La corte costituzionale conferma la competenza legislativa statale in materia di servizio civile naz

(ASCA) – Roma, 16 luglio – Piena soddisfazione del ministro Carlo Giovanardi per la sentenza della Consulta sul servizio civile la quale, a parere del ministro, riconoscendo le competenze del governo lo sprona a mantenersi nella linea intrapresa in materia.
Giovanardi esprime “viva soddisfazione per la sentenza della Corte costituzionale con la quale viene confermata la competenza legislativa statale in materia di servizio civile nazionale. Tale pronuncia ha, per tutti gli operatori del settore, fondamentale importanza in quanto chiarisce in modo netto i diversi ruoli che ogni livello di Governo e’ chiamato a svolgere nella materia.
La suprema Corte, nel sostenere che molti sono i principi costituzionali sui quali si fonda il servizio civile nazionale, testualmente afferma: “Accanto alla difesa militare … può ben dunque collocarsi un’altra forma di difesa, per così dire, civile, che si traduce nella prestazione …..di comportamenti di impegno sociale non armato”. Tesi questa piu’ volte affermata dal Capo dello Stato che anche ieri, in occasione di una cerimonia pubblica, ha ribadito quanto sia importante “che la sospensione del servizio di leva non cancelli il servizio civile nazionale che si e’ rivelato un efficace strumento di formazione, di impegno, di educazione repubblicana”, il volontariato, continua il Presidente Ciampi costituisce per i giovani la migliore palestra per diventare cittadini consapevoli e attivi”.
La sentenza – conclude Giovanardi – permette dunque al Governo di continuare il lavoro già proficuamente svolto, da un lato garantendo la necessaria unitarietà di azione su tutto il territorio nazionale e dall’altro collaborando con spirito costruttivo con il sistema delle regioni”.

(ASCA) – Roma, 16 luglio – Via libera della Corte Costituzionale alle norme che disciplinano il servizio civile nazionale. La Consulta, in una sentenza che e’ stata depositata oggi, ha respinto i ricorsi presentati dalla Provincia autonoma di Trento sulle disposizioni che disciplinano gli aspetti organizzativi e procedurali del servizio.
In sintesi alla Consulta e’ stato chiesto di valutare se, alla luce della sospensione della leva obbligatoria, il servizio civile potesse essere ancora considerata un’attività in “difesa della Patria” o non dovesse invece – come chiedeva la Provincia di Trento – essere interpretato quale un’attività di tipo sociale di esclusiva competenza regionale.
La Corte ha respinto le motivazioni addotte dalla provincia di Trento ribadendo che il servizio civile prestato anche su su base volontaria e’ ascrivibile all’articolo 52 della Costituzione nonché agli articoli 2 e 4 .
“Il dovere di difendere la Patria deve essere letto alla luce del principio di solidarietà espresso nell’art. 2 della Costituzione – si legge nella sentenza – le cui virtualità trascendono l’area ‘degli obblighi normativamente imposti chiamando la persona ad agire non solo per imposizione di una autorità ma anche per libera e spontanea espressione della profonda socialità che caratterizza la persona stessa. In questo contesto, il servizio civile tende a proporsi come forma spontanea di adempimento del dovere costituzionale di difesa della Patria”.