L’ISOLA DEL M’ENTE

L’ISOLA DEL M’ENTE
TRAINING ORIENTATO ALLA NONVIOLENZA
LABORATORIO

Il vostro gruppo è perso in una foresta e non riesce più a trovare la strada? Quando gli altri parlano vi sentite travolti dalle cascate del niagara? Partecipando alle riunioni vi sembra di entrare in un labirinto e venite sbranati dal minotauro?
Prendetevi due giorni di respiro e partite per una gita metaforica e avventurosa!
Attraverso il GIOCO saremo le vostre GUIDE alla scoperta di quell?ISOLA che è il GRUPPO.

Il laboratorio si snoda lungo un percorso a tappe che tocca i nodi della vita e dell’attività dei gruppi incontrarsi, confrontarsi, progettare, decidere, realizzare. Guarderemo l’esperienza quotidiana con binocoli metaforici, ipotizzando domande e proponendo pratiche volte a sperimentare relazioni, strutture e metodi coerenti con gli scopi sociali e proficui per il benessere del gruppo e dei suoi membri.

A CHI E? RIVOLTO
Dedicato a chi fa parte di un gruppo o lo vorrebbe creare, il laboratorio è particolarmente rivolto a persone che siano membri di gruppi, informali o formalmente costituiti, quali associazioni, cooperative, etc, attivi nell?ambito sociale, politico, educativo, formativo, culturale, della ricerca, etc, orientati a promuovere princìpi quali la cooperazione, la solidarietà, l’ecologia, la nonviolenza, la socialità, la partecipazione, la libera diffusione e la condivisione della conoscenza.

COSA PROPONIAMO
Esplorare quell?isola che è il gruppo (spiagge assolate, animali feroci, tracce di naufraghi, mappe del tesoro incomplete, groviglio di sentieri perduti), convinti che vi sia uno stretto legame fra la coerenza/efficacia delle decisioni e delle azioni del gruppo e le sue qualità.
Il nostro approccio è quello di considerare il gruppo come un tutto, ovvero un sistema di relazioni e interazioni fra i suoi membri, che manifesta un comportamento intelligente, frutto di un approccio sperimentale, ludico all?ambiente. E se il gruppo (proprio come ogni essere vivente) apprende giocando, noi giocando possiamo imparare a conoscere il gruppo.

METODO TRAINING
Il nucleo formativo del metodo training è il binomio gioco-dopogioco.
Il gioco è utilizzato in quanto processo di relazione che presenta delle qualità intrinsecamente nonviolente. Nel gioco, l’invisibile diventa visibile.
Il dopogioco è il momento successivo, in cui le emozioni, le esperienze, i conflitti giocati vengono ricollocati e ri-conosciuti, integrandosi in un processo cognitivo che può rivelare nuovi elementi ed acquisire efficacia formativa.
I temi del training saranno giocati all?interno di cornici metaforiche che aiutino a integrare aspetti emozionali, razionali, relazionali e contestuali, tanto importanti quanto per lo più invisibili ad un approccio esclusivamente analitico.

QUANDO e DOVE
16 e 17 Giugno presso la Scuola Holden
Corso Dante 118 – 10126 Torino

Nel caso non si raggiungesse il numero indicato dei partecipanti, la data del laboratorio verrà posticipata
al 29/ 30 Settembre 2007 presso la Sala Polivalente di Villa5, Via Torino 9/6 – Collegno (To)

ISCRIZIONI
Il numero massimo di partecipanti è 15.
La preferenza verrà data a persone che fanno parte di gruppi attivi nella città di Torino.
Il costo della formazione è di 80 euro a persona.
Per iscriversi, inviare una mail/telefonare (entro il 12 Giugno 2007) a:
Arianna Pastorino: aripasto @ tiscalinet.it cell 3475168791

ORGANIZZANO
Il laboratorio è stato organizzato in collaborazione con:
?Equociquà? Soc. Coop. Sociale Onlus
Via dell Divisione Torino 51-53 Roma 00143
Tel e fax 065915784
P.iva 97420810588

I FORMATORI

Arianna Pastorino Attratta sin da adolescente dalla dimensione del gruppo, compie forti esperienze formative nei vicoli di Genova presso un centro sociale che accoglie bambini adolescenti e adulti. Poi il G8, subito dopo l?avvicinamento al training nonviolento e, in seguito al colpo di fulmine provocato da quest?incontro, l?approfondimento attraverso un corso di formazione formatori durato tre anni.
Poco prima di allora inizia un?esperienza lavorativa (viva tutt?ora) in una comunità di accoglienza per ragazzi dove la dimensione del gruppo si esprime in tutte le sue forme, colori, ombre e luci.
In tutto questo il gioco prende spazio e diventa stimolo di vita da ricercare, proporre e soprattutto vivere.

Chiara Tosi Nasce e muove i primi passi nel cuore palpitante e conflittuale degli anni settanta. Parte per il viaggio in training, alla scoperta della nonviolenza, con in tasca le affascinanti mappe tracciatate da Gandhi, Gregory Bateson, Hannah Arendt. Lungo il cammino incontra la formazione per formatori nel 1995, al seminario dell?Università dei Popoli per la Pace di Rovereto e, fra il 2003 e il 2005, frequentando i tre corsi di formazione per formatori che hanno luogo in Toscana (Gricigliana di Prato e Pruno di Stazzema). Ogni scoperta è amata, tradita e giocata nei diversi mondi che abita: formazione, cooperazione internazionale, ecologia.

Fulvio Francalanci Inizia a sperimentare il gioco come strumento formativo nei primi anni ?90 nell?ambito del volontariato. L?incontro col gruppo e le sue forme cambia per sempre la sua vita. Adotta l?approccio ludico nella formazione all?azione sociale, e successivamente nel lavoro nelle scuole sui temi dell?economia solidale. Nel 2000 si appassiona alla nonviolenza, e riprende in modo strutturato la pratica del gioco nella formazione. Adesso, oltre a realizzare interventi di formazione e facilitazione, lavora in una cooperativa sociale di Roma.