In cammino verso l’essenziale

Abbé Pierre, “In cammino verso l’essenziale. Un appello ai giovani”, Lindau, Torino 2008, p. 168

Il 1° febbraio 1954, durante uno degli inverni più freddi del dopoguerra, l’Abbé Pierre rivolge un appello radiofonico ai francesi di buona volontà, dando avvio a quella che fu definita l'”insurrezione della bontà” e alla sua battaglia contro l’emarginazione e la povertà. Dopo cinquant’anni l’Abbé Pierre, ormai novantenne, si rivolge alle giovani generazioni e le invita a una nuova rivoluzione, capace di assicurare all’umanità intera un’autentica prospettiva di futuro. Egli conosce i loro tormenti interiori e il loro desiderio di costruire qualcosa di duraturo e profondo, la loro difficoltà a ribellarsi a un modo omologato di vedere le cose e a trovare altre strade, i problemi concreti che assillano le famiglie, le ingiustizie che dividono il mondo e le società, e indica una rotta diversa. Ciascun individuo con il suo lavoro e il suo impegno, può costruire un mondo migliore, semplicemente facendo bene ciò che deve. Ma è anche necessario che si instauri un ordine delle cose più equo, che preveda una reale condivisione delle risorse e delle ricchezze. Il futuro dell’uomo e della Terra dipende in buona misura dalla volontà di costruire una più equilibrata convivenza tra ricchi e poveri, tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo.