Al Gore: pace o ambiente?

Intervista di Enrico Peyretti a Giulinano Martignetti su Al Gore da “Il foglio”, novembre 2007

Al Gore: pace o ambiente?

Abbiamo chiesto a Giuliano Martignetti, studioso e animatore dell’ambientalismo torinese: “Qual è il tuo parere sull’attribuzione del premio Nobel della pace a Al Gore, di cui qualcuno ha scritto che è ‘un Nobel poco pacifista’ ?”

Martignetti – “E’ scontato che, se si entra nel «palazzo» e se, addirittura, si assume il ruolo di vice del politico più potente del mondo, di compromessi se ne devono ingoiare di enormi. Probabilmente aveva ragione Gandhi a dire che dopo l’indipendenza il compito del Partito del Congresso non avrebbe dovuto essere quello di gestire al meglio il potere bensì di «dire la verità al potere». E’ quello che Nehru non fece, prese invece il potere e poi si costruì la bomba”.

Domanda – Dunque, secondo te, una volta accettato di fare il vicepresidente, Al Gore difficilmente avrebbe potuto fare diversamente, magari convincendosi che con un uso un po’ rude della propria leadership mondiale gli USA avrebbero fatto bene all’ambiente?

Martignetti – “Io non so dire se Al Gore, controfirmando le iniziative belliciste di Clinton, lo facesse in buona fede oppure le accettasse come compromessi inevitabili. Sta di fatto però che sulla questione ambientale ha cercato di comportarsi, a mio parere, con una certa coerenza (merito suo se Clinton in extremis siglò l?adesione a Kyoto, poi ritirata da Bush junior) e, una volta sollevato della necessità di mediare tra potere e principi, si è impegnato vigorosamente sui secondi, facendo, per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sul global warming, più di quanto siamo riusciti a fare tutti noi ? noi movimento ? con la nostra rispettabile e impercettibile coerenza”.

Domanda – Alcune prime dichiarazioni provenienti dal movimento, però, sono molto severe.

Martignetti ? ?Eviterei di giudicare Al Gore con troppa sufficienza e addirittura di storcere il naso se gli conferiscono il Nobel per la pace, quasi fosse una disgrazia, anziché rendersi conto che è un messaggio di notevole impatto e significato quello che l’Accademia delle Scienze svedese ha inviato al mondo, premiandolo. Per cui a Gore bisognerebbe dire: ?Bravo, complimenti! Però ricorda che il significato profondo del premio che hai ricevuto è che ambiente, pace, giustizia stanno e cadono insieme. Se farai tua questa verità e ispirerai a essa la tua azione futura potrai ambire ad essere una di quelle coscienze mondiali di cui l’umanità ha bisogno per convincersi ad abbandonare il cammino autodistruttivo che ha intrapreso?. Modestamente suggerirei che l’intero movimento della pace, si accordasse per inviargli delle congratulazioni di questo genere?.

+++++++++++