La società anarchica

Hedley Bull, “La società anarchica. L’ordine nella politica mondiale”, presentazione di Angelo Panebianco, Vita e Pensiero, Milano 2005

Scritto nel 1977 e tradotto ora per la prima volta in italiano, La società anarchica è un testo classico il cui valore oltrepassa i limiti del contesto storico nel quale è stato concepito. Esiste un ordine nella politica mondiale? Come è possibile far convivere la società e il principio anarchico? Nel cercare una risposta a tali determinanti interrogativi, Hedley Bull tocca i temi essenziali della realtà politica internazionale: il contrasto tra i principi dell’ordine e della giustizia, il significato controverso della guerra e il ruolo delle grandi potenze, l’origine e il funzionamento delle istituzioni che hanno segnato la storia della società internazionale europea. Quella di Bull è un’analisi lungimirante e di sorprendente attualità che disegna un quadro teorico, politico e sociale altamente complesso e uno scenario internazionale aperto e strutturato intorno a molteplici direttrici. Malgrado ciò che potrebbe apparire, il sistema internazionale non è condannato all’insicurezza costante, alla violenza e al caos. Gli Stati sovrani non sono solo una fonte di disgregazione, ma anche elementi di stabilità per il sistema. Essi costituiscono il prodotto storico di una cultura e di una civiltà comuni, fondamento di pratiche istituzionali destinate a garantire, pur tra mille difficoltà, una convivenza ordinata. Non solo regole prescrittive, ma principi e norme che assicurano il pluralismo, limitano la competizione, consentono la comunicazione tra gli attori e la protezione della società internazionale. Dalla crisi della società internazionale europea emergono i contorni delle possibili alternative future: il governo mondiale, il ‘nuovo Medioevo’, la rinascita del multipolarismo su base regionale, ma, soprattutto, la figura affascinante e problematica della ‘società mondiale’, comunità politica dell’intero genere umano, figlia delle ambizioni cosmopolitiche dell’Illuminismo. Il tempo della sua piena affermazione, tuttavia, agli occhi di Bull appare lontano: la convivenza tra le comunità politiche sovrane sembra destinata ancora a lungo a dipendere dalle istituzioni sorte nell’epoca della società degli Stati.