Novità libri – Andrea Griseri, “Il memoriale della collina”

Andrea Griseri, Il memoriale della collina, Infinito, Marino 2008, p. 79
La mite e saggia follia che coglie uno psichiatra nella sua disperata, grottesca, titanica, divertente lotta per salvare una collina dalla cementificazione e dalla lottizzazione. È questa la chiave usata da Andrea Griseri per affrontare la più attuale e drammatica delle realtà italiane: la devastazione del territorio di tutti per l’interesse economico di pochi. «La follia sembra sancita da una forza superiore e coinvolge, insieme al destino del protagonista, l’ecologia di un mondo perduto», spiega nella prefazione Federico Audisio di Somma, vincitore del premio Bancarella, cogliendo dietro l’ordito della narrazione il significato nascosto e metaforico della collina. Fiaba ecologica, inno carico di simpatia viscerale per i reietti (purché si tratti di reietti intelligentemente in controtendenza, cioè simpatici), tentativo di ritorsione letteraria contro gli egoisti avidi che consumano irreversibilmente la madre terra e protesta ironica e sommessa contro il conformismo pervasivo e l’ipocrisia: qualche volta i diversi riescono a vincere una battaglia, la musica neoclassica e il corpo di ballo psicolabile riescono a respingere l’assalto delle ruspe ma il “generale” terminerà i suoi giorni recluso per contrappasso in un manicomio. È questo il Memori@le della collina. Ma soprattutto è una metafora dai molteplici significati, perché «folli, più folli dei pazienti rinchiusi nella casa di cura del prof. Geremia, sono i protagonisti “normali” del racconto. Quelli, appunto, che dovrebbero incarnare la “normalità” del nostro modo di vivere quotidiano: il geometra cementificatore, gli impresari edili, ingegneri, architetti, persino il Sindaco, che svende l’habitat della propria comunità territoriale con svagata nonchalance» (dal saggio finale di Marco Revelli).

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