Due popoli una terra

Due popoli una terra

redazione

Benny Morris, Due popoli una terra, Rizzoli, Milano 2008, p. 227

“Due Stati per due popoli”. Questa formula, che prevedeva la creazione, nella Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, di uno Stato arabo-palestinese a fianco di Israele, ha incarnato per anni le speranze di una soluzione pacifica in grado di metter fine a decenni di guerre e attentati.

Ma poi sono sopravvenuti:

  • il fallimento dei colloqui di Camp David nel 2000;
  • il rifiuto opposto dal leader dell’OLP Arafat a tutte le proposte avanzate dal Primo ministro israeliano Barak;
  • lo scoppio della Seconda intifada;
  • la vittoria dei fondamentalisti di Hamas alle elezioni politiche del 2006.

Negli ultimi anni ha così cominciato a riemergere una corrente di pensiero secondo la quale la creazione di un unico Stato binazionale, esteso dal Giordano al Mediterraneo, sarebbe la soluzione più auspicabile, o perlomeno l’unica possibile.

Oggi le proposte bistatuali sembrano impraticabili sia dal punto di vista demografico sia da quello geopolitico. Ma la soluzione monostatuale adombra l’eterno progetto arabo-palestinese di riconquistare il predominio sull’intero Paese, e di “ricacciare in mare gli ebrei”.

Lo storico israeliano Benny Morris confronta criticamente le diverse ipotesi in campo, ne traccia l’evoluzione attraverso il tempo, le tragedie, i rivolgimenti politici.

E avanza l’idea di una possibile terza via.


Benny Morris è uno storico israeliano. È uno dei più influenti rappresentanti dei Nuovi Storici post-sionisti, un gruppo di ricercatori universitari che ha rimesso in discussione alcune visioni dei conflitti arabo-israeliani. È docente di storia al dipartimento di Studi Medio-orientali della Università Ben Gurion del Negev a Be’er Sheva, Israele.