La violenza strutturale massiccia si supererà con l’auto-organizzazione, col lavoro a contratto – che distruggerà la posizione classica con la parte previdenziale inclusa nello stipendio – seguendo piste individualiste nel bene e nel male.
I pilastri vengono scossi perché si stanno adattando alla società post-moderna. E a un mondo post-moderno dove il sistema statale avvizzirà gradualmente, cedendo il posto al localismo, al regionalismo, al globalismo. Ma qual è il ruolo del bullismo in tutto ciò?
Generalmente come sintomo di qualche malessere essenziale in profondità. E generalmente come violenza fra coloro che preferiscono il nuovo ordine e coloro che manterrebbero il vecchio. Nella famiglia, i genitori usano da tempo la violenza verso i figli disobbedienti, senza lasciar spazio per un dialogo su ciò che essi vogliono. I maschi di oggi difendono il vecchio ordine contro le femmine in cerca di parità, temendo che le donne vogliano gestire tutto quanto il gioco. A scuola, gli insegnanti possono trovarsi a usare altre forme di punizione dal prendere a sculaccioni, ma di nuovo con poco o punto spazio per il dialogo su ciò che desiderano gli studenti. Al lavoro si può supporre che i lavoratori con opinioni dissidenti saranno i primi a essere licenziati e gli ultimi a essere assunti.
Siamo sospinti da gigantesche forze di uguaglianza e diversità, che è meglio capire, adattandosi e trovando un po’ di terreno solido. E reagendo e prevenendo piuttosto che essere mossi solo dall’avidità e dall’egoismo.

09.02.09

Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
Titolo originale: FAMILY-SCHOOL-WORK BULLYING: WHAT IS ON?

http://www.transcend.org/tms/article_detail.php?article_id=772